Attualità
La nostra è una città a misura di bambini e bambine?
Le riflessioni della rete sociale “La città che gioca”
Trani - mercoledì 20 novembre 2024
9.26
Ricorre oggi, mercoledì 20 novembre, la giornata internazionale dei diritti dei bambini e dei ragazzi, una data importante carica di significato, di sogni, di verifiche e di nuovi percorsi da intraprendere. È da 35 anni che le Nazioni tentano di porre al centro delle loro politiche e scelte amministrative il mondo dei più piccoli. Ed in questi anni tanto lavoro certamente è stato fatto, ma in giorni come questi è auspicabile chiedersi se tutto ciò che è stato prodotto abbia permesso ai più piccoli di vivere in un mondo a misura di bambini e di bambine.
Le nostre città sono a misura di bambini e di bambine, garantiscono un livello di vivibilità e sana crescita? Sono città le nostre in cui il diritto a crescere sani, felici e pieni di sogni viene rispettato ed alimentato? Al di là dei tanti più o meno buoni servizi presenti sul territorio, i nostri ragazzi oggi in questo momento vedono i loro diritti essere rispettati? Stiamo seminando speranze per la costruzione di una città che sappia porre al centro delle sue attenzioni i bisogni ed i sogni dei più piccoli? O ancora una volta dovremmo raccontare di città fatte di cemento in cui ancora si continua a costruire palazzi sempre più alti e semmai tagliare quei pochi alberi presenti in città? Viviamo in una città in cui la socializzazione dei più piccoli la loro crescita culturale siano priorità per la politica locale? Viviamo in una città dell'utopia in cui i sogni i desideri non debbano infrangersi con l'amara realtà?
Il 20 Novembre non è soltanto la giornata della festa dei diritti o delle marce, ma anche il giorno dell'ascolto, delle idee e delle scuse, quelle che gli adulti dovrebbero rivolgere ai ragazzi delle città tutte le volte in cui i loro diritti non sono stati posti al centro delle azioni amministrative e politiche. C'è tempo per migliorare, c'è tempo per cambiare ed necessario farlo perché forse, nonostante il sole, il mare ed il mangiare, qualcuno ha detto che nelle nostre città non si sta granché bene, come emerge dalla rilevazione di Italia Oggi - Università la Sapienza 2024.
Le nostre città sono a misura di bambini e di bambine, garantiscono un livello di vivibilità e sana crescita? Sono città le nostre in cui il diritto a crescere sani, felici e pieni di sogni viene rispettato ed alimentato? Al di là dei tanti più o meno buoni servizi presenti sul territorio, i nostri ragazzi oggi in questo momento vedono i loro diritti essere rispettati? Stiamo seminando speranze per la costruzione di una città che sappia porre al centro delle sue attenzioni i bisogni ed i sogni dei più piccoli? O ancora una volta dovremmo raccontare di città fatte di cemento in cui ancora si continua a costruire palazzi sempre più alti e semmai tagliare quei pochi alberi presenti in città? Viviamo in una città in cui la socializzazione dei più piccoli la loro crescita culturale siano priorità per la politica locale? Viviamo in una città dell'utopia in cui i sogni i desideri non debbano infrangersi con l'amara realtà?
Il 20 Novembre non è soltanto la giornata della festa dei diritti o delle marce, ma anche il giorno dell'ascolto, delle idee e delle scuse, quelle che gli adulti dovrebbero rivolgere ai ragazzi delle città tutte le volte in cui i loro diritti non sono stati posti al centro delle azioni amministrative e politiche. C'è tempo per migliorare, c'è tempo per cambiare ed necessario farlo perché forse, nonostante il sole, il mare ed il mangiare, qualcuno ha detto che nelle nostre città non si sta granché bene, come emerge dalla rilevazione di Italia Oggi - Università la Sapienza 2024.