Eventi e cultura
La storia di Antonio De Masi, l'imprenditore che si è ribellato alla mafia
«Questa si combatte con la forza e la determinazione dei singoli cittadini»
Trani - venerdì 10 luglio 2015
7.28
Una giornata dedicata a due grandi personalità, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A 23 anni dalle stragi di Capaci e via d'Amelio, la sezione di Trani dell'associazione nazionale magistrati ed il Comune di Trani ha organizzato, per la giornata di ieri, un incontro "In ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e dei loro angeli custodi… per non dimenticare" nell'aula di Corte d'Assise del palazzo di giustizia, in piazza Duomo, a Trani.
A destare sicuramente maggior attenzione, tra i tanti interventi, è stato quello di Antonio De Masi, imprenditore calabrese che ha deciso di opporsi alla mafia e che ha partecipato alla manifestazione di commemorazione: «La mafia si combatte con la forza e la determinazione dei singoli cittadini. Quando paghi il pizzo non è ai soldi che hai rinunciato, ma alla tua libertà».
«Ho alle spalle - ha raccontato De Masi - una vita passata a subire intimidazioni, minacce e tentativi di soprusi. Credo di essere l'unica azienda in Italia che vive con il presidio armato dell'esercito davanti al cancello. Vivo una condizione personale davvero difficile, ma ognuno di noi deve fare la sua parte. La mia speranza è che tutto ciò serva affinché il domani sia diverso da oggi. Io ho paura, ma la paura deve essere messa da parte per avere il coraggio di cambiare le cose, per dare ai miei figli, e non solo, un futuro migliore. Consiglio a tutti i miei colleghi imprenditori di denunciare». Nel video che trovate qui sotto, riportiamo l'intervista integrale fatta all'imprenditore
In aula era presente anche il presidente della sezione di Trani dell'associazione nazionale magistrati, Michele Ruggiero: «Due figure che non possono essere dimenticate e noi, soprattutto, non dobbiamo dimenticare. Due fedelissimi servitori dello Stato che hanno sacrificato la loro vita per rendere migliore la nostra. Ci hanno insegnato ad avere sempre grande coraggio e a non avere paura di cercare e dire la verità».
A destare sicuramente maggior attenzione, tra i tanti interventi, è stato quello di Antonio De Masi, imprenditore calabrese che ha deciso di opporsi alla mafia e che ha partecipato alla manifestazione di commemorazione: «La mafia si combatte con la forza e la determinazione dei singoli cittadini. Quando paghi il pizzo non è ai soldi che hai rinunciato, ma alla tua libertà».
«Ho alle spalle - ha raccontato De Masi - una vita passata a subire intimidazioni, minacce e tentativi di soprusi. Credo di essere l'unica azienda in Italia che vive con il presidio armato dell'esercito davanti al cancello. Vivo una condizione personale davvero difficile, ma ognuno di noi deve fare la sua parte. La mia speranza è che tutto ciò serva affinché il domani sia diverso da oggi. Io ho paura, ma la paura deve essere messa da parte per avere il coraggio di cambiare le cose, per dare ai miei figli, e non solo, un futuro migliore. Consiglio a tutti i miei colleghi imprenditori di denunciare». Nel video che trovate qui sotto, riportiamo l'intervista integrale fatta all'imprenditore
In aula era presente anche il presidente della sezione di Trani dell'associazione nazionale magistrati, Michele Ruggiero: «Due figure che non possono essere dimenticate e noi, soprattutto, non dobbiamo dimenticare. Due fedelissimi servitori dello Stato che hanno sacrificato la loro vita per rendere migliore la nostra. Ci hanno insegnato ad avere sempre grande coraggio e a non avere paura di cercare e dire la verità».