Vita di città
L'associazione Agave dona trucchi alle detenute del carcere di Trani
Un segno di cura e di riconoscimento della propria dignità
Trani - sabato 21 dicembre 2024
10.11
Nella giornata del 19 dicembre presso la Casa di reclusione femminile di Trani l'associazione Agave in collaborazione con la Caritas di Bisceglie, nell'ambito del progetto Aurora, ha organizzato un momento di sentita condivisione con le detenute donando ad ognuna una palette di trucchi e un momento di festa in prossimità del Natale.
Regalare un accessorio che per molti risulta scontato e a volte superfluo, è invece per una donna che vive una situazione di reclusione un segno di cura e di riconoscimento della propria dignità.
La libertà di prendersi cura di se stesse, non è scontata e farsi belle per un colloquio con il proprio compagno o semplicemente per non lasciarsi andare, rappresenta per loro la dignità ritrovata.
In un momento in cui si parla tanto della situazione carceraria, del sovraffollamento e dei numerosi suicidi, la giornata di oggi ha rappresentato un momento di leggerezza e un abbraccio collettivo.
Il carcere va raccontato per fugare ogni forma di pregiudizio e, momenti come quello appena vissuto dalle socie di Agave e dalle operatrici del progetto Aurora, ci restituiscono un mondo di sofferenza che va ascoltato e condiviso.
Regalare un accessorio che per molti risulta scontato e a volte superfluo, è invece per una donna che vive una situazione di reclusione un segno di cura e di riconoscimento della propria dignità.
La libertà di prendersi cura di se stesse, non è scontata e farsi belle per un colloquio con il proprio compagno o semplicemente per non lasciarsi andare, rappresenta per loro la dignità ritrovata.
In un momento in cui si parla tanto della situazione carceraria, del sovraffollamento e dei numerosi suicidi, la giornata di oggi ha rappresentato un momento di leggerezza e un abbraccio collettivo.
Il carcere va raccontato per fugare ogni forma di pregiudizio e, momenti come quello appena vissuto dalle socie di Agave e dalle operatrici del progetto Aurora, ci restituiscono un mondo di sofferenza che va ascoltato e condiviso.