Vita di città
Incendio nella Villa comunale, parla la proprietaria della giostrina distrutta
«Non si può spiegare cosa si prova nel vedere andare in fumo i sacrifici di tutta una vita»
Trani - giovedì 4 giugno 2015
7.10
Era un luogo molto amato dai più piccini e di quel luogo, oggi, non resta che un cumulo di cenere e tanto amaro in bocca. Intorno alle 5.00 di domenica 31 maggio, le fiamme hanno completamente distrutto una delle giostre per bambini all'interno della Villa Comunale, lato lungomare Chiarelli. L'intervento dei Vigili del Fuoco è stato tempestivo, sono giunti sul posto a distanza di pochissimo tempo dalla segnalazione e hanno dovuto lavorare per diverso tempo per poter domare l'incendio, tuttavia poco hanno potuto fare per evitare che l'intera giostra fosse divorata dalle fiamme.
Le cause sono tutte ancora da verificare e da chiarire, Forze dell'Ordine e Vigili del Fuoco non si sentono di escludere nessuna pista. L'incendio non ha lasciato nulla, se non un immenso dolore: «Non ci sono parole per esprimere quello che si prova nel vedere andare in fumo i sacrifici di tutta una vita - ha raccontata la proprietaria della giostrino, Teresa Ranalli - Ci sono, invece, solo parole di ringraziamento per tutti coloro i quali hanno voluto condividere e manifestare la loro solidarietà anche con un semplice "mi dispiace". Ringrazio non solo le famiglie della città di Trani, ma anche quelle delle città limitrofe, ringrazio tutti quei bambini, che come me , si sono chiesti "perché" e che hanno pianto con me».
Le cause sono tutte ancora da verificare e da chiarire, Forze dell'Ordine e Vigili del Fuoco non si sentono di escludere nessuna pista. L'incendio non ha lasciato nulla, se non un immenso dolore: «Non ci sono parole per esprimere quello che si prova nel vedere andare in fumo i sacrifici di tutta una vita - ha raccontata la proprietaria della giostrino, Teresa Ranalli - Ci sono, invece, solo parole di ringraziamento per tutti coloro i quali hanno voluto condividere e manifestare la loro solidarietà anche con un semplice "mi dispiace". Ringrazio non solo le famiglie della città di Trani, ma anche quelle delle città limitrofe, ringrazio tutti quei bambini, che come me , si sono chiesti "perché" e che hanno pianto con me».