Vita di città

L'Arciconfraternita SS. Addolorata tra passato e futuro

Alle ore 03.00 del Venerdì Santo la plurisecolare processione penitenziale

Al vertice dell'anno liturgico, nel quale la Chiesa celebra con sacro ricordo ed intimo afflato l'opera di salvezza compiuta da Cristo, risplende il Triduo della Passione e Risurrezione del Signore. Tale Triduo, viene detto pasquale, perché la sua celebrazione rievoca e riattualizza la Pasqua di Cristo, cioè il suo "esodo" o passaggio da questo mondo al Padre. A sua volta tale passaggio fa memoria dei fatti mirabili compiuti da Dio nell'Antico Testamento.
Per questo la Chiesa ha sempre dato rilievo alla celebrazione del Triduo, riconoscendo nei misteri celebrati non solo il fulcro di tutta la storia della salvezza, ma l'origine stessa della sua vita e il significato e lo scopo della sua missione. Ma ogni speculazione teologica su di esso, come ogni intima meditazione, non potrebbe dirsi tale se prescindesse da quella figura silenziosa eppur presente, discreta eppur vigile che risponde al nome di Maria. La Madre, la Vergine Addolorata. E' Lei che raccoglie nelle sue mani il messaggio d'amore incondizionato del Figlio, donandolo alla Chiesa nascente sul Golgota. Vergine Addolorata! Con questo titolo onoriamo così il dolore di Maria accettato nella redenzione mediante la Croce. L'immagine della Vergine, come di vedova in gramaglie, si staglia maestosa e ci chiama a rivivere il momento della storia della salvezza: e la veneriamo – Corredentrice – associata alla Passione del Figlio. Mai come in altri momenti, la sacra Liturgia si cementa alla pietà popolare, e nei tre giorni del Triduo, riti antichi e suggestivi animano le contrade d'Italia, donando al Redentore del Mondo l'intima preghiera del cuore, mista a segni e a forme di pietà che si tramandano di padre in figlio, di generazione in generazione.

Anche quest'anno, alle ore 03.00 del Venerdì Santo, muoverà dalla chiesa dei Templari (per l'indisponibilità della chiesa di Santa Teresa ancora per poco oggetto di restauro) la plurisecolare processione penitenziale in onore di Maria SS. Addolorata. Alle ore 03.00 precise, quando su tutto regnerà il silenzio e le luci dell'alba saranno ancora lontane, il velo della Madre varcherà la soglia della Chiesa d'Ognissanti, ed inizierà il suo precedere mesto per le vie della città, raccogliendo le preghiere e le invocazioni di quanti, al suo passaggio, chineranno il capo e piegheranno il ginocchio.
Un rito antico che l'Arciconfraternita dell'Addolorata da tempo immemore custodisce e cura gelosamente, facendosi viva interprete delle stessa parole che S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri – nostro Arcivescovo – ha inteso rivolgere in occasione del Giubileo delle Confraternite, venerdì 23 marzo u.s. presso il Santuario della Madonna di Fatima in Trani, chiamando il laicato cattolico ad essere sempre più presenza viva, feconda e pulsante all'interno della Chiesa.
Quest'anno l'Arciconfraternita della SS. Addolorata – che vive un momento particolarmente felice anche per la presenza di tanti giovani – guidata dal giovane Priore, Avv. Maurizio Musci, ha voluto ulteriormente impreziosire la Sacra Immagine della Vergine, commissionando – su espressa istanza di alcuni Confratelli - alla nota casa Venturini di Milano, la realizzazione di un nuovo abito e di un nuovo velo ricamati in filo d'argento che saranno benedetti da S.E. Mons. Vincenzo Franco – Padre Spirituale dell'Arciconfraternita – prima della processione. Inoltre, l'Amministrazione (che oltre al citato Priore è composta da Donato Rana, V. Priore; Gianfranco Pasquadibisceglie, Mastro; Vincenzo Palmieri, V. Mastro; Nicola Fornelli, Segretario; Paolo Lomolino, Cassiere Ordinario; Francesco Paolo Laurora, Cassiere Speciale) nella realizzazione del parato interno alla chiesa, ha voluto riproporre un'antica composizione risalente al 1915, lanciando così un ponte tra passato e futuro, tra tradizione e nuove generazioni.» Arciconfraternita SS.Addolorata La foto in alto è di Claudio Ladisa
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