Eventi e cultura
L'influencer della letteratura con milioni di clic su Tik Tok: Trifone Gargano il 28 dicembre torna a Trani
L'appuntamento nella sede di Tranensis in piazza Marconi
Trani - martedì 26 dicembre 2023
07.00
Da tempo non solo è acclamato nelle scuole ma il professor Gargano - che a Trani torna invitato dall'Associazione Tranensis - fa il tutto esaurito nei teatri, nei palazzetti, nelle piazze, perfino nei lidi, luogo ideale magari per parlare del "tremolar della marina" evocato da Dante nel Purgatorio. Già, Dante, il suo adorato Dante , quello con cui è cominciato tutto, quel "Dante pop e rock" in cui non solo ha elencato e commentato alcune le tante citazioni della Divina Commedia presenti nella musica italiana, ma ha espresso quel concetto di pop nella letteratura fondamentale perché essa stessa potesse esprimersi nella maniera più efficace: "Pop non vuol dire semplicemente e soltanto "popolare", concetto oltretutto voluto da Dante che scrisse in volgare proprio per consentire a chiunque - anche alle "muliercole" che non potevano uscire di casa di godere della letteratura - e che io cerco di realizzare utilizzando un linguaggio che sia comprensibile davvero da tutti anche da chi non ha solide base culturali: ma pop vuol dire anche contaminazione e oggi ritengo sia fondamentale arricchire la letteratura con i fumetti, la musica, il cinema, il teatro, le arti ma anche con i mezzi di comunicazione usati oggi dai giovani, i social, perché abbia il suo linguaggio abbia un amplificazione più potente e soprattutto efficace a dire e a dare qualcosa alla nostra società" .
E così il professor Gargano, sull'onda di milioni di visualizzazioni sulla piattaforma di Tik Tok dove è da poco approdato, arriva a Trani - invitato ancora dalla associazione Tranensis che corona con lui un anno ricco ricchissimo di attività - il 28 dicembre alle 18,00, introdotto da Stefania De Toma, nella sede nuova di piazza Marconi, 7, per parlare del pop che c'è in Italo Calvino.
La dedica all'autore della "Trilogia degli antenati" nasce proprio dall'ultima pubblicazione del professor Gargano, nata nell'anno di celebrazione dai cent'anni della nascita del grande scrittore che con le sue "Lezioni americane" introdusse - proprio come fa oggi Trifone Gargano - il concetto della letteratura come chiave di lettura della vita contemporanea anzi, del nostro futuro, tanto che il titolo originale dell'Opera era "Six memos for the next Millennium".
Infatti se la Mission è quella di far amare la letteratura attraverso il sorriso, un po' come consigliava uno dei giganti della nostra letteratura, Torquato Tasso "che suggeriva di mettere sempre un po' di zucchero sel bicchiere per far ingoiare ai bambini la medicina amara", gli intenti del professor Gargano vanno ben oltre, perché è davvero convinto che attraverso la letteratura possano essere trasmessi ai giovani nelle scuole concetti importanti, modi comportamentali, etica, quella tanto invocata educazione sentimentale di cui si parla tanto e che, in realtà, è già insita in tanti classici "insospettabili per la loro lontananza nel tempo. Al suo odio per Petrarca, che lo aveva reso popolare già anni fa, si è andata unendo di recente una lotta senza quartiere per Alessandro Manzoni, protagonista per un intero anno del programma di letteratura dei licei, considerato bene intoccabile della nostra cultura italiana e come tale opera non rimovibile dai programmi da più di centocinquant' anni: "Un'opera che come sugo della storia conclude che è meglio farsi i fatti propri vuol dire che induce all'ignavia, un peccato che Dante ha collocato all'inferno, e non all'azione: già questo basterebbe per eliminarla dai nostri scaffali ", come avviene con seeneggiature di pochi istanti in cui è protagonista se tik tok insieme ai suoi allievi. Ma le ragioni di un tale dileggio e disprezzo sono ben più numerose e sorprendenti contenute oltretutto in un'altra delle sue brillanti pubblicazioni "Dimenticare Manzoni".
