Politica
«La vita umana è il neo plusvalore del neo capitale»
Operaio morto a Trani. Le reazioni politiche
Trani - giovedì 23 dicembre 2010
Prime reazioni del mondo della politica all'incidente sul lavoro che è costato la vita ad un operaio di Margherita di Savoia, caduto dal tetto di un marmificio di Trani. Traniweb le propone in successione in questa pagina:
«Questa notizia mi ha riempito di tristezza e dolore. Mi sento molto vicina alla famiglia che ha perso un congiunto mentre compiva il
proprio dovere. Mi auguro solo che non ci siano responsabilità da parte di qualcuno in questo tragico episodio. E'assurdo perdere la
vita sul posto di lavoro e per questo è necessario rafforzare le politiche di prevenzione degli infortuni attraverso una stretta collaborazione tra aziende, sindacati, Inail, con una particolare attenzione alle piccole realtà imprenditoriali e a quella larga parte di lavoro nero che è ad altissimo rischio infortuni».
Gabriella Carlucci
Deputato e sindaco di Margherita di Savoia
«Come un fulmine a ciel sereno giunge ad Andria in Provincia la ferale notizia della seconda morte bianca del 2010; questa volta nella città di Trani a perdere la vita è stato Michele Sallustio, un giovane operaio di Margherita di Savoia, impegnato nel montaggio di alcuni pannelli fotovoltaici sul tetto di una marmeria, dal quale è precipitato rovinosamente al suolo, perdendo la vita. E pensare che soltanto la scorsa settimana è stato definito nella nostra Provincia, il primo protocollo d'intesa per la sicurezza sul lavoro, tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e quelle dei rappresentanti dei datori di lavoro e mentre già ci si apprestava a darne concreta applicazione, si registra purtroppo l'ennesimo triste episodio. Queste disgrazie ci gettano nello sconforto, vivendole ogni volta come una sconfitta morale, in quanto originate da condotte in barba al buon senso che generano l'insidia dell'imperizia sempre in agguato. Le mie più vive condoglianze, unitamente a quelle dell'intera amministrazione provinciale vanno alla famiglia di Michele Sallustio ed in particolar modo alla moglie ed ai due figlioli in tenera età. Presenzierò alle esequie».
Pompeo Camero
Assessore provinciale alle politiche del lavoro
«Questa mattina a Trani, città della pietra, si è consumata un'altra tragedia sul lavoro in un'azienda di marmi. Un'altra morte bianca. Che strano termine per definire queste catastrofi. Mi vien in mente la bara bianca che si usa per i bambini. Quando per disgrazia ti succede di vederla in effetti ti sembra più leggera portata a spalla. Povero Michele. Aveva già preparato l'albero ed il presepio per la sua famiglia. Aveva già posato i doni da scartare a natale. Lo immagino mentre stamattina salutava la sua compagna: "Vado a lavorare, che fortuna". Perché è morto Michele? Chissà quanti perché e quante certezze ora verranno fuori. Io vi scrivo perché non ho ne certezze ne domande da pormi o da porvi. Non è vero. Una domanda mi assale tra le lacrime: "La vita umana è il neo plusvalore del neo capitale?". Ma già so che mi accuserete di qualunquismo, opportunismo, partitismo, guevarismo eccetera eccetera eccetera. Ciao Michele. Buon Natale».
Rino Negrogno
Segreteria Federazione della Sinistra di Trani
«Non c'è pace nei cantieri di lavoro, non c'è rispetto per la vita e per il lavoro stesso. La notizia di questa mattina, dell'ennesima morte, il conto lo si è perso da tempo, mi lascia sgomento. Aveva 38 anni l'operaio di Margherita di Savoia, precipitato dal tetto di una segheria di Trani. Lascia due figli, piccoli, e sua moglie, all'antivigilia di Natale, lo ricorderanno per tutta la vita. I Carabinieri ora accerteranno e verificheranno le eventuali, presunte responsabilità. Ma nulla cambierà, è solo questione di tempo. Certo le verifiche e i controlli dovrebbero essere preventivi, ma chi deve farli, gli ispettori e gli altri addetti, sono a corto di fondi, per i tagli sulla sicurezza, proprio sulla sicurezza. E di chi? Dei dirigenti di azienda, dei manager, degli industriali, dei ricchi? No, degli operai, muratori, carpentieri, stipendiati, a volte neppure in regola. Tutta la mia vicinanza e il mio cordoglio alla famiglia di Michele Sallustio».
Franco Pastore
Consigliere regionale Sinistra e Libertà
«Desidero esprimere, a nome di tutto il sindacato, il sincero cordoglio ai familiari del lavoratore di 38 anni, Michele Sallustio, morto cadendo nel vuoto dall'altezza di 15 metri mentre sistemava dei pannelli fotovoltaici sul tetto della segheria di Trani. Intanto, mentre nella nuova provincia si consuma questa tragedia, il Governo finanzia una campagna pubblicitaria sul tema della sicurezza nei posti di lavoro, valanghe di spot televisivi e radiofonici che suscitano solo ilarità. Chiariamolo, si tratta di un riso amaro: lo spot invita i lavoratori a pretendere la sicurezza nell'esercizio delle loro mansioni