Scuola e Lavoro
Incontro tra il ministro Matteoli, l'On. Carlucci e gli industriali del marmo
Misure particolari per la prosecuzione dell'attività di estrazione
Trani - venerdì 28 ottobre 2005
Una delegazione pugliese di industriali del marmo guidata dall'Onorevole di Forza Italia Gabriella Carlucci ha incontrato oggi il Ministro dell'Ambiente Matteoli e il direttore del Parco dell'Alta Murgia Gerolamo Pugliese per discutere del futuro delle attività estrattive all'interno del Parco dell'Alta Murgia. L'incontro, promosso dall'Onorevole Carlucci, si è reso necessario per illustrare le necessità delle imprese che chiedono di poter continuare la propria attività fino al termine del giacimento e non fino alla fine della concessione.
A tale proposito, l'Onorevole Carlucci ha precisato che tutte le imprese estrattive nel territorio del Parco dell'Alta Murgia che hanno presentato al Ministero dell'Ambiente regolare domanda preliminare sono autorizzate a proseguire la produzione. Il presidente dell'Ente Parco ha assicurato che il futuro regolamento del Parco dell'Alta Murgia verrà redatto insieme agli imprenditori del marmo per risolvere in maniera radicale i contenziosi che hanno tenuto ferme per molti mesi le attività delle cave.
Il Ministro Matteoli ha inoltre garantito che, in caso di ulteriori difficoltà e nell'ambito della legge delega per il riordino della legislazione ambientale, saranno introdotte disposizioni particolari per garantire ad attività economiche tradizionali di particolare interesse e rilievo quali le cave di marmo dell'Alta Murgia, la prosecuzione delle attività.
"E'dall'inizio del mandato che mi sto occupando della questione della cave dell'Alta Murgia e credo che l'incontro di oggi possa rappresentare un punto di svolta. E' stato infatti estremamente importante e proficuo e devo dire che sia il ministro Matteoli che il presidente Pugliese sono stati estremamente sensibili alle richieste degli imprenditori – afferma l'Onorevole Gabriella Carlucci – Le cave che hanno presentato domanda al Ministero potranno continuare ad operare e mi auguro che al più presto venga redatto un regolamento attuativo del Parco dell'Alta Murgia alla cui scrittura partecipino tutti i soggetti interessati: imprenditori, ente parco, enti locali. Il caso delle cave di marmo esistenti all'interno del Parco delle Alpi Apuane dimostra che il problema della convivenza tra area protetta ed imprese estrattive può essere risolto in maniera soddisfacente."
A tale proposito, l'Onorevole Carlucci ha precisato che tutte le imprese estrattive nel territorio del Parco dell'Alta Murgia che hanno presentato al Ministero dell'Ambiente regolare domanda preliminare sono autorizzate a proseguire la produzione. Il presidente dell'Ente Parco ha assicurato che il futuro regolamento del Parco dell'Alta Murgia verrà redatto insieme agli imprenditori del marmo per risolvere in maniera radicale i contenziosi che hanno tenuto ferme per molti mesi le attività delle cave.
Il Ministro Matteoli ha inoltre garantito che, in caso di ulteriori difficoltà e nell'ambito della legge delega per il riordino della legislazione ambientale, saranno introdotte disposizioni particolari per garantire ad attività economiche tradizionali di particolare interesse e rilievo quali le cave di marmo dell'Alta Murgia, la prosecuzione delle attività.
"E'dall'inizio del mandato che mi sto occupando della questione della cave dell'Alta Murgia e credo che l'incontro di oggi possa rappresentare un punto di svolta. E' stato infatti estremamente importante e proficuo e devo dire che sia il ministro Matteoli che il presidente Pugliese sono stati estremamente sensibili alle richieste degli imprenditori – afferma l'Onorevole Gabriella Carlucci – Le cave che hanno presentato domanda al Ministero potranno continuare ad operare e mi auguro che al più presto venga redatto un regolamento attuativo del Parco dell'Alta Murgia alla cui scrittura partecipino tutti i soggetti interessati: imprenditori, ente parco, enti locali. Il caso delle cave di marmo esistenti all'interno del Parco delle Alpi Apuane dimostra che il problema della convivenza tra area protetta ed imprese estrattive può essere risolto in maniera soddisfacente."