Ambiente
La Baia del Gruccione è a rischio?
Una coppia di volontari: “Questo scrigno di biodiversità sarà presto cancellato”
Trani - martedì 27 agosto 2024
13.42
La Baia del Gruccione è un tratto di costa, situato tra il lungomare Mongelli e la cosiddetta seconda spiaggia. Una coppia di cittadini, Margherita Magnifico ed Enrico Covelli hanno chiesto ed ottenuto dal Comune nel 2020 l'attuale intitolazione. Gli stessi sono adesso molto preoccupati per il futuro della zona naturalistica in questione.
«Abbiamo preso a cuore questo posto nel 2017. La prima cosa che ci colpì – hanno dichiarato Margherita ed Enrico - sono proprio i gruccioni, una specie protetta proveniente dal Nord Africa e che nidifica nella falesia. A settembre, questo scrigno di biodiversità rischia, probabilmente, di essere cancellato da un progetto di riqualificazione piuttosto invasivo risalente al 2009, più volte revisionato e mai aggiornato. L'area è già scenario di sequestri ed infrazioni, vittima di vecchi e nuovi abusivismi edilizi a ridosso del mare che nel tempo hanno contribuito ad indebolire la struttura e la stabilità della falesia. Nel progetto non possono passare inosservate le gravi omissioni sull'esistenza della Baia e del sito di nidificazione. Sarebbe opportuna, probabilmente, un'indagine da parte degli Enti di competenza. La bellezza e l'unicità del paesaggio, della flora e della fauna della Baia vanno tutelati e preservati».
L'amore per la natura, l'ambiente e il mare. Questo e soltanto questo, ha spinto Margherita ed Enrico ad impegnarsi, senza la promessa di alcun tornaconto, prima per l'intitolazione della Baia e adesso in questa richiesta di delucidazioni da parte delle istituzioni competenti. Una storia, la loro, di amore e di impegno per la cosa pubblica.
«Abbiamo preso a cuore questo posto nel 2017. La prima cosa che ci colpì – hanno dichiarato Margherita ed Enrico - sono proprio i gruccioni, una specie protetta proveniente dal Nord Africa e che nidifica nella falesia. A settembre, questo scrigno di biodiversità rischia, probabilmente, di essere cancellato da un progetto di riqualificazione piuttosto invasivo risalente al 2009, più volte revisionato e mai aggiornato. L'area è già scenario di sequestri ed infrazioni, vittima di vecchi e nuovi abusivismi edilizi a ridosso del mare che nel tempo hanno contribuito ad indebolire la struttura e la stabilità della falesia. Nel progetto non possono passare inosservate le gravi omissioni sull'esistenza della Baia e del sito di nidificazione. Sarebbe opportuna, probabilmente, un'indagine da parte degli Enti di competenza. La bellezza e l'unicità del paesaggio, della flora e della fauna della Baia vanno tutelati e preservati».
L'amore per la natura, l'ambiente e il mare. Questo e soltanto questo, ha spinto Margherita ed Enrico ad impegnarsi, senza la promessa di alcun tornaconto, prima per l'intitolazione della Baia e adesso in questa richiesta di delucidazioni da parte delle istituzioni competenti. Una storia, la loro, di amore e di impegno per la cosa pubblica.