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Speciale

La Casa del Formaggio a Trani: una storia di Passione e di Delizia

Un'attività che ha la sua forza nella famiglia e nasce da una sfida audace di quasi mezzo secolo fa di Vito Fatone

"Senti, senti il profumo: questo miele nasce a 1700 metri d'altezza, a Campofelice, in Abruzzo". E porgendo il barattolo che davvero assomiglia a uno scrigno di oro puro, sorride con gli occhi Vito Fatone, una vera e propria istituzione a Trani, un uomo che tanti anni fa ha inventato nella Città un marketing che oggi in Italia e nel mondo è il traino più autentico delle specialità del nostro Paese.

La filosofia della "Casa del Formaggio" è nata proprio così: nella ricerca, nella scoperta e poi nella proposta ai clienti, in verità una sincera condivisione, di un mondo enogastronomico di eccellenza di cui il nostro Paese è disseminato; ma soprattutto nell'intuizione che il signor Fatone ebbe più di quarant' anni fa, nel rilevare la piccola latteria incastonata all'estremo, quasi la polena della prua di una nave, della fila di palazzi che separa via De Robertis da via Ciardi; e nel non omologarla a quel che suggerivano le tendenze sociali sempre più proiettate alla grande distribuzione.

"Mentre nascevano come funghi i supermercati io non mi sono lasciato intimorire", racconta con orgoglio anche per i momenti sicuramente non facili attraversati in questa lotta apparentemente titanica; in quella piccola bottega in cui sessantatrè anni fa avevo mosso bambino i primi passi come garzone del latte, prima di andare a scuola, vidi - nel momento in cui la rilevai dai proprietari che mi avevano voluto bene davvero come un figlio e mi avevano avviato a questo bellissimo mestiere - la possibilità di qualcosa di nuovo eppure di profondamente antico".

E da una vacanza in Val d'Aosta e dall'assaggio della Fontina più pregiata d'Italia, quella autentica, quella dalla fragranza intensa, si accese la lampadina di cercare regione per regione i prodotti più buoni. Una sfida vera e propria, in tempi in cui non c'erano internet e i motori di ricerca che con un click ti indirizzano oggi alle produzioni artigianali territoriali: ma un lavoro certosino di indagine, di viaggi, di fiere, di assaggi, di rapporti personali sparsi dal Nord al Sud, isole comprese. "Guarda, per arrivare a questa azienda devi fare cinquanta chilometri di curve in montagna", ci dice indicando una piccola forma di pecorino che poi, ad assaggiarla, ti inebria di profumi di erbe dell'appennino, di stagionature lente, di sapienza e tradizione vera. Ma è nel porgere una fetta di una delizia - uno scrigno di ricotta e verdura, delicato come una carezza e potente come solo la memoria olfattiva e del palato sa essere, che riporta a sapori e cucine antiche, di preparazioni lente, di tempi che la frenesia dei giorni ci fanno dimenticare, che gli occhi di Vito si accendono di amore puro. Perchè tra le gemme di questa che per tanti è considerata una gioielleria del gusto - e non banalmente per una questione di prezzo- la più preziosa è nella presenza accanto a lui di sua moglie Marisa Losapio, che non solo con lui sceglie, degusta, cerca: ma che anche è l'artefice delle preparazioni di gastronomia che inondano di profumo chiunque si avvicini all'ingresso della Casa del Formaggio.

Il signor Vito, Vito per tutti, anche per clienti che appositamente vengono a Trani da tutte le città vicine, mostra ogni angolo di quel negozietto davvero come fosse un museo del gusto, della cultura e della tradizione italiana, con la soddisfazione di aver lottato per un' idea in cui ha creduto e che poi alla fine l'ha ripagato, anche nell' aver trasmesso la sua passione all'intera famiglia. Ai suoi figli Pako e Celeste ha nei giorni scorsi ceduto la titolarità dell'attività, nella quale continuerà a essere presente, come ogni giorno: degni eredi cresciuti , si potrebbe dire, a pane e consapevolezza profonda di quel che si porta nel piatto e soprattutto con l'esempio e il senso di grande, enorme rispetto per la proprie clientela. Una squadra che davvero ha nell'amore la sua arma vincente: "Ad Affiancare papà e mamma siamo io, mio fratello Pako e mio marito Mauro Lagroia, che abbiamo finito per contagiare in questa bella attività, ma anche la nostra Angela Garofalo che in tanti anni è diventata davvero una di famiglia - ci racconta Celeste, che corre in bottega barcamenandosi anche tra gli impegni di lavoro e di mamma di tre bellissime figlie; "e ora siamo proiettati a far conoscere questa nostra storia anche con le nuove tecnologie, con un sito web e la possibilità di vendere on line; quasi una richiesta della clientela che non sempre è nella possibilità di raggiungerci , ma anche la voglia di salvaguardare questa idea della qualità di ciò che si porta a tavola diffondendola il più possibile, magari anche all'estero. Una questione di salute, oltre che di gusto , ovviamente."

Una attività di quelle che fanno parte integrante della storia della Città e che a pieno titolo, andrebbero raccontate nelle scuole, ai giovani, come modello di audacia, passione, sacrificio, lavoro. In un'epoca in cui i modelli sono sempre più quelli vacui dei social sarebbe un'idea da non sottovalutare.
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  • Storia di Trani
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