Politica
Il Senato "boccia" la Procura di Trani, "no" ai domiciliari per Azzollini
189 no, 96 si e 17 astenuti. Indignazione dal Movimento 5 Stelle e da minoranza Pd
Trani - mercoledì 29 luglio 2015
14.26
189 no, 96 si e 17 astenuti, è questa la volontà del Senato della Repubblica italiana che oggi è stato chiamato ad esprimersi sulla possibilità o meno di far finire agli arresti domiciliari il senatore di Ncd Antonio Azzollini. Palazzo Madama si è pronunciato sulla richiesta di arresto della procura di Trani di Azzollini per la vicenda del crac della casa di cura Divina Provvidenza. Il presidente della giunta per le Immunità del Senato, Dario Stefano, aveva proposto il sì all'arresto.
Malumori nella minoranza Pd per la decisione. «Non c'è nulla nelle carte - ha detto la senatrice Democratica Lucrezia Ricchiuti - che faccia pensare che i magistrati siano in malafede o che non abbiano rispettato la legge». "Attenti poi all'immagine che diamo al nostro elettorato". la stessa senatrice ha posto poi una serie di questiti: «Che cosa è successo da quando in Giunta il nostro gruppo, che aveva letto le carte, ha votato a favore degli arresti domiciliari ad oggi? Cosa è cambiato?». «Perché abbiamo votato sì agli arresti di altri colleghi come ad esempio Lusi, e per Azzollini si dovrebbe dire no?». «Votare e leggere male - conclude - è peggio di un delitto, è un errore».
Il senatore di Ncd Antonio Azzollini intanto si è difeso per quasi mezz'ora nell'Aula del Senato dalle accuse che gli sono state mosse dalla Procura di Trani e ha affermato che nei suoi confronti c'è solo "fumus persecutionis integrato a sufficienza". Ha presentato date e riportato fatti per dimostrare come si sia trattato di "ricostruzioni difficili da poter ritenere anche solo logiche". E avverte che contro di lui sono state usate testimonianze "contraddittorie" ritenute invece "attendibili", oltre ad un uomo "non autorizzato" che di fatto lo ha "spiato".
La notizia del no all'arresto di Antonio Azzollini irrompe nell'Aula della Camera provocando la reazione disgustata e scomposta del Movimento 5 stelle
Malumori nella minoranza Pd per la decisione. «Non c'è nulla nelle carte - ha detto la senatrice Democratica Lucrezia Ricchiuti - che faccia pensare che i magistrati siano in malafede o che non abbiano rispettato la legge». "Attenti poi all'immagine che diamo al nostro elettorato". la stessa senatrice ha posto poi una serie di questiti: «Che cosa è successo da quando in Giunta il nostro gruppo, che aveva letto le carte, ha votato a favore degli arresti domiciliari ad oggi? Cosa è cambiato?». «Perché abbiamo votato sì agli arresti di altri colleghi come ad esempio Lusi, e per Azzollini si dovrebbe dire no?». «Votare e leggere male - conclude - è peggio di un delitto, è un errore».
Il senatore di Ncd Antonio Azzollini intanto si è difeso per quasi mezz'ora nell'Aula del Senato dalle accuse che gli sono state mosse dalla Procura di Trani e ha affermato che nei suoi confronti c'è solo "fumus persecutionis integrato a sufficienza". Ha presentato date e riportato fatti per dimostrare come si sia trattato di "ricostruzioni difficili da poter ritenere anche solo logiche". E avverte che contro di lui sono state usate testimonianze "contraddittorie" ritenute invece "attendibili", oltre ad un uomo "non autorizzato" che di fatto lo ha "spiato".
La notizia del no all'arresto di Antonio Azzollini irrompe nell'Aula della Camera provocando la reazione disgustata e scomposta del Movimento 5 stelle