Politica
In vendita le utenze Amet Trani. Ma chi lo ha deciso?
I Verdi chiedono un consiglio comunale monotematico
Trani - mercoledì 9 settembre 2009
Risposte certe sul futuro dell'Amet. Questa volta i Verdi le pretendono dal Comune, attraverso una nuova richiesta di Consiglio comunale, «in cui - dicono senza mezzi termini i due consiglieri comunali Michele di Gregorio e Franco Laurora - si dica ai cittadini chi e quando ha deciso di vendere il ramo delle utenze dell'Amet senza sentire il pudore, per una scelta così importante, di ascoltare la massima assise comunale o gli stessi cittadini con un mini-referendum. E' una scelta autonoma del consiglio di amministrazione dell'Amet o adottata seguendo le direttive del sindaco?»
Con questa richiesta i Verdi spazzano anche i dubbi, disseminati da qualcuno, circa la reale situazione dell'Amet «visto - dice di Gregorio - che qualcuno continua a trincerarsi tra notizie ufficiose, indiscrezioni o voci di corridoio. Ribadiamo con chiarezza, rivendicando fortemente la circostanza di avere denunciato per primi la notizia mesi addietro, che il presidente dell'Amet spa con istanza formale depositata nel mese di febbraio 2009, affermando chiaramente di voler conferire, a titolo di aumento di capitale, in Elgasud (società costituita tra Puglienergy, a sua volta costituita da Amet, Amgas Bari ed Acea-Electrabel di Roma) l'intero ramo di azienda riguardante la vendita di energia elettrica compreso tutto il personale e il relativo trattamento di fine rapporto e tutti gli altri accantonamenti maturati, ha chiesto al presidente del tribunale di Trani la nomina di un esperto per la stima dei beni da conferire alla suddetta società. Il presidente del tribunale di Trani ha in effetti nominato un dottore commercialista di una città limitrofa, al quale ha affidato il compito di valutare il ramo di azienda dell'Amet. Quindi - conclude il capogruppo consiliare dei Verdi - né indiscrezioni né notizie ufficiose, ma atti scritti ufficiali sottoscritti dal presidente dell'Amet, che attestano la volontà di cedere i contratti con le migliaia di cittadini tranesi a una nuova società».
I Verdi chiedono perciò un Consiglio comunale per chiarire chi e perché ha deciso di vendere il ramo di azienda più importante dell'Amet; chi e perché ha deciso di trasferire, e con quali soldi, la sede dell'Amet; chi e perché non adegua il piano industriale dell'Amet al nuovo mercato delle energie proteso verso le fonti rinnovabili; chi e perché ha deciso di non attivare sino ad ora, con mancati introiti di soldi per il Comune, il parcheggio della stazione e le aree a pagamento nella città (con molti soldi persi questa estate con tutte le macchine parcheggiate sui marciapiedi).
«E' possibile che in questa città abbiano il coraggio di fare queste domande solo pochi consiglieri comunali, ora finalmente anche di maggioranza? - chiede Franco Laurora. E gli altri cosa aspettano? Sottoponiamo queste domande all'amministrazione. In caso contrario - conclude - ricorremmo al prefetto perché adotti i poteri sostitutivi previsti dalla legge».
Con questa richiesta i Verdi spazzano anche i dubbi, disseminati da qualcuno, circa la reale situazione dell'Amet «visto - dice di Gregorio - che qualcuno continua a trincerarsi tra notizie ufficiose, indiscrezioni o voci di corridoio. Ribadiamo con chiarezza, rivendicando fortemente la circostanza di avere denunciato per primi la notizia mesi addietro, che il presidente dell'Amet spa con istanza formale depositata nel mese di febbraio 2009, affermando chiaramente di voler conferire, a titolo di aumento di capitale, in Elgasud (società costituita tra Puglienergy, a sua volta costituita da Amet, Amgas Bari ed Acea-Electrabel di Roma) l'intero ramo di azienda riguardante la vendita di energia elettrica compreso tutto il personale e il relativo trattamento di fine rapporto e tutti gli altri accantonamenti maturati, ha chiesto al presidente del tribunale di Trani la nomina di un esperto per la stima dei beni da conferire alla suddetta società. Il presidente del tribunale di Trani ha in effetti nominato un dottore commercialista di una città limitrofa, al quale ha affidato il compito di valutare il ramo di azienda dell'Amet. Quindi - conclude il capogruppo consiliare dei Verdi - né indiscrezioni né notizie ufficiose, ma atti scritti ufficiali sottoscritti dal presidente dell'Amet, che attestano la volontà di cedere i contratti con le migliaia di cittadini tranesi a una nuova società».
I Verdi chiedono perciò un Consiglio comunale per chiarire chi e perché ha deciso di vendere il ramo di azienda più importante dell'Amet; chi e perché ha deciso di trasferire, e con quali soldi, la sede dell'Amet; chi e perché non adegua il piano industriale dell'Amet al nuovo mercato delle energie proteso verso le fonti rinnovabili; chi e perché ha deciso di non attivare sino ad ora, con mancati introiti di soldi per il Comune, il parcheggio della stazione e le aree a pagamento nella città (con molti soldi persi questa estate con tutte le macchine parcheggiate sui marciapiedi).
«E' possibile che in questa città abbiano il coraggio di fare queste domande solo pochi consiglieri comunali, ora finalmente anche di maggioranza? - chiede Franco Laurora. E gli altri cosa aspettano? Sottoponiamo queste domande all'amministrazione. In caso contrario - conclude - ricorremmo al prefetto perché adotti i poteri sostitutivi previsti dalla legge».