Dunque ci sarà da vederlo unito a Italo Calvino, che come Lui considera un classico un'opera letteraria che "non ha mai smesso di dire quello che ha da dire ", una definizione trasformata di recente dallo stesso professor Gargano: "Il Classico è come un cono gelato multi-gusto: lo giri e lo ri-giri tra le mani, e ne scopri sempre sapori e dolcezze nuove". Insomma un classico deve essere un testo che ha sempre qualcosa da dire e da dare, come come ama ancora sottolineare il professor Gargano: che della "leggerezza" calviniana del suo essere maestro, nel suo modo lieve, ironico, emozionante, di porgere la letteratura è davvero la quintessenza: "Perché leggerezza scriveva Calvino - non è superficialità, è planare le cose dall'alto non avere macigni sul cuore". Ecco, il professor Gargano. Giovedì 28 a Trani.
E così il professor Gargano, sull'onda di milioni di visualizzazioni sulla piattaforma di Tik Tok dove è da poco approdato, arriva a Trani - invitato ancora dalla associazione Tranensis che corona con lui un anno ricco ricchissimo di attività - il 28 dicembre alle 18,00, introdotto da Stefania De Toma, nella sede nuova di piazza Marconi, 7, per parlare del pop che c'è in Italo Calvino.
La dedica all'autore della "Trilogia degli antenati" nasce proprio dall'ultima pubblicazione del professor Gargano, nata nell'anno di celebrazione dai cent'anni della nascita del grande scrittore che con le sue "Lezioni americane" introdusse - proprio come fa oggi Trifone Gargano - il concetto della letteratura come chiave di lettura della vita contemporanea anzi, del nostro futuro, tanto che il titolo originale dell'Opera era "Six memos for the next Millennium".
Infatti se la Mission è quella di far amare la letteratura attraverso il sorriso, un po' come consigliava uno dei giganti della nostra letteratura, Torquato Tasso "che suggeriva di mettere sempre un po' di zucchero sel bicchiere per far ingoiare ai bambini la medicina amara", gli intenti del professor Gargano vanno ben oltre, perché è davvero convinto che attraverso la letteratura possano essere trasmessi ai giovani nelle scuole concetti importanti, modi comportamentali, etica, quella tanto invocata educazione sentimentale di cui si parla tanto e che, in realtà, è già insita in tanti classici "insospettabili per la loro lontananza nel tempo. Al suo odio per Petrarca, che lo aveva reso popolare già anni fa, si è andata unendo di recente una lotta senza quartiere per Alessandro Manzoni, protagonista per un intero anno del programma di letteratura dei licei, considerato bene intoccabile della nostra cultura italiana e come tale opera non rimovibile dai programmi da più di centocinquant' anni: "Un'opera che come sugo della storia conclude che è meglio farsi i fatti propri vuol dire che induce all'ignavia, un peccato che Dante ha collocato all'inferno, e non all'azione: già questo basterebbe per eliminarla dai nostri scaffali ", come avviene con seeneggiature di pochi istanti in cui è protagonista se tik tok insieme ai suoi allievi. Ma le ragioni di un tale dileggio e disprezzo sono ben più numerose e sorprendenti contenute oltretutto in un'altra delle sue brillanti pubblicazioni "Dimenticare Manzoni".
Dunque ci sarà da vederlo unito a Italo Calvino, che come Lui considera un classico un'opera letteraria che "non ha mai smesso di dire quello che ha da dire ", una definizione trasformata di recente dallo stesso professor Gargano: "Il Classico è come un cono gelato multi-gusto: lo giri e lo ri-giri tra le mani, e ne scopri sempre sapori e dolcezze nuove". Insomma un classico deve essere un testo che ha sempre qualcosa da dire e da dare, come come ama ancora sottolineare il professor Gargano: che della "leggerezza" calviniana del suo essere maestro, nel suo modo lieve, ironico, emozionante, di porgere la letteratura è davvero la quintessenza: "Perché leggerezza scriveva Calvino - non è superficialità, è planare le cose dall'alto non avere macigni sul cuore". Ecco, il professor Gargano. Giovedì 28 a Trani.