Vita di città
La baia del Gruccione ancora violata: decespugliazione di alcune aiuole e preoccupazione per la riqualificazione e lambiente
Le aiuole sono state decespugliate senza un apparente motivo: a rischio la costa e la fauna
Trani - martedì 3 dicembre 2024
10.19
Si era già parlato della baia del gruccione, delle sue peculiarità naturalistiche e delle problematiche ad essa connesse. La baia fu intitolata nel 2020 in tal modo proprio perché nelle sue falesie nidifica la specie nordafricana dai colori sgargianti. Tuttavia, la baia del gruccione non è solo questo, in quanto al suo interno trovano riparo tante specie floristiche e faunistiche uniche, oggetto di tutela anche al livello europeo.
Ebbene, è di qualche tempo fa un intervento di decespugliazione di cinque aiuole della zona, che ospitavano della vegetazione selvatica di grande bellezza. Secondo i custodi della baia del gruccione – Enrico Covelli e Margherita Magnifico - non vi è alcun motivo per il taglio della vegetazione ma, anzi, quest'opera scellerata mette in pericolo le specie animali presenti nel territorio della baia, come api, farfalle e altri insetti. Le aiuole, sostengono Margherita ed Enrico, sono state decespugliate almeno cinque mesi prima del periodo previsto; le piante, infatti, si presentavano ancora verdi e rigogliose, e nessuna di esse era malata o secca o comunque necessitava di un qualsivoglia intervento di bonifica.
A questa novità assolutamente non positiva, si aggiunge l'incuria per la zona pedonale, su cui insistono dei chiusini che sono rotti, creando pericolo per chi passeggia. Sono ben cinque i chiusini danneggiati e dei quali, molto probabilmente, le istituzioni nulla sanno.
Un altro motivo di preoccupazione per i promotori della baia del gruccione è rappresentato dai lavori di riqualificazione della costa che, però, rischiano di mettere a repentaglio diverse specie che nidificano, oltre al gruccione, come le ballerine bianche, le rondini, i fratini, i martin pescatore, oltre che le orchidee selvatiche, i caprifogli e le calendule, specie vegetali autoctone che crescono rigogliose lungo questo tratto costiero. Il Comune di Trani sembra sordo alle richieste dei promotori e di tutti i simpatizzanti della baia rispetto ad una questione spinosa: la tutela ambientale che si scontra con l'incolumità pubblica. Ma, a ben riflettere, i promotori si chiedono perché la relazione faunistica sia stata realizzata – per conto del Comune – in un periodo in cui i gruccioni non nidificano, rendendo impossibile constatarne la presenza. Si chiedono perché, in alcuni frangenti, addirittura si neghi la presenza del gruccione sulle coste tranesi, quando la stessa è oggetto di laboratori scolastici ed extra – scolastici.
Ci si interroga sul perché sono passati mesi da quando il consigliere Pasquale De Toma, interessandosi della questione, abbia presentato due interrogazioni al Consiglio Comunale, ma ancora oggi non vi siano degli sviluppi considerevoli sul tema. Ed è con questi interrogativi che la storia sulla salvaguardia del gruccione continua.
Ebbene, è di qualche tempo fa un intervento di decespugliazione di cinque aiuole della zona, che ospitavano della vegetazione selvatica di grande bellezza. Secondo i custodi della baia del gruccione – Enrico Covelli e Margherita Magnifico - non vi è alcun motivo per il taglio della vegetazione ma, anzi, quest'opera scellerata mette in pericolo le specie animali presenti nel territorio della baia, come api, farfalle e altri insetti. Le aiuole, sostengono Margherita ed Enrico, sono state decespugliate almeno cinque mesi prima del periodo previsto; le piante, infatti, si presentavano ancora verdi e rigogliose, e nessuna di esse era malata o secca o comunque necessitava di un qualsivoglia intervento di bonifica.
A questa novità assolutamente non positiva, si aggiunge l'incuria per la zona pedonale, su cui insistono dei chiusini che sono rotti, creando pericolo per chi passeggia. Sono ben cinque i chiusini danneggiati e dei quali, molto probabilmente, le istituzioni nulla sanno.
Un altro motivo di preoccupazione per i promotori della baia del gruccione è rappresentato dai lavori di riqualificazione della costa che, però, rischiano di mettere a repentaglio diverse specie che nidificano, oltre al gruccione, come le ballerine bianche, le rondini, i fratini, i martin pescatore, oltre che le orchidee selvatiche, i caprifogli e le calendule, specie vegetali autoctone che crescono rigogliose lungo questo tratto costiero. Il Comune di Trani sembra sordo alle richieste dei promotori e di tutti i simpatizzanti della baia rispetto ad una questione spinosa: la tutela ambientale che si scontra con l'incolumità pubblica. Ma, a ben riflettere, i promotori si chiedono perché la relazione faunistica sia stata realizzata – per conto del Comune – in un periodo in cui i gruccioni non nidificano, rendendo impossibile constatarne la presenza. Si chiedono perché, in alcuni frangenti, addirittura si neghi la presenza del gruccione sulle coste tranesi, quando la stessa è oggetto di laboratori scolastici ed extra – scolastici.
Ci si interroga sul perché sono passati mesi da quando il consigliere Pasquale De Toma, interessandosi della questione, abbia presentato due interrogazioni al Consiglio Comunale, ma ancora oggi non vi siano degli sviluppi considerevoli sul tema. Ed è con questi interrogativi che la storia sulla salvaguardia del gruccione continua.