Vita di città
L'àncora medievale trova casa in Villa
Cerimonia inaugurale il 9 giugno prossimo
Trani - giovedì 2 giugno 2016
10.19
Dopo tanto peregrinare, che l'ha portata a "sbarcare" a Trani, l'àncora "Papagno" ha finalmente una casa. Sarà la Villa comunale ad ospitarla, a pochi metri dal monumento ai Caduti. La cerimonia inaugurale, organizzata da Comune e Procura di Trani, si svolgerà il 9 giugno alle ore 18.
L'àncora medievale era stata recuperata al largo di Trani nell'ottobre 2013 dalla società Nuova Oceanus Orca in un'operazione realizzata sotto la supervisione della Procura di Trani. Il tratto di fondale, dove l'àncora era stato indivuata tempo prima da Umberto Papagno (titolare della Oceanus Orca), era stata sottoposto a sequestro per evitare che qualcuno depredasse il reperto. Ma proprio Papagno aveva più volte denunciato lo stato di abbandono dello stesso, prima conservato in una vasca in attesa del restauro e poi abbandonato in un magazzino nei Caponnoni Ruggia.
Per questo aveva scritto più volte all'allora procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, per spiegargli che l'àncora era "in condizioni non certo idonee, nel deposito comunale". Quando venne recuperata, dal Comune era arrivata la promessa di esporla all'aperto in piazza Quercia dopo il restauro; poi si parlò di Palazzo Torres (sede del Tribunale) e anche di Palazzo Beltrani (nell'androne della Pinacoteca "Ivo Scaringi"). Ma a mesi di distanza e restauro completato, l'àncora rischiava di diventare un reperto dimenticato. Alla fine la situazione si è sbloccata, grazie proprio all'intervento di Palazzo Torres. Giovedì prossimo il lieto fine.
L'àncora medievale era stata recuperata al largo di Trani nell'ottobre 2013 dalla società Nuova Oceanus Orca in un'operazione realizzata sotto la supervisione della Procura di Trani. Il tratto di fondale, dove l'àncora era stato indivuata tempo prima da Umberto Papagno (titolare della Oceanus Orca), era stata sottoposto a sequestro per evitare che qualcuno depredasse il reperto. Ma proprio Papagno aveva più volte denunciato lo stato di abbandono dello stesso, prima conservato in una vasca in attesa del restauro e poi abbandonato in un magazzino nei Caponnoni Ruggia.
Per questo aveva scritto più volte all'allora procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, per spiegargli che l'àncora era "in condizioni non certo idonee, nel deposito comunale". Quando venne recuperata, dal Comune era arrivata la promessa di esporla all'aperto in piazza Quercia dopo il restauro; poi si parlò di Palazzo Torres (sede del Tribunale) e anche di Palazzo Beltrani (nell'androne della Pinacoteca "Ivo Scaringi"). Ma a mesi di distanza e restauro completato, l'àncora rischiava di diventare un reperto dimenticato. Alla fine la situazione si è sbloccata, grazie proprio all'intervento di Palazzo Torres. Giovedì prossimo il lieto fine.