
Speciale
La musicoterapia nelle demenze e nell'Alzheimer: l'insegnamento del film Coco
Una nuova pagina della rubrica "Cinema e Scienza"
Trani - sabato 27 giugno 2020
6.47
"Coco", l'ultimo lungometraggio animato della Disney Pixar, ha vinto non solo l'Oscar per il miglior lungometraggio d'animazione, ma anche l'Oscar per la miglior canzone originale, oltre a un Golden Globe, un BAFTA e un Annie Award. Nel corso del lungometraggio viene sottolineata la demenza senile di Coco e la difficoltà di ricordare e di riconoscere anche le persone più care, ma ricorda ancora il suo papà, un musicista scomparso anni prima di cui non si ha più traccia.
La canzone finale del film è uno dei punti più significativi e suggestivi dell'intera pellicola, infatti grazie alla canzone che il piccolo Miguel canta a Coco, quest'ultima riesce a ricordare il suo amato papà. Ciò che vediamo su uno schermo, non è altro che l'utilizzo della musicoterapia nelle demenze e nell'Alzheimer. Sono numerosi gli studi che mettono in relazione l'ascolto della musica con malattie legate alla memoria ed al ricordo.
La musica è caratterizzata da due aspetti positivi: il primo è la grande influenza che essa può avere sul tono dell'umore; il secondo aspetto è il forte potere mnestico in quanto riascoltare un brano può evocare con molta precisione un episodio della vita, ricostituendo il ricordo sia nella sua complessità cognitiva che emozionale. Esistono pubblicazioni in merito ad attività di musicoterapia svolte con malati di Alzheimer le quali dimostrano che gli stessi pazienti ne traggono benefici per diversi aspetti: la memoria a breve termine, il tono dell'umore, l'orientamento spazio-temporale, il senso di identità, le competenze espressive e relazionali.
Seguite l'esempio del piccolo Miguel e se avete in casa una nonna o un nonno, cantate una canzone o mettete su un disco, magari riaffioreranno ricordi.
La canzone finale del film è uno dei punti più significativi e suggestivi dell'intera pellicola, infatti grazie alla canzone che il piccolo Miguel canta a Coco, quest'ultima riesce a ricordare il suo amato papà. Ciò che vediamo su uno schermo, non è altro che l'utilizzo della musicoterapia nelle demenze e nell'Alzheimer. Sono numerosi gli studi che mettono in relazione l'ascolto della musica con malattie legate alla memoria ed al ricordo.
La musica è caratterizzata da due aspetti positivi: il primo è la grande influenza che essa può avere sul tono dell'umore; il secondo aspetto è il forte potere mnestico in quanto riascoltare un brano può evocare con molta precisione un episodio della vita, ricostituendo il ricordo sia nella sua complessità cognitiva che emozionale. Esistono pubblicazioni in merito ad attività di musicoterapia svolte con malati di Alzheimer le quali dimostrano che gli stessi pazienti ne traggono benefici per diversi aspetti: la memoria a breve termine, il tono dell'umore, l'orientamento spazio-temporale, il senso di identità, le competenze espressive e relazionali.
Seguite l'esempio del piccolo Miguel e se avete in casa una nonna o un nonno, cantate una canzone o mettete su un disco, magari riaffioreranno ricordi.