Turismo
Itinerari sotterranei della Bat, c’è anche Trani
L’ipogeo di San Leucio nel percorso fra le meraviglie della sesta provincia
Trani - lunedì 22 febbraio 2010
Dieci comuni legati da un territorio calcareo con spettacolari fenomeni di natura carsica, di habitat rupestri, di caverne utilizzate come abitazioni, di chiese ricavate nella roccia. L'itinerario sotterraneo presentato nel corso della Bit di Milano esalta le meraviglie del territorio della sesta provincia in un percorso che, partendo da Canosa, abbraccia tutti i Comuni della Bat.
In questo percorso di importanti testimonianze archeologiche, Trani è presente con l'ipogeo di San Leucio, la cui storia si fonde con quella della Cattedrale, basilica fondata alla fine dell'XI secolo al posto di una basilica più antica intitolata a Santa Maria, ricordata sin dal IX secolo come sede dell'episcopio, ma già esistente nel VII secolo. Santa Maria sopravvisse fino ai primi decenni del XII secolo, convivendo in un primo tempo con il cantiere romanico in cui si andava erigendo il nuovo edificio. I lavori della Cattedrale iniziarono nel 1097 dalla cripta trasversale, nella quale sarebbero state deposte le spoglie del santo, e si protrassero fino al 1142. All'indomani della solenne traslazione delle reliquie da Santa Maria alla nuova cripta, si cominciò a demolire la vecchia fabbrica per ricostruire, sulla stessa area, quella che sarebbe poi diventata la cripta longitudinale, sulla quale si sarebbe innalzata la nuova grande basilica. Tale cripta mantenne l'intitolazione a Santa Maria recuperando la memoria del luogo sacro anche per la presenza del sottostante sacello di S. Leucio.
Dalla cripta (o chiesa di Santa Maria), si può accedere all'ipogeo di San Leucio mediante una piccola scala posta sulla navata sinistra della Cattedrale. La struttura dell'ipogeo si presenta in forma quadrangolare, circondata da un corridoio in cui, un tempo, erano ospitate le spoglie del Santo, giunte a Trani nel VII secolo.
La storia millenaria dell'ipogeo di San Leucio a Trani si fonderà con i reperti storici delle altre città della sesta provincia: gli ipogei funerari di Canosa, la cava Conte Cafiero e gli ipogei di Terra di Corte di San Ferdinando, il parco archeologico sulla strada che porta a Margherita di Savoia, il Castello di Barletta, la grotta di Santa Croce di Bisceglie, le chiese rupestri di Andria (fra cui il santuario della Madonna dei Miracoli), la grotta di San Michele di Minervino e gli inghiottitoi carsici di Spinazzola.
In questo percorso di importanti testimonianze archeologiche, Trani è presente con l'ipogeo di San Leucio, la cui storia si fonde con quella della Cattedrale, basilica fondata alla fine dell'XI secolo al posto di una basilica più antica intitolata a Santa Maria, ricordata sin dal IX secolo come sede dell'episcopio, ma già esistente nel VII secolo. Santa Maria sopravvisse fino ai primi decenni del XII secolo, convivendo in un primo tempo con il cantiere romanico in cui si andava erigendo il nuovo edificio. I lavori della Cattedrale iniziarono nel 1097 dalla cripta trasversale, nella quale sarebbero state deposte le spoglie del santo, e si protrassero fino al 1142. All'indomani della solenne traslazione delle reliquie da Santa Maria alla nuova cripta, si cominciò a demolire la vecchia fabbrica per ricostruire, sulla stessa area, quella che sarebbe poi diventata la cripta longitudinale, sulla quale si sarebbe innalzata la nuova grande basilica. Tale cripta mantenne l'intitolazione a Santa Maria recuperando la memoria del luogo sacro anche per la presenza del sottostante sacello di S. Leucio.
Dalla cripta (o chiesa di Santa Maria), si può accedere all'ipogeo di San Leucio mediante una piccola scala posta sulla navata sinistra della Cattedrale. La struttura dell'ipogeo si presenta in forma quadrangolare, circondata da un corridoio in cui, un tempo, erano ospitate le spoglie del Santo, giunte a Trani nel VII secolo.
La storia millenaria dell'ipogeo di San Leucio a Trani si fonderà con i reperti storici delle altre città della sesta provincia: gli ipogei funerari di Canosa, la cava Conte Cafiero e gli ipogei di Terra di Corte di San Ferdinando, il parco archeologico sulla strada che porta a Margherita di Savoia, il Castello di Barletta, la grotta di Santa Croce di Bisceglie, le chiese rupestri di Andria (fra cui il santuario della Madonna dei Miracoli), la grotta di San Michele di Minervino e gli inghiottitoi carsici di Spinazzola.