Politica
La gestione dei rifiuti del bacino Bari 1
Per far fronte alla necessità di smaltimento, si ampliano le discariche di Trani e di Andria.
Trani - sabato 7 ottobre 2006
La Regione Puglia ha approvato un piano "stralcio" inerente il ciclo di gestione dei rifiuti del bacino Bari 1 di cui fa parte anche la nostra città. Ebbene, udite udite, in sostanza si decide di non autorizzare nessun impianto di termovalorizzazione e, contestualmente per far fronte alla necessità di smaltimento, di ampliare le discariche di Trani e di Andria. Dunque i rifiuti saranno conferiti nelle discariche. Un idea dannosa, pericolosa per TRANI, è sconcertante vedere che chi fino ad oggi si è vantato di difendere la salute dei cittadini, non batta ciglio di fronte ad una scelta così scellerata. Sempre i soliti "cocomeri" verdi fuori e rossi dentro. Per completare l'opera poi, si è deciso che il cdr (combustibile da rifiuto) potrà essere bruciato o nella centrale di Brindisi oppure, cosa molto più probabile, nella CEMENTERIA di Barletta, impianto il cui nome non lascia dubbi sul suo effettivo utilizzo (sic!). BRUCIARE IL CDR IN UNA CEMENTERIA, è questo che alcuni falsi ecologisti vogliono per la nostra comunità!
La domanda allora sorge spontanea, anche per dei profani come noi: è meglio costruire un impianto ad hoc (con tutti i controlli previsti dalle normative vigenti che garantirebbero sicurezza assoluta per la salute) per smaltire i rifiuti, capace di produrre energia, con notevole beneficio per tutta la popolazione oppure utilizzare una struttura che non nasce per tale scopo e per questo senz'altro più dannosa e rischiosa per la salute dei cittadini?
E' perciò evidentemente più alto il rischio di emissione di fumi pericolosi, fatto che non interessa a quell'ambientalismo ideologico VERDILEGASOLECHEAMBIENTERIDE , del no a tutto, del rifiuto a priori del progresso.
La termovalorizzazione accompagnata da un piano di contenimento e chiusura delle discariche (queste sì che inquinano!) esistenti con l'obiettivo di destinarvi soltanto rifiuti non recuperabili in alcun modo, sarebbe una soluzione auspicabile che andrebbe incontro ai bisogni del cittadino.
Azione Giovani
"Circolo F.Cecchin"
TRANI
La domanda allora sorge spontanea, anche per dei profani come noi: è meglio costruire un impianto ad hoc (con tutti i controlli previsti dalle normative vigenti che garantirebbero sicurezza assoluta per la salute) per smaltire i rifiuti, capace di produrre energia, con notevole beneficio per tutta la popolazione oppure utilizzare una struttura che non nasce per tale scopo e per questo senz'altro più dannosa e rischiosa per la salute dei cittadini?
E' perciò evidentemente più alto il rischio di emissione di fumi pericolosi, fatto che non interessa a quell'ambientalismo ideologico VERDILEGASOLECHEAMBIENTERIDE , del no a tutto, del rifiuto a priori del progresso.
La termovalorizzazione accompagnata da un piano di contenimento e chiusura delle discariche (queste sì che inquinano!) esistenti con l'obiettivo di destinarvi soltanto rifiuti non recuperabili in alcun modo, sarebbe una soluzione auspicabile che andrebbe incontro ai bisogni del cittadino.
Azione Giovani
"Circolo F.Cecchin"
TRANI