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Eventi e cultura
L'Incontro tra Letteratura e Numeri: un legame indissolubile esplorato a Trani
“La letteratura dei numeri. I numeri della letteratura” l'incontro organizzato dalla Società Dante Alighieri
Trani - venerdì 31 gennaio 2025
9.45
La letteratura e i numeri sono sempre stati intimamente collegati fra di loro. Il legame intrinseco tra questi due elementi è testimoniato dalle numerose ricerche fatte da matematici, letterati e filosofi nel corso dei secoli. Lo ha sottolineato la prof.ssa Isabella Scarpelli, presidente della Società "Dante Alighieri" di Trani, che ha organizzato l'incontro con il patrocinio della città di Trani: "I due saperi si sono incrociati sin da tempi antichi – ha detto - dalla concezione del numero come elemento magico si è arrivati alla considerazione del numero come mero elemento di calcolo".
All'incontro, che si è tenuto lo scorso 29 gennaio presso la Biblioteca "G. Bovio" di Trani, erano presenti il prof. Rino Caputo ed il prof. Vincenzo Vespri che hanno parlato di questo indissolubile legame. I due insigni professori si sono intervallati in un dialogo che ha cercato di riportare al centro il legame, che sembra perduto, tra la numerologia e la letteratura. Il Prof. Rino Caputo, ordinario di Letteratura italiana presso l'Università di Roma Tor Vergata, si è soffermato sul rapporto esiste fra la matematica e la letteratura: "Tra letteratura e matematica, lo dimostrano i grandi, esiste l'elemento creativo a partire dalla considerazione di rapporti di armonia; per esempio, Dante costruisce la Commedia sui numeri, ma sono numeri non magici, non misteriosi, sono i numeri aritmetici, che anche chi non è proprio esperto di matematica può capire. C'è un rapporto molto stretto – ha proseguito - e queste due culture - la scientifica, nel senso delle scienze dure, e l'umanistica, devono procedere sempre strettamente unite perché, se non c'è questa connessione non c'è vero acquisto di conoscenza e non c'è vero progresso intellettuale."
Sull' importanza della matematica e sulla necessità di far appassionare i giovani alla materia, invece, è intervenuto il Prof. Vincenzo Vespri, insegnante presso il dipartimento di Matematica e Informatica "Ulisse Dini" dell'Università degli Studi di Firenze, che sull'argomento ha le idee molto chiare: "Gli apprendimenti della matematica sono addirittura di cinque livelli: il primo livello è una matematica assolutamente basica, i bambini a sei mesi, quindi già dalla nascita, sanno contare fino a 3 e sanno fare addizioni e sottrazioni. Successivamente a livello delle scuole elementari, iniziano a capire delle proprietà, alle medie incominciano a saper gestire quelle proprietà e al liceo dovrebbero imparare a seguire un percorso logico per arrivare all'università. Il problema – ha concluso - è che, già dal primo passaggio, occorre qualcuno che istruisca e insegni la matematica nella maniera giusta, facendo appassionare; quindi ben vengano i collegamenti con le lettere e con l'umanesimo, anche perché stiamo andando verso una società in cui l'intelligenza artificiale sta distruggendo le cose meccaniche. Bisogna saper stimolare i ragazzi"
All'incontro, che si è tenuto lo scorso 29 gennaio presso la Biblioteca "G. Bovio" di Trani, erano presenti il prof. Rino Caputo ed il prof. Vincenzo Vespri che hanno parlato di questo indissolubile legame. I due insigni professori si sono intervallati in un dialogo che ha cercato di riportare al centro il legame, che sembra perduto, tra la numerologia e la letteratura. Il Prof. Rino Caputo, ordinario di Letteratura italiana presso l'Università di Roma Tor Vergata, si è soffermato sul rapporto esiste fra la matematica e la letteratura: "Tra letteratura e matematica, lo dimostrano i grandi, esiste l'elemento creativo a partire dalla considerazione di rapporti di armonia; per esempio, Dante costruisce la Commedia sui numeri, ma sono numeri non magici, non misteriosi, sono i numeri aritmetici, che anche chi non è proprio esperto di matematica può capire. C'è un rapporto molto stretto – ha proseguito - e queste due culture - la scientifica, nel senso delle scienze dure, e l'umanistica, devono procedere sempre strettamente unite perché, se non c'è questa connessione non c'è vero acquisto di conoscenza e non c'è vero progresso intellettuale."
Sull' importanza della matematica e sulla necessità di far appassionare i giovani alla materia, invece, è intervenuto il Prof. Vincenzo Vespri, insegnante presso il dipartimento di Matematica e Informatica "Ulisse Dini" dell'Università degli Studi di Firenze, che sull'argomento ha le idee molto chiare: "Gli apprendimenti della matematica sono addirittura di cinque livelli: il primo livello è una matematica assolutamente basica, i bambini a sei mesi, quindi già dalla nascita, sanno contare fino a 3 e sanno fare addizioni e sottrazioni. Successivamente a livello delle scuole elementari, iniziano a capire delle proprietà, alle medie incominciano a saper gestire quelle proprietà e al liceo dovrebbero imparare a seguire un percorso logico per arrivare all'università. Il problema – ha concluso - è che, già dal primo passaggio, occorre qualcuno che istruisca e insegni la matematica nella maniera giusta, facendo appassionare; quindi ben vengano i collegamenti con le lettere e con l'umanesimo, anche perché stiamo andando verso una società in cui l'intelligenza artificiale sta distruggendo le cose meccaniche. Bisogna saper stimolare i ragazzi"