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Attualità

In Trentino il murales del tranese Alessandro Suzzi: "La terra si fa bella e dice sì al cielo"

L'opera rappresenta il momento in cui il cui il Cielo, in seguito ad una specifica richiesta della Terra, le dona una stella

L' artista Tranese Alessandro Suzzi, alias "Gods in Love", realizza la pittura murale "La terra si fa bella e dice sì cielo" nel cuore del comune di Ossana, in Trentino alto Adige.
Alessandro Suzzi, artista "muralista" tranese, è stato selezionato per realizzare un'importante opera pittorica nel cuore del comune di Ossana, in Trentino alto Adige.
Ispirata alla leggenda locale sulla nascita della Stella Alpina, l'opera rappresenta il momento in cui il cui il Cielo, in seguito ad una specifica richiesta della Terra, le dona una stella. Da questo incontro prende vita la candida Stella Alpina. L' opera parla di aggregazione, di solidarietà e soprattutto dell'importanza degli incontri e degli scambi tra diverse culture.
Per due settimane, cinque artisti, insieme al team multidisciplinare de "La Clinica dei Paesi", sono stati ospitati a Ossana, pittoresco comune dell'alta Val di Sole, in Trentino: attraverso opere d'arte e installazioni da consegnare in eredità al territorio hanno dato vita a un progetto artistico partecipato per valorizzare l'identità culturale, ravvivare le radici della comunità e stimolare un nuovo modo di intendere il rapporto tra l'ambiente e chi lo vive. Di particolare interesse il lavoro del "Laboratorio Analisi", primo elemento di studio del territorio de La Clinica, che ha interagito con la comunità e lo spazio pubblico.
Il paziente su cui intervenire è l'ecosistema fatto di persone, piante e animali che abita il territorio trentino.
La scommessa consiste nell'individuare soluzioni originali capaci di valorizzare quel sostrato culturale di cui è portatrice ogni comunità, piccola o grande che sia. I "medici", in questo caso, sono decisamente originali: artisti, architetti, antropologi, sociologi, progettisti, manager che fanno capo a "La Clinica dei Paesi". Una carovana di competenze diverse che si mette al servizio di quei territori che desiderino intraprendere percorsi innovativi e virtuosi per recuperare e consolidare la propria identità culturale.
L'ultimo esempio di intervento, svolto in ordine di tempo, ha avuto come protagonista Ossana, comune montano, collocato a 1000 metri in alta Val di Sole, in Trentino. Per due settimane, cinque artisti e altri professionisti della Clinica hanno lavorato fianco a fianco con la popolazione locale per sviluppare un progetto partecipato da consegnare in eredità al territorio, dal titolo "La Terra si fa bella e dice sì al Cielo".
"La residenza ha creato una comunità provvisoria e tracciato l'inizio di un percorso verso il futuro" ha commentato Pietro Micucci, presidente de "La Clinica dei Paesi". "Solo ascoltando davvero le comunità si possono realizzare progetti partecipati, capaci di affrontare problemi concreti e trasformare sogni in realtà. Questo progetto dimostra che il cambiamento nasce dall'ascolto, passa dalla partecipazione e cresce nella progettazione".
La scelta di Ossana non è casuale: al progetto hanno aderito sia l'amministrazione comunale, sia l'Azienda per il Turismo Val di Sole. Due realtà che, anno dopo anno, hanno investito in proposte turistiche di qualità, sul fronte culturale e naturalistico. Un percorso di cui fa parte la scelta del Comune di Ossana di certificarsi già nel 2017 come uno dei "cieli più belli d'Italia", di efficientare il 98% della propria illuminazione e di caratterizzarsi a livello italiano ed internazionale per la mostra dei 1600 presepi distribuiti lungo strade e palazzi del centro storico, oltre che nello splendido Castello di San Michele.
"Sono convinta che il futuro dell'Italia stia nelle meraviglie custodite dai suoi paesi e che il futuro dei paesi come Ossana, coincida con l'innovazione delle tradizioni, del rapporto con la natura per riconoscere le specificità di un territorio" commenta la sindaca di Ossana, Laura Marinelli. "Con il progetto della Clinica abbiamo portato avanti una visione dove innovazione e tradizione, comunità e artisti, nord e sud, s'incontrano e dialogano".
Durante le due settimane di residenza, per prima cosa il team del "Laboratorio Analisi" della Clinica ha condotto un'indagine sociale sull'identità del paese: ciò ha permesso di delineare questioni importanti, come la convivenza con l'orso, che suscita preoccupazioni e genera dibattiti sul futuro del rapporto tra l'uomo e la fauna selvatica.
Fondamentali in tal senso sono stati l'ascolto, il confronto e l'interazione con la popolazione. Associazioni, singoli cittadini, studenti, imprenditori, artisti hanno dato il loro contributo per costruire insieme un dialogo di conoscenza, di condivisione di azioni che accrescono la qualità del benessere collettivo.
Da questo matrimonio di suggestioni artistiche e di intenti tra il team della Clinica e la comunità locale, cinque artisti hanno interpretato il concept del "direttore sanitario", Alessandro Turco, per costruire una narrazione poetica che ha collegato in simbiosi gli elementi del cielo e della terra, una sorta di ricongiungimento dopo la primordiale separazione perché, commenta Turco, "il paesaggio non deve essere solo lo sfondo dove si sviluppano le vicende umane ma deve alimentare il sogno, il sogno di un viaggio nel nostro mondo interiore, alla ricerca della nostra anima".
Ne sono scaturite quattro opere d'arte che rimarranno nel patrimonio dei residenti e dei turisti che visiteranno Ossana : un murales di Alessandro Suzzi, alias Gods in Love, nel quale il Cielo ritorna a unirsi alla Terra; un'installazione in ferro delle artiste Lorena Ortells e Giovanna Russo, che consente al visitatore di ascoltare "le voci" del Cielo creando un'interazione tra l'ambiente naturale e la comunità; una pittura su legno nella quale La Rouille, uno dei più importanti street artist di Francia, raffigura la Terra in "uno stato di ebbrezza" perché finalmente si è ricongiunta, in un volo senz'ali, al Cielo. E infine un tronco di abete rosso, intagliato dall'artista romano Andrea Gandini per trasformarlo in simbolo della vita compromessa per l'insensatezza dell'uomo: vi è raffigurato il bostrico, coleottero che sta condannando a morte migliaia di alberi e si sta diffondendo favorito dai cambiamenti climatici. Non è mancato il dialogo metaforico con la terra e la raffigurazione ancestrale di unione con il cielo, curato artisticamente da Lela Perez che, nei luoghi rappresentativi del territorio, ha coinvolto gli abitanti di Ossana con il suo body painting.
"Il buon esito di questo progetto conferma l'importanza di costruire sinergie tra soggetti diversi ma che abbiano in comune una visione di progresso 'gentile' dei territori" ha commentato Fabio Sacco, direttore dell'ApT Val di Sole. "Un progresso rispettoso del valore identitario, delle tradizioni, della cultura, dei delicati ecosistemi di una valle alpina, ma al tempo stesso curioso verso il nuovo e aperto alle contaminazioni positive di esperienze diverse. Stimolare la vivacità culturale di un territorio ha una ricaduta positiva in termini turistici e accresce al tempo stesso la vivibilità da parte dei suoi stessi residenti".
Il rapporto tra Ossana e La Clinica dei Paesi continuerà per costruire un progetto a lungo termine, coordinato dalla project manager Martina Dell'Eva, originaria del luogo, dando concretezza all'idea di dar vita a un "presidio sanitario" permanente sul territorio trentino. Tra le altre cose, nelle prossime settimane, saranno fruibili in due sale della torre del Castello di San Michele le proiezioni inerenti l'opera pittorica del Maestro Enrico Benaglia, "Io, come piuma in volo", che omaggia un artista da sempre poeticamente interprete del rapporto dell'uomo con il Cielo.






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