Vita di città
Inchiesta American Express, l'Unicons: «Fatti gravissimi»
«Preoccupante il quadro di illegalità diffusa»
Trani - giovedì 23 settembre 2010
L'Unione tutela dei cittadini e consumatori (Uni. Cons.) giudica gravissimi i risultati dell'indagine della Procura della Repubblica di Trani sulle carte di credito emesse dal gruppo American Express, che ha portato all'invio di avvisi di garanzia a cinque responsabili dell'area carte di credito della società per i reati di truffa aggravata ed usura.
«E' sconcertante - si legge in una nota dell'associazione - che società che spendono milioni di euro per campagne pubblicitarie frodino poi i clienti in maniera così evidente, non rendendo chiari i tassi di interesse debitori al momento della stipula del contratto ed addebitando poi a sorpresa interessi da vera e propria usura.
Sono preoccupanti le affermazioni del procuratore della Repubblica che ha dichiarato l'esistenza di un secondo filone di indagine che coinvolge altre banche e finanziarie, facendo emergere un quadro di un illegalità diffusa nel settore del credito revolving, che va al di là di ogni immaginazione, anche un sospetto giro di riciclaggio.
Finalmente l'autorità giudiziaria ha incominciato a mettere luce in questo settore, fino ad oggi dominato da opacità, clausole contrattuali non chiare troppo spesso capestro per i consumatori, tassi di interesse usurari mascherati sotto varie forme.
Auspichiamo inoltre che anche le Autorità competenti a vigilare nel settore del credito (Banca d'Italia e Consob su tutte) effettivamente svolgano il ruolo di controllo, coadiuvando la magistratura in questa indagine, ed una volta accertate le responsabilità sanzionino in maniera esemplare coloro che hanno truffato i consumatori, vere e proprie vittime di intermediari finanziari senza scupoli».
«E' sconcertante - si legge in una nota dell'associazione - che società che spendono milioni di euro per campagne pubblicitarie frodino poi i clienti in maniera così evidente, non rendendo chiari i tassi di interesse debitori al momento della stipula del contratto ed addebitando poi a sorpresa interessi da vera e propria usura.
Sono preoccupanti le affermazioni del procuratore della Repubblica che ha dichiarato l'esistenza di un secondo filone di indagine che coinvolge altre banche e finanziarie, facendo emergere un quadro di un illegalità diffusa nel settore del credito revolving, che va al di là di ogni immaginazione, anche un sospetto giro di riciclaggio.
Finalmente l'autorità giudiziaria ha incominciato a mettere luce in questo settore, fino ad oggi dominato da opacità, clausole contrattuali non chiare troppo spesso capestro per i consumatori, tassi di interesse usurari mascherati sotto varie forme.
Auspichiamo inoltre che anche le Autorità competenti a vigilare nel settore del credito (Banca d'Italia e Consob su tutte) effettivamente svolgano il ruolo di controllo, coadiuvando la magistratura in questa indagine, ed una volta accertate le responsabilità sanzionino in maniera esemplare coloro che hanno truffato i consumatori, vere e proprie vittime di intermediari finanziari senza scupoli».