Sanità
Immediata riutilizzazione dell'ospedale di Trani: una conferenza stampa per spiegare i dettagli della proposta
La richiesta anche di un consiglio comunale monotematico, in un documento presentato dal Comitato per il riutilizzo del "S. Nicola pellegrino"
Trani - venerdì 11 dicembre 2020
16.24
Il Comitato per il riutilizzo dell'ospedale di Trani "invita il sindaco di Trani ed il presidente del consiglio comunale a voler prontamente convocare una seduta monotematica del consiglio comunale della città di Trani sull'argomento, e rivolge accorato appello ai parlamentari ed ai consiglieri regionali pugliesi affinchè profondano ogni consentito sforzo a tutti i livelli istituzionali consentiti per rimuovere questa incomprensibili inerzia, rendendosi promotori della presentazione di conseguenti iniziative nelle competenti sedi giurisdizionali".
Lo hanno ribadito ieri, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Emanuele Tomasicchio, Luigi di Candido, Francesca Santamaria, Raffaele Covelli (fondatori e sostenitori del comitato e della questione, ognuno per propria competenza) ed anche un ex assessore regionale alla sanità, il prof. Tommaso Fiore, di certo esperto del settore, ma lo avevano chiesto fin dal 10 marzo scorso, cioè all'inizio del primo lock down, sia alla Regione Puglia che alla Asl Bt: utilizzare le strutture presenti nel territorio "per fronteggiare l'emergenza Covid e la prevedibili esplosione di necessità di posti letto ad hoc". Ma la proposta "non suscitò alcun interesse". Lo hanno chiesto e ribadito nel corso di tutti i mesi delle stagioni ormai trascorse, senza essere ascoltati.
Oggi, in piena seconda ondata della pandemia, con ospedali militari realizzati per far fronte all'emergenza e interi reparti ospedalieri diventati esclusivamente covid, ma soprattutto con una struttura che presenta aree attrezzate e inutilizzate come il "S. Nicola pellegrino" di Trani, il Comitato per il riutilizzo dell'ospedale di Trani, diventato un gruppo che sui social conta ormai 4000 iscritti, si fa sentire.
Oggi il comitato con un documento chiede che "la Regione Puglia e la Asl Bat ciascuno per proprio competenza e responsabilità, attivino senza indugio e con la massima urgenza il procedimento amministrativo per l'immediata riutilizzazione dell'ospedale di Trani per ricoveri e trattamento di pazienti covid, per la separazione di percorsi covid-no covid, per la prevenzione delle infezioni multi resistenti, in osservanza del Pncar 2017/2020, per la ripresa di ogni altra attività per acuti e cronici No covid".
Naturalmente, condivise le premesse. E cioè "che l'utilità di ottimizzare le strutture presenti sul territorio della Asl (a cominciare dall'ospedale di Trani) oggi appaiono più impellenti, alla luce del fatto che la Asl medesima si è vista costretta, per fronteggiare l'emergenza, a fare ricorso ad una tenda ospedale fornita dalla Marina Militare; che non si riesce tuttora a comprendere la ostinazione della Regione Puglia e Asl Bt nel rifiutare di utilizzare l'ospedale di Trani per far fronte alla gravissima carenza di posti letto, utilizzandone un piano ed eventualmente anche il Pronto Soccorso; che il ricorso a strutture fornite dalla Marina Militare, oltre alla palese inadeguatezza di esse, comporta anche un notevole dispendio di danaro pubblico, trattandosi oltretutto di strutture gestite da militari in missione".
Lo hanno ribadito ieri, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Emanuele Tomasicchio, Luigi di Candido, Francesca Santamaria, Raffaele Covelli (fondatori e sostenitori del comitato e della questione, ognuno per propria competenza) ed anche un ex assessore regionale alla sanità, il prof. Tommaso Fiore, di certo esperto del settore, ma lo avevano chiesto fin dal 10 marzo scorso, cioè all'inizio del primo lock down, sia alla Regione Puglia che alla Asl Bt: utilizzare le strutture presenti nel territorio "per fronteggiare l'emergenza Covid e la prevedibili esplosione di necessità di posti letto ad hoc". Ma la proposta "non suscitò alcun interesse". Lo hanno chiesto e ribadito nel corso di tutti i mesi delle stagioni ormai trascorse, senza essere ascoltati.
Oggi, in piena seconda ondata della pandemia, con ospedali militari realizzati per far fronte all'emergenza e interi reparti ospedalieri diventati esclusivamente covid, ma soprattutto con una struttura che presenta aree attrezzate e inutilizzate come il "S. Nicola pellegrino" di Trani, il Comitato per il riutilizzo dell'ospedale di Trani, diventato un gruppo che sui social conta ormai 4000 iscritti, si fa sentire.
Oggi il comitato con un documento chiede che "la Regione Puglia e la Asl Bat ciascuno per proprio competenza e responsabilità, attivino senza indugio e con la massima urgenza il procedimento amministrativo per l'immediata riutilizzazione dell'ospedale di Trani per ricoveri e trattamento di pazienti covid, per la separazione di percorsi covid-no covid, per la prevenzione delle infezioni multi resistenti, in osservanza del Pncar 2017/2020, per la ripresa di ogni altra attività per acuti e cronici No covid".
Naturalmente, condivise le premesse. E cioè "che l'utilità di ottimizzare le strutture presenti sul territorio della Asl (a cominciare dall'ospedale di Trani) oggi appaiono più impellenti, alla luce del fatto che la Asl medesima si è vista costretta, per fronteggiare l'emergenza, a fare ricorso ad una tenda ospedale fornita dalla Marina Militare; che non si riesce tuttora a comprendere la ostinazione della Regione Puglia e Asl Bt nel rifiutare di utilizzare l'ospedale di Trani per far fronte alla gravissima carenza di posti letto, utilizzandone un piano ed eventualmente anche il Pronto Soccorso; che il ricorso a strutture fornite dalla Marina Militare, oltre alla palese inadeguatezza di esse, comporta anche un notevole dispendio di danaro pubblico, trattandosi oltretutto di strutture gestite da militari in missione".