Cronaca
Indagine su Berlusconi, bufera sul pm Ruggiero
Non informò per tempo il procuratore Capristo: chiesta la condanna. Ipotizzata la violazione del regolamento interno della procura
Italia - venerdì 13 aprile 2012
16.35
Condannare alla censura il pm di Trani Michele Ruggiero, che avviò l'inchiesta (poi trasmessa a Roma) sulle presunte pressioni dell'allora premier, Silvio Berlusconi, al commissario Agcom Giancarlo Innocenzi, per la chiusura di Annozero. E' la richiesta che ha avanzato il sostituto pg della Cassazione Aurelio Galasso nel processo davanti alla sezione disciplinare del Csm in cui il magistrato è accusato di non aver informato né prima né subito dopo il procuratore Carlo Maria Capristo dell'iscrizione di Berlusconi, Innocenzi e del direttore del Tg1 Augusto Minzolini nel registro degli indagati. Ma il "tribunale delle toghe", dopo due ore di camera di consiglio, ha ritenuto di riaprire l'istruttoria e ha disposto l'audizione per il 28 maggio prossimo di altri due magistrati della procura di Trani. Ne da notizia il sito Internet di Repubblica Bari.
Ruggiero - come ricorda La Repubblica - iscrisse Berlusconi nel registro degli indagati l'8 marzo del 2010 e quattro giorni dopo la notizia venne pubblicata dal Fatto quotidiano assieme al contenuto di alcune intercettazioni in cui il presidente del Consiglio dell'epoca conversando con Innocenzi e il direttore del Tg1 Minzolini manifestava la sua intolleranza per la trasmissione di Santoro. Nemmeno 24 ore dopo l'allora ministro della Giustizia Angelino Alfano dispose un'ispezione a Trani. Ruggiero deve rispondere di non aver informato per tempo il suo capo, violando così il regolamento interno della procura e comportandosi comunque in modo scorretto visto l'estremo rilievo pubblico e politico delle persone coinvolte.
Ruggiero - come ricorda La Repubblica - iscrisse Berlusconi nel registro degli indagati l'8 marzo del 2010 e quattro giorni dopo la notizia venne pubblicata dal Fatto quotidiano assieme al contenuto di alcune intercettazioni in cui il presidente del Consiglio dell'epoca conversando con Innocenzi e il direttore del Tg1 Minzolini manifestava la sua intolleranza per la trasmissione di Santoro. Nemmeno 24 ore dopo l'allora ministro della Giustizia Angelino Alfano dispose un'ispezione a Trani. Ruggiero deve rispondere di non aver informato per tempo il suo capo, violando così il regolamento interno della procura e comportandosi comunque in modo scorretto visto l'estremo rilievo pubblico e politico delle persone coinvolte.