
Attualità
La Costa Nord è il futuro della Città: la voce dei residenti
«Ci mettiamo al fianco dell’amministrazione nel chiedere che il progetto vada avanti»
Trani - mercoledì 26 marzo 2025
10.05 Comunicato Stampa
«Negli ultimi giorni sono emerse nuove polemiche sul progetto di riqualificazione della costa nord di Trani, in particolare sui costi, i ritardi e le modifiche ai piani iniziali. Come residenti di questa zona, vogliamo esprimere il nostro punto di vista, perché siamo i primi a vivere ogni giorno questa realtà e a sperare in un vero cambiamento»: a dirlo sono i residenti della costa Nord in una nota a firma di Giuseppe di Liddo, Lucia Di Gifico, Teresa Antonacci, Nicola Scoccimarro, Francesca Canaletti, Maurizio Santoro, Giuseppina Precchiazzi, Carlo Di Gifico, Antonella Precchiazzi, Nicola Di Niccolò, Anna Dell' Erba, Chiara di Liddo, Angelo Losito, Giacomo Scoccimarro, Antonacci Dora, Anna Povia, Diciolla Elisa, Di Perna Pantaleo.
«Una memoria storica che non sentiamo nostra. Si parla spesso di "recupero della memoria storica", ma di quale memoria si tratta? Noi residenti non abbiamo alcun legame con i fabbricati fatiscenti che oggi la Sovrintendenza vuole preservare. Si tratta di strutture prive di valore storico e affettivo per la comunità, che ricordano un passato industriale che ha lasciato ben pochi benefici a chi ha vissuto qui. Circolava in rete una foto dei nostri nonni in protesta per la chiusura dello stabilimento industriale, testimonianza del loro impegno per migliorare la qualità della vita nel quartiere.
In molti casi, i nostri genitori e nonni si sono battuti per la chiusura di quegli stabilimenti, perché rappresentavano più un problema che un'opportunità. Un'opportunità per il turismo e la città. Via Romito è la nuova porta del centro storico. Ogni giorno arrivano qui centinaia di visitatori tra turisti, pellegrini e viaggiatori in camper, pullman e auto. Cosa trovano? Un'area degradata, che di certo non rappresenta un biglietto da visita degno di Trani.
Migliorare questa zona significa migliorare l'immagine della città stessa, creando nuovi spazi di interesse e decentralizzando il turismo, che oggi è concentrato sempre negli stessi punti.
L'amministrazione ha avviato un percorso concreto. Dopo decenni di immobilismo, finalmente qualcosa si è mosso. L'amministrazione comunale, pur tra difficoltà e ostacoli burocratici, ha dato il via ai lavori, e per la prima volta si vede un concreto tentativo di cambiare le cose.
È vero, ci sono ancora incertezze sui tempi e sulle modalità dell'intervento complessivo, ma l'importante è che il processo sia partito. Il rischio di perdere i finanziamenti PINQUA è reale, e chi oggi alimenta le critiche dovrebbe domandarsi quale sia l'alternativa: lasciare tutto com'è, rinunciare ai fondi e condannare questa zona a un altro decennio di abbandono?
Restiamo fiduciosi: questa zona ha bisogno di riscatto. Noi residenti della costa nord non vogliamo restare spettatori passivi. Abbiamo vissuto per troppi anni in un'area trascurata e oggi vogliamo che finalmente cambi volto. Per questo ci mettiamo al fianco dell'amministrazione nel chiedere che il progetto vada avanti, senza ostacoli e senza ulteriori ritardi.
Ci auguriamo che si lavori con trasparenza e determinazione, con l'unico obiettivo di trasformare questo angolo di Trani in un luogo bello e fruibile per tutti. Perché questa zona merita una seconda possibilità e Trani merita di crescere».
«Una memoria storica che non sentiamo nostra. Si parla spesso di "recupero della memoria storica", ma di quale memoria si tratta? Noi residenti non abbiamo alcun legame con i fabbricati fatiscenti che oggi la Sovrintendenza vuole preservare. Si tratta di strutture prive di valore storico e affettivo per la comunità, che ricordano un passato industriale che ha lasciato ben pochi benefici a chi ha vissuto qui. Circolava in rete una foto dei nostri nonni in protesta per la chiusura dello stabilimento industriale, testimonianza del loro impegno per migliorare la qualità della vita nel quartiere.
In molti casi, i nostri genitori e nonni si sono battuti per la chiusura di quegli stabilimenti, perché rappresentavano più un problema che un'opportunità. Un'opportunità per il turismo e la città. Via Romito è la nuova porta del centro storico. Ogni giorno arrivano qui centinaia di visitatori tra turisti, pellegrini e viaggiatori in camper, pullman e auto. Cosa trovano? Un'area degradata, che di certo non rappresenta un biglietto da visita degno di Trani.
Migliorare questa zona significa migliorare l'immagine della città stessa, creando nuovi spazi di interesse e decentralizzando il turismo, che oggi è concentrato sempre negli stessi punti.
L'amministrazione ha avviato un percorso concreto. Dopo decenni di immobilismo, finalmente qualcosa si è mosso. L'amministrazione comunale, pur tra difficoltà e ostacoli burocratici, ha dato il via ai lavori, e per la prima volta si vede un concreto tentativo di cambiare le cose.
È vero, ci sono ancora incertezze sui tempi e sulle modalità dell'intervento complessivo, ma l'importante è che il processo sia partito. Il rischio di perdere i finanziamenti PINQUA è reale, e chi oggi alimenta le critiche dovrebbe domandarsi quale sia l'alternativa: lasciare tutto com'è, rinunciare ai fondi e condannare questa zona a un altro decennio di abbandono?
Restiamo fiduciosi: questa zona ha bisogno di riscatto. Noi residenti della costa nord non vogliamo restare spettatori passivi. Abbiamo vissuto per troppi anni in un'area trascurata e oggi vogliamo che finalmente cambi volto. Per questo ci mettiamo al fianco dell'amministrazione nel chiedere che il progetto vada avanti, senza ostacoli e senza ulteriori ritardi.
Ci auguriamo che si lavori con trasparenza e determinazione, con l'unico obiettivo di trasformare questo angolo di Trani in un luogo bello e fruibile per tutti. Perché questa zona merita una seconda possibilità e Trani merita di crescere».