Associazioni
La barbarie contro gli animali a Trani rimane ignorata
la denuncia di Domenico Valente contro un malcostume comune e "accettato"
Trani - martedì 11 marzo 2014
10.59
A sei mesi dall'ultima denuncia pubblica, Domenico Valente torna a parlare del problema della tutela degli animali, totalmente "scaricato" sulle associazioni di volontariato, senza alcun supporto istituzionale. Nel mentre, Trani è finita in prima pagina sulle testate nazionali in relazione agli ultimi fatti di cronaca. Chi è impegnato in prima persona contro questi crimini continua a bussare solitario alla porta dell'amministrazione locale. «Non riesco più a puntare il dito solo contro chi, secondo legge, è deputato alla tutela degli animali e del territorio, poiché vedo in tutto questo anche la mano nefasta di un'educazione e di una formazione fin troppo lontana dal buon senso civico, e da quell'etica che dovrebbe mirare al rispetto del prossimo e della "cosa comune"» afferma Valente.
Un breve riepilogo sugli ultimi accadimenti: il 28 febbraio scorso un gatto finiva gravemente ferito, investito da un'auto pirata, sotto gli occhi dei cittadini atterriti. All'impossibilità di Polizia Locale e ASL nell'intervenire, l'associazione "Il Collarino Rosso" si è sobbarcata per l'ennesima volta tutti gli oneri relativi a primo intervento, cura e convalescenza dell'animale. Ancora, qualche giorno fa il rifugio "Molla l'Osso" subiva un attacco vandalico, con violazione degli accessi, danneggiamento di materiali e strutture e, soprattutto, il massacro impunito di gatti e cani. Un sabato fa, una fatta di circa dieci veniva lanciata giù da un balcone. Nel quartiere Stadio-Alberolongo due cucce che servivano da rifiuto ai cani di strada venivano fatte sparire.
A livello legislativo le misure son state prese, ma mancano i decreti attuativi e le distribuzioni di oneri e competenze. E mentre si attende un cenno da parte del settore pubblico, le associazioni animaliste continuano a rimanere le uniche realmente interessate al problema.
Un breve riepilogo sugli ultimi accadimenti: il 28 febbraio scorso un gatto finiva gravemente ferito, investito da un'auto pirata, sotto gli occhi dei cittadini atterriti. All'impossibilità di Polizia Locale e ASL nell'intervenire, l'associazione "Il Collarino Rosso" si è sobbarcata per l'ennesima volta tutti gli oneri relativi a primo intervento, cura e convalescenza dell'animale. Ancora, qualche giorno fa il rifugio "Molla l'Osso" subiva un attacco vandalico, con violazione degli accessi, danneggiamento di materiali e strutture e, soprattutto, il massacro impunito di gatti e cani. Un sabato fa, una fatta di circa dieci veniva lanciata giù da un balcone. Nel quartiere Stadio-Alberolongo due cucce che servivano da rifiuto ai cani di strada venivano fatte sparire.
A livello legislativo le misure son state prese, ma mancano i decreti attuativi e le distribuzioni di oneri e competenze. E mentre si attende un cenno da parte del settore pubblico, le associazioni animaliste continuano a rimanere le uniche realmente interessate al problema.