Politica

La finanziaria vista dai giovani dell'UDC di Trani

Andrea Catino: «una manovra fatta di nuove tasse, ticket, balzelli, contributi, accise, catasto»

«Spesso sentiamo i politici del centrosinistra parlare di "far ripartire l'Italia"! Ma non si può far ripartire l'Italia con le tasse, con l'ossessiva tendenza a livellare i redditi in stile Robin Hood e a colpire ideologicamente (ed economicamente) le classi medie. L'Italia ha un problema di spesa pubblica eccessiva. Il governo ne era ben conscio, e lo aveva indicato nel DPEF. Ma la Finanziaria varata dal Consiglio dei Ministri aumenta le entrate anziché tagliare le spese. La qualità dell'aggiustamento, cioè il mix tra maggiori entrate e minori spese, è colpevolmente sbilanciato a favore delle entrate. La manovra per il 2007 (secondo le prime stime) è composta fino all'84% da entrate aggiuntive.
Se si somma all'incremento di 3-4 miliardi di euro, prodotto dalla cancellazione della riforma Tremonti sull'IRPEF, al netto dei tagli del cuneo fiscale e di altre modeste agevolazioni, si arriva ad un incremento netto di gettito tributario (stima prudenziale) di 15-16 miliardi di euro. Oltre un punto di PIL. I principali incrementi:
  • studi di settore per 3-5 miliardi di euro
  • riforma dell'IRPEF. Le simulazioni evidenziano incrementi d'imposta a partire da un reddito lordo di 30 mila euro
  • sblocco delle addizionali IRPEF a livello locale (comunali e regionali) per almeno 5-6 miliardi di euro
  • aumentano le aliquote previdenziali di artigiani e commercianti
  • "imposta di scopo". Dal 2007 i Comuni potranno istituire un'imposta di scopo per la realizzazione di opere pubbliche
  • "contributo di ingresso e di soggiorno". Dal 2007 i Comuni potranno stabilire un contributo a carico dei soggetti non residenti
  • nuova tassazione sul risparmio. Armonizzazione al 20% delle aliquote (BOT da 12,5% al 20%)
  • superbollo sui SUV (Sport Utility Vehicle).
Insomma, una manovra fatta di nuove tasse, ticket, balzelli, contributi, accise, catasto. E' venuto meno anche l'ultimo alibi che la sinistra poteva elevare a scudo della Finanziaria delle tasse: lo stato disastroso dei conti pubblici che sforavano il famoso rapporto deficit/Pil, che secondo la UE non deve superare il 3%. "Con la nostra Finanziaria vi sarà un risanamento strutturale per riportare "stabilmente" sotto il 3% il rapporto deficit /Pil", diceva Prodi. Con la legge finanziaria, "abbiamo portato i nostri conti fuori della zona rossa", ha detto Padoa Schioppa. Tutte bugie! Insomma è una finanziaria bocciata da tutto e da tutti; una finanziaria da cambiare. L'Italia può ripartire solamente con incentivi agli investimenti e con un abbassamento delle tasse, minore burocrazia e maggior liberismo, tutte cose che cozzano con i principi del centrosinistra.»Andrea Catino
Segretario Giovani UDC Trani
  • Andrea Catino
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