Vita di città
Intitolare una strada a Vincenzo Bisceglia
La proposta di Nicola Cuccovillo per ricordare l'avvocato tranese deceduto nel 1990
Trani - domenica 1 marzo 2015
7.15
Alcune piazze e vie della città sono tutt'ora prive di intotalazione. Per questo Nicola Cuccovillo, presidente dell'associazione Sandro Pertini, ha proposto come nome quello di Vincenzo Bisceglia, ricordando le virtù e le qualità dell'avvocato tranese.
«Il 2 marzo 1990 decedeva un protagonista della vita sociale e politica delle città di Trani, Vincenzo Bisceglia, avvocato che fu il legale che ha rivestito la carica di Presidente dell'Ordine forense per maggior tempo, dal 1966 al 1980, da quando fu istituito l'Ordine degli avvocati,1908 ad oggi. Fu soprannominato l' "Avvocato dei poveri" in quanto negli anni delle lotte agrarie e nel periodo in cui anche gli elementari diritti venivano ignorati, lui difese anche gratuitamente coloro che vivevano in stato di indigenza, coloro che non avevano i mezzi di sussistenza. Fu eletto più volte consigliere comunale e provinciale nelle liste del Partito Socialista - continua Cuccovillo -, fu sempre molto stimato anche per il suo rigore morale e per l'intransigenza contro i soprusi e contro le logiche affaristiche. La sua oratoria era avvolgente e persuasiva con un linguaggio che tendeva a far ragionare con la forza delle proprie idee piuttosto che con l'invettiva, la polemica e la retorica delle parole. Sfiorò nel 1958 l'elezione al Senato quando con la legge vigente dei collegi elettorali prese ben 7000 voti in Trani, ma "segato" a Bari. L'affetto dei cittadini tranesi rimase intatto verso quest'uomo tanto che negli ultimi anni della sua vita quando non fu più in grado di passeggiare per la città, il corteo dei lavoratori del 1 maggio si fermava, senza nessun imput e preventivo accordo, sotto il balcone di casa sua in corso Vittorio Emanuele in attesa di un suo cenno con la mano a cui seguiva un fragoroso applauso anche di giovani che non l'avevano mai frequentato, ma che avevano sentito del suo operare nell'interesse cittadino e non personale: segno d'amorosi sensi fra il popolo ed uno dei suoi uomini migliori.
Riteniamo con questo excursus - conclude Nicola Cuccovillo - d'aver dimostrato la validità delle radici di un popolo che non può lasciare nel dimenticatoio coloro che hanno pensato ed agito con onestà, correttezza e trasparenza, nel pieno rispetto dei principi etici. Valori di cui questa città ha veramente bisogno. È per questo che si chiede di intitolare una strada o una piazza a questo nostro concittadino tanto amato, anche eventualmente variando qualche via intestata ad illustri sconosciuti forestieri».
«Il 2 marzo 1990 decedeva un protagonista della vita sociale e politica delle città di Trani, Vincenzo Bisceglia, avvocato che fu il legale che ha rivestito la carica di Presidente dell'Ordine forense per maggior tempo, dal 1966 al 1980, da quando fu istituito l'Ordine degli avvocati,1908 ad oggi. Fu soprannominato l' "Avvocato dei poveri" in quanto negli anni delle lotte agrarie e nel periodo in cui anche gli elementari diritti venivano ignorati, lui difese anche gratuitamente coloro che vivevano in stato di indigenza, coloro che non avevano i mezzi di sussistenza. Fu eletto più volte consigliere comunale e provinciale nelle liste del Partito Socialista - continua Cuccovillo -, fu sempre molto stimato anche per il suo rigore morale e per l'intransigenza contro i soprusi e contro le logiche affaristiche. La sua oratoria era avvolgente e persuasiva con un linguaggio che tendeva a far ragionare con la forza delle proprie idee piuttosto che con l'invettiva, la polemica e la retorica delle parole. Sfiorò nel 1958 l'elezione al Senato quando con la legge vigente dei collegi elettorali prese ben 7000 voti in Trani, ma "segato" a Bari. L'affetto dei cittadini tranesi rimase intatto verso quest'uomo tanto che negli ultimi anni della sua vita quando non fu più in grado di passeggiare per la città, il corteo dei lavoratori del 1 maggio si fermava, senza nessun imput e preventivo accordo, sotto il balcone di casa sua in corso Vittorio Emanuele in attesa di un suo cenno con la mano a cui seguiva un fragoroso applauso anche di giovani che non l'avevano mai frequentato, ma che avevano sentito del suo operare nell'interesse cittadino e non personale: segno d'amorosi sensi fra il popolo ed uno dei suoi uomini migliori.
Riteniamo con questo excursus - conclude Nicola Cuccovillo - d'aver dimostrato la validità delle radici di un popolo che non può lasciare nel dimenticatoio coloro che hanno pensato ed agito con onestà, correttezza e trasparenza, nel pieno rispetto dei principi etici. Valori di cui questa città ha veramente bisogno. È per questo che si chiede di intitolare una strada o una piazza a questo nostro concittadino tanto amato, anche eventualmente variando qualche via intestata ad illustri sconosciuti forestieri».