Speciale
Il sole ed il fotoinvecchiamento
Una nuova pagina della rubrica “Salute da asporto” del biologo Giuseppe Labianca
Trani - sabato 15 agosto 2020
Nei mesi estivi c'è chi non si sottrae a passare molto tempo sotto il sole cocente, vantandosi della sua abbronzatura, ma questa esposizione se da un lato favorisce un fattore estetico, ovvero l'abbronzatura, dall'altro facilita l'invecchiamento cutaneo.
L'organo più esposto alle radiazione del sole è la pelle, che è la prima a subire il cosiddetto processo di photoageing, o semplicemente fotoinvecchiamento. Ci sono diversi meccanismi che entrano in gioco nel photoageing, per esempio la glicazione delle proteine (processo che comporta una reazione tra uno zucchero ed una proteina), come elastina e collagene, l'infiammazione e lo stress ossidativo. Questo quadro risulta ulteriormente peggiorato se l'organismo ha delle carenze nutrizionali o un'alimentazione monotona e poco ricca di vitamine e antiossidanti, il che può verificarsi anche in presenza di eccessi calorici e ponderali.
Un'esposizione eccessiva ai raggi U.V. pone a rischio la salute della pelle, in quanto può portare alla formazione di un eritema fino al tumore, ed in questo caso si parla di photocarcinogenesis. Inoltre i raggi U.V. agiscono sopprimendo il sistema immunitario, e ciò comporta un aumentato rischio di sviluppare infezione (cosa da tener bene a mente in pieno periodo COVID).
L'esposizione moderata alle radiazioni solari produce però anche dei benefici per la salute legati alla produzione cutanea della vitamina D e dei suoi effetti protettivi sulla salute delle ossa, su alcuni tumori, sull'ipertensione e su alcune patologie autoimmuni.
Ecco alcuni consigli nutrizionali per affrontare al meglio l'esposizione al sole sono: - mangiare frutta e verdura fresca variandone i colori - bere molta acqua - limitare l'introito calorico - non bere alcolici - basso tenore di carboidrati raffinati e grassi saturi - bere tè, tisane (soprattutto ai frutti rossi) - assumere vitamina C.
L'organo più esposto alle radiazione del sole è la pelle, che è la prima a subire il cosiddetto processo di photoageing, o semplicemente fotoinvecchiamento. Ci sono diversi meccanismi che entrano in gioco nel photoageing, per esempio la glicazione delle proteine (processo che comporta una reazione tra uno zucchero ed una proteina), come elastina e collagene, l'infiammazione e lo stress ossidativo. Questo quadro risulta ulteriormente peggiorato se l'organismo ha delle carenze nutrizionali o un'alimentazione monotona e poco ricca di vitamine e antiossidanti, il che può verificarsi anche in presenza di eccessi calorici e ponderali.
Un'esposizione eccessiva ai raggi U.V. pone a rischio la salute della pelle, in quanto può portare alla formazione di un eritema fino al tumore, ed in questo caso si parla di photocarcinogenesis. Inoltre i raggi U.V. agiscono sopprimendo il sistema immunitario, e ciò comporta un aumentato rischio di sviluppare infezione (cosa da tener bene a mente in pieno periodo COVID).
L'esposizione moderata alle radiazioni solari produce però anche dei benefici per la salute legati alla produzione cutanea della vitamina D e dei suoi effetti protettivi sulla salute delle ossa, su alcuni tumori, sull'ipertensione e su alcune patologie autoimmuni.
Ecco alcuni consigli nutrizionali per affrontare al meglio l'esposizione al sole sono: - mangiare frutta e verdura fresca variandone i colori - bere molta acqua - limitare l'introito calorico - non bere alcolici - basso tenore di carboidrati raffinati e grassi saturi - bere tè, tisane (soprattutto ai frutti rossi) - assumere vitamina C.