Eventi e cultura
Ivo Scaringi. Finestra sulla Poesia. Ricordo di un protagonista.
Appuntamento alla liberia Tranilibri in via Mario Pagano
Trani - sabato 30 maggio 2009
L'Archeoclub d'Italia, sede di Trani, e la Libreria Tranilibri, nell'ambito del ciclo d'incontri Libro a soggetto e per la serie Sipario sull'Arte e il Personaggio hanno organizzato l'evento "Ivo Scaringi. Finestra sulla Poesia. Ricordo di un protagonista".
L'appuntamento è per domenica 31 maggio, dalle ore 20.00, presso la Libreria Tranilibri point in Via Mario Pagano 220.
Voce recitante: Zaccaria Gallo, sassofoni: Vittorio Gallo, chitarra e sitar: Adolfo La Volpe.
Nato a Trani nel 1937, Ivo Scaringi ha avuto le prime esperienze artistiche nella bottega di suo padre, lo scultore Nicola Scaringi. Ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Bari, avendo come maestri i pittori Francesco Spizzico, Roberto De Robertis e Vito Stifano. Nella stessa scuola ha poi svolto attività di docente di Decorazione pittorica dal '60 al '69. Dal 1972 ha insegnato Educazione artistica nella scuola media "Ettore Baldassarre" di Trani fino al suo collocamento a riposo avvenuto nel 1996.
Nel 1980 ha realizzato una locandina per la stagione lirica del Teatro Petruzzelli di Bari. Ha poi illustrato il libro di poesie "La bella sorte e altri versi" di Domenico di Palo, pubblicato con "La Vallisa" di Bari nel 1985, e le copertine del periodico "Singolare/Plurale". Nel 1991 gli è stato assegnato il premio "Gemma di Puglia" del Centro Studi per l'Educazione Permanente di Bari. Numerose le sue mostre personali, organizzate in varie città d'Italia: l'ultima di queste, tenuta nella galleria "Arte Spazio" di Bari, risale al marzo del 1995.
La ricerca pittorica di Ivo Scaringi, artista sensibile e rigoroso, unanimemente ritenuto uno dei maestri della pittura pugliese contemporanea, si è svolta nell'arco di quarant'anni ed ha avuto le sue tappe più significative nelle tensioni morali e culturali degli anni '60, nelle sonorità cromatiche in cui egli stemperava la denuncia sociale e insieme la sua carica esistenziale, nei grandi problemi di linguaggio degli anni '70, quando ormai decantate certe urgenze tematiche, l'impegno dell'artista fu sempre più teso a scavare nel mistero della forma; e infine nella stagione delle "nature morte", dei "paesaggi murgiani", delle "vegetazioni" e delle "ricognizioni sui monumenti" che, partendo dagli anni Ottanta, è giunta fino ai suoi ultimi anni di vita.
L'appuntamento è per domenica 31 maggio, dalle ore 20.00, presso la Libreria Tranilibri point in Via Mario Pagano 220.
Voce recitante: Zaccaria Gallo, sassofoni: Vittorio Gallo, chitarra e sitar: Adolfo La Volpe.
Nato a Trani nel 1937, Ivo Scaringi ha avuto le prime esperienze artistiche nella bottega di suo padre, lo scultore Nicola Scaringi. Ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Bari, avendo come maestri i pittori Francesco Spizzico, Roberto De Robertis e Vito Stifano. Nella stessa scuola ha poi svolto attività di docente di Decorazione pittorica dal '60 al '69. Dal 1972 ha insegnato Educazione artistica nella scuola media "Ettore Baldassarre" di Trani fino al suo collocamento a riposo avvenuto nel 1996.
Nel 1980 ha realizzato una locandina per la stagione lirica del Teatro Petruzzelli di Bari. Ha poi illustrato il libro di poesie "La bella sorte e altri versi" di Domenico di Palo, pubblicato con "La Vallisa" di Bari nel 1985, e le copertine del periodico "Singolare/Plurale". Nel 1991 gli è stato assegnato il premio "Gemma di Puglia" del Centro Studi per l'Educazione Permanente di Bari. Numerose le sue mostre personali, organizzate in varie città d'Italia: l'ultima di queste, tenuta nella galleria "Arte Spazio" di Bari, risale al marzo del 1995.
La ricerca pittorica di Ivo Scaringi, artista sensibile e rigoroso, unanimemente ritenuto uno dei maestri della pittura pugliese contemporanea, si è svolta nell'arco di quarant'anni ed ha avuto le sue tappe più significative nelle tensioni morali e culturali degli anni '60, nelle sonorità cromatiche in cui egli stemperava la denuncia sociale e insieme la sua carica esistenziale, nei grandi problemi di linguaggio degli anni '70, quando ormai decantate certe urgenze tematiche, l'impegno dell'artista fu sempre più teso a scavare nel mistero della forma; e infine nella stagione delle "nature morte", dei "paesaggi murgiani", delle "vegetazioni" e delle "ricognizioni sui monumenti" che, partendo dagli anni Ottanta, è giunta fino ai suoi ultimi anni di vita.