Ambiente
Impianto di trattamento del percolato, Libera chiede chiarimenti
Ma specifica: «Fermo restando che si tratta di un presidio ambientale imposto dalla legge al servizio di ogni discarica»
Trani - sabato 5 marzo 2022
10.17
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al sindaco, ai consiglieri comunali e all'assessore all'ambiente a firma di Anna Rossi – Libera Trani, Vincenzo Ferreri, Enzo Scaringi, Andrea Acquaviva - Legacoop, Giuseppe Goffredo, Francesco Pacini – Libera Trani, Anna Fontana – Libera Trani, Ketty Diana, Antonella Pagone – Libera Trani, Michele Gallo – Libera Trani.
«Fatta la dovuta premessa che riteniamo necessari la chiusura del ciclo dei rifiuti e il miglioramento del servizio della raccolta domiciliare al fine di minimizzare sempre più la percentuale dell'indifferenziato; che sia opportuna altresì una pianificazione razionale degli impianti necessari a gestire i rifiuti in modo sostenibile attraverso una distribuzione equa dei relativi rischi, costi e benefici tra i diverse comuni della nostra provincia in un'ottica di solidarietà, responsabilità e cooperazione; che con tale spirito riteniamo opportuno che la nostra comunità faccia la propria parte, non tirandosi indietro di fronte a scelte pianificate e condivise; che sia auspicabile che l'amministrazione definisca insieme all'Amiu una strategia ben precisa per uscire dalla crisi ambientale che ha caratterizzato gli ultimi anni, con la predisposizione di un percorso partecipato e condiviso con gli altri comuni per la realizzazione di una pianificazione quanto più equa e razionale per la chiusura del ciclo dei rifiuti.
Tuttavia in merito al progetto dell'impianto di trattamento del percolato presentato per la nostra città, fermo restando che si tratta di un presidio ambientale imposto dalla legge al servizio di ogni discarica, rileviamo la presenza di punti che pensiamo meritino dei chiarimenti a beneficio della cittadinanza, che ha diritto ad essere informata con la massima trasparenza sulle scelte che presentano potenziali ripercussioni sull'ambiente e sulla salute della comunità, così come previsto dalla Convenzione di Aarhus e dal D. lgs. 152/2006.
La maggiore perplessità scaturente dalla lettura della proposta di delibera da votare in consiglio comunale relativa al progetto in questione, è l'assenza assoluta al riferimento al non ancora avvenuto completamento della bonifica del sito, condizione questa legislativamente (ai sensi del d.lgs 152/2006) imprescindibile per rendere possibile la realizzazione di qualsivoglia nuovo impianto. Anche Arpa Puglia, del resto, ha sollevato l'obiezione della necessità della bonifica e della messa in sicurezza della discarica prima che venga realizzato l'impianto. A tal proposito vorremmo conoscere lo stato dell'arte dei lavori relativi alla bonifica e quando si prevede di riparare nella parete del terzo lotto la falla che ha rappresentato il veicolo della contaminazione della falda acquifera, come è noto.
Invitiamo dunque i consiglieri ad assumersi la responsabilità di compiere ogni più scrupolosa verifica riguardo alla rispondenza degli impianti in progetto al disposto legislativo e programmatico, approfondendo dunque anche il contenuto di pareri tecnici difformi. E qualora non sia possibile accertare l'avvenuta bonifica del sito su cui si intende operare si profila il rischio di cadere in una condizione di illegalità su cui saremo sempre pronti a vigilare.
Altre perplessità riguardano il volume del percolato da trattare, la questione della proprietà dell'impianto all'Ager, l'agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, oltre ad altre questioni di carattere tecnico su cui vorremmo avere opportuni chiarimenti.
Poiché dunque siamo convinti che una maggiore trasparenza e condivisone di tutte le questioni relative a decisioni così importanti possa favorire una più consapevole e serena accettazione delle stesse, dissipando le legittime preoccupazioni di una popolazione già fortemente ferita da una passata gestione non corretta in materia di rifiuti, chiediamo che sia rinviata la discussione, prevista nel prossimo consiglio comunale, del punto relativo al progetto di realizzazione dell'impianto per il trattamento del percolato e della piattaforma di trasferenza, al fine di promuovere, prima della decisone consiliare, un incontro aperto al pubblico e nella consulta ambientale per rispondere ai suddetti e a tutti i quesiti che la cittadinanza vorrà porre».
«Fatta la dovuta premessa che riteniamo necessari la chiusura del ciclo dei rifiuti e il miglioramento del servizio della raccolta domiciliare al fine di minimizzare sempre più la percentuale dell'indifferenziato; che sia opportuna altresì una pianificazione razionale degli impianti necessari a gestire i rifiuti in modo sostenibile attraverso una distribuzione equa dei relativi rischi, costi e benefici tra i diverse comuni della nostra provincia in un'ottica di solidarietà, responsabilità e cooperazione; che con tale spirito riteniamo opportuno che la nostra comunità faccia la propria parte, non tirandosi indietro di fronte a scelte pianificate e condivise; che sia auspicabile che l'amministrazione definisca insieme all'Amiu una strategia ben precisa per uscire dalla crisi ambientale che ha caratterizzato gli ultimi anni, con la predisposizione di un percorso partecipato e condiviso con gli altri comuni per la realizzazione di una pianificazione quanto più equa e razionale per la chiusura del ciclo dei rifiuti.
Tuttavia in merito al progetto dell'impianto di trattamento del percolato presentato per la nostra città, fermo restando che si tratta di un presidio ambientale imposto dalla legge al servizio di ogni discarica, rileviamo la presenza di punti che pensiamo meritino dei chiarimenti a beneficio della cittadinanza, che ha diritto ad essere informata con la massima trasparenza sulle scelte che presentano potenziali ripercussioni sull'ambiente e sulla salute della comunità, così come previsto dalla Convenzione di Aarhus e dal D. lgs. 152/2006.
La maggiore perplessità scaturente dalla lettura della proposta di delibera da votare in consiglio comunale relativa al progetto in questione, è l'assenza assoluta al riferimento al non ancora avvenuto completamento della bonifica del sito, condizione questa legislativamente (ai sensi del d.lgs 152/2006) imprescindibile per rendere possibile la realizzazione di qualsivoglia nuovo impianto. Anche Arpa Puglia, del resto, ha sollevato l'obiezione della necessità della bonifica e della messa in sicurezza della discarica prima che venga realizzato l'impianto. A tal proposito vorremmo conoscere lo stato dell'arte dei lavori relativi alla bonifica e quando si prevede di riparare nella parete del terzo lotto la falla che ha rappresentato il veicolo della contaminazione della falda acquifera, come è noto.
Invitiamo dunque i consiglieri ad assumersi la responsabilità di compiere ogni più scrupolosa verifica riguardo alla rispondenza degli impianti in progetto al disposto legislativo e programmatico, approfondendo dunque anche il contenuto di pareri tecnici difformi. E qualora non sia possibile accertare l'avvenuta bonifica del sito su cui si intende operare si profila il rischio di cadere in una condizione di illegalità su cui saremo sempre pronti a vigilare.
Altre perplessità riguardano il volume del percolato da trattare, la questione della proprietà dell'impianto all'Ager, l'agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, oltre ad altre questioni di carattere tecnico su cui vorremmo avere opportuni chiarimenti.
Poiché dunque siamo convinti che una maggiore trasparenza e condivisone di tutte le questioni relative a decisioni così importanti possa favorire una più consapevole e serena accettazione delle stesse, dissipando le legittime preoccupazioni di una popolazione già fortemente ferita da una passata gestione non corretta in materia di rifiuti, chiediamo che sia rinviata la discussione, prevista nel prossimo consiglio comunale, del punto relativo al progetto di realizzazione dell'impianto per il trattamento del percolato e della piattaforma di trasferenza, al fine di promuovere, prima della decisone consiliare, un incontro aperto al pubblico e nella consulta ambientale per rispondere ai suddetti e a tutti i quesiti che la cittadinanza vorrà porre».