Religioni
La Parrocchia S.S. Angeli Custodi omaggia don Nicola Ragno, "sacerdote del popolo"
Il ricordo nel 50° anniversario della sua morte
Trani - lunedì 30 dicembre 2024
18.55
La comunità parrocchiale degli Angeli Custodi ha reso omaggio al primo parroco e fondatore, don Nicola Ragno, con una celebrazione presieduta da S.E. Mons. Leonardo D'Ascenzo e concelebrata tra gli altri dal vicario generale don Sergio Pellegrini e del cancelliere don Francesco Mastrulli. Un momento di fede partecipato dalle centinaia di famiglie che si sono formate e sono cresciute con la struttura fisica della chiesa degli Angeli Custodi, costruita con sacrifici e fatica. «Tanti volti che vedo qui hanno vissuto come noi questo percorso bellissimo», così don Mimmo De Toma, nipote di don Nicola Ragno.
«Questo quartiere era segnato da uno stigma e solo due figure tra i sacerdoti dell'epoca per caratteristiche personali avrebbero potuto ricoprire proficuamente il ruolo di parroco qui: don Nicola Ragno o don Vincenzo Franco. Don Vincenzo era già parroco a San Giovanni, altro quartiere molto popoloso, don Nicola arrivò qui. Perseguì due strade, quella del riscatto sociale del quartiere e quello della promozione religiosa. Venne ad abitare qui, tra la gente di via Andria e portò con sé il sogno di realizzare un luogo di culto come nuovo punto di riferimento e anche di riscatto di un quartiere che non godeva certo di una buona stima in tutta la città» ricorda don Mimmo.
La morte di don Nicola in giovane età colpì con grande dispiacere la comunità parrocchiale. L'annuncio della sua morte arrivò dal balcone della casa canonica il 29 dicembre 1974. Da quel giorno cominciò un periodo di collaborazione con la manodopera di adulti e giovani del quartiere che dopo il proprio orario di lavoro si dedicarono al completamento delle rifiniture della chiesa perché in occasione della data del 25° del sacerdozio di don Nicola (il 16 luglio 1975) la nuova chiesa potesse essere pronta ad accogliere i fedeli.
«Il ricordo di don Nicola è vivo nei nostri cuori e nelle azioni che continuano a ispirarsi alla sua opera. La sua visione di comunità caratterizzata da un rapporto schietto e inclusivo con tutti è stato un seme che ha fondato una comunità operosa attenta ad annunciare il vangelo con segni concreti di promozione umana» ha commentato l'attuale parroco don Vincenzo de Ceglie.
«Questo quartiere era segnato da uno stigma e solo due figure tra i sacerdoti dell'epoca per caratteristiche personali avrebbero potuto ricoprire proficuamente il ruolo di parroco qui: don Nicola Ragno o don Vincenzo Franco. Don Vincenzo era già parroco a San Giovanni, altro quartiere molto popoloso, don Nicola arrivò qui. Perseguì due strade, quella del riscatto sociale del quartiere e quello della promozione religiosa. Venne ad abitare qui, tra la gente di via Andria e portò con sé il sogno di realizzare un luogo di culto come nuovo punto di riferimento e anche di riscatto di un quartiere che non godeva certo di una buona stima in tutta la città» ricorda don Mimmo.
La morte di don Nicola in giovane età colpì con grande dispiacere la comunità parrocchiale. L'annuncio della sua morte arrivò dal balcone della casa canonica il 29 dicembre 1974. Da quel giorno cominciò un periodo di collaborazione con la manodopera di adulti e giovani del quartiere che dopo il proprio orario di lavoro si dedicarono al completamento delle rifiniture della chiesa perché in occasione della data del 25° del sacerdozio di don Nicola (il 16 luglio 1975) la nuova chiesa potesse essere pronta ad accogliere i fedeli.
«Il ricordo di don Nicola è vivo nei nostri cuori e nelle azioni che continuano a ispirarsi alla sua opera. La sua visione di comunità caratterizzata da un rapporto schietto e inclusivo con tutti è stato un seme che ha fondato una comunità operosa attenta ad annunciare il vangelo con segni concreti di promozione umana» ha commentato l'attuale parroco don Vincenzo de Ceglie.