Enti locali

Il sindaco, Giuseppe Tarantini, in un comizio conferma le dimissioni

«Scelta dolorosa ma ho preso un impegno e non voglio tradire la fiducia dei miei cittadini»

"Amo Trani come poche altre cose nella mia vita, ragion per cui rinunciare a esserne il sindaco dopo averlo fatto per tre anni e quattro mesi con tanta fierezza, è la cosa più dolorosa che possa esserci. Ma, durante la campagna elettorale presi un impegno con i cittadini e mai mi sottrarrò dal non rispettarlo e quindi tradire la loro fiducia". Con queste commosse parole il sindaco dimissionario di Trani, Giuseppe Tarantini, ieri sera ha confermato le proprie dimissioni rassegnate il 27 settembre scorso. In una gremitissima piazza della Repubblica e a tre giorni dallo scadere del termine ultimo posto dalla legge per un eventuale ripensamento, il primo cittadino di Trani ha spiegato le ragioni di una scelta tanto dolorosa quanto inevitabile: "Il 27 settembre scorso si sarebbe dovuto tenere un consiglio comunale che poi in realtà non si tenuto per mancanza del numero legale: durante la campagna elettorale dissi in maniera molto chiara che la prima volta che fosse successo una cosa del genere o che comunque non fosse stato possibile portare a compimento il percorso amministrativo di un provvedimento, in quel caso io avrei rassegnato le dimissioni. C'è un programma generale di governo che sin dall'inizio abbiamo presentato ai cittadini e che i consiglieri comunali hanno votato: ebbene, non mi sono mai sottratto al confronto sul merito dei provvedimenti; ma allo stesso tempo non ho mai permesso per il bene della città che mi si potesse dire: o mi nomini l'assessore, o mi nomini il consigliere di amministrazione, o fai quello che io di chiedo o altrimenti io non vengo ad alzare la mano in Consiglio comunale. Questo è il limite invalicabile che ho sempre voluto mettere, perché ritengo che alzare la mano in aula non è un merito, ma semplicemente l'espletamento del proprio dovere con cui si consente alla città di andare avanti. Alzare la mano non è come spartire la torta o arrampicarsi sull'albero della cuccagna". Insomma, per Tarantini le rivendicazioni politiche non devono mai invadere il campo di gioco che nella politica è il Consiglio comunale, semplicemente perché in quella sede c'è in gioco il bene di Trani.
A margine dell'incontro, poi, il sindaco dimissionario ha ripercorso le tappe più importanti del suo operato: dal rilancio turistico della città al rifacimento completo di alcune importanti piazze; dalla ristrutturazione del lungomare al nuovo lido pubblico Mongelli; dagli scivoli per i diversamente abili al Piano urbanistico generale (P.u.g.) e ai Contratti di quartiere che consentiranno di dare nuovo impulso all'edilizia e di abbassare i prezzi di mercato del bene casa. Una lista interminabile delle tante cose fatte in virtù delle quali Tarantini ha concluso così: "È sotto gli occhi di tutti che questi tre anni e quattro mesi sono stati molto proficui per Trani. Ringrazio i tantissimi cittadini che vivono del proprio lavoro i quali fino all'ultimo momento mi hanno dimostrato il proprio sostegno e il proprio affetto in mille modi".
  • Pinuccio Tarantini
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