Vita di città
Influenza A, nella Bat metà dei vaccini nei frigoriferi
Nella nostra Asl solo 6500 vaccinazioni
Trani - lunedì 1 marzo 2010
Sono stati 6.500 i cittadini che nei 10 comuni della Bat si sono vaccinati contro l'influenza A H1N1 tra novembre 2009 e il 17 gennaio scorso. Vale però la pena capire il significato di tutti i numeri legati a questa campagna di vaccinazione nella Asl del nord barese. Le dosi chieste e arrivate, disponibili per la somministrazione, in base a calcoli, statistiche, mezze prenotazioni e soprattutto panico, sono state 16.000. Questo vuol dire che tra le 6.500 somministrate e quelle disponibili ne sono rimaste 9.500, e di certo non si possono conservare per la prossima influenza.
Tenuto conto che la categoria che si è cautelata maggiormente, con 4.500 dosi somministrate, è quella dei portatori di rischio tra i sei mesi di vita e i 65 anni, vi sono categorie, come quella dei vigili del fuoco che non si sono vaccinati, nonostante rientrassero tra coloro ai quali era consigliato.
Ammesso pure che dal 17 gennaio ad oggi qualcun altro possa essersi vaccinato, l'interesse al rimedio anti influenza è scemato in maniera direttamente proporzionale alla diminuzione del "bombardamento" mediatico sull'argomento. Insomma, calato il sipario sul tormentone influenza, tra malesseri reali e panico e fobie, d'amblais sono diminuiti i casi di H1N1 e l'interesse a vaccinarsi che, forse, non è mai stato elevato. Che ne sarà ora delle dosi avanzate, più della metà di quelle di cui la Asl è stata fornita, visto che l'influenza sta dando il suo ultimo colpo di coda e poi si riaffaccerà tra sette – otto mesi? E allora avrà anche un nuovo virus, di un altro ceppo più o meno vicino all'aviaria e, soprattutto, i soliti "ministri" del culto della paura e dell'allarme.
Tenuto conto che la categoria che si è cautelata maggiormente, con 4.500 dosi somministrate, è quella dei portatori di rischio tra i sei mesi di vita e i 65 anni, vi sono categorie, come quella dei vigili del fuoco che non si sono vaccinati, nonostante rientrassero tra coloro ai quali era consigliato.
Ammesso pure che dal 17 gennaio ad oggi qualcun altro possa essersi vaccinato, l'interesse al rimedio anti influenza è scemato in maniera direttamente proporzionale alla diminuzione del "bombardamento" mediatico sull'argomento. Insomma, calato il sipario sul tormentone influenza, tra malesseri reali e panico e fobie, d'amblais sono diminuiti i casi di H1N1 e l'interesse a vaccinarsi che, forse, non è mai stato elevato. Che ne sarà ora delle dosi avanzate, più della metà di quelle di cui la Asl è stata fornita, visto che l'influenza sta dando il suo ultimo colpo di coda e poi si riaffaccerà tra sette – otto mesi? E allora avrà anche un nuovo virus, di un altro ceppo più o meno vicino all'aviaria e, soprattutto, i soliti "ministri" del culto della paura e dell'allarme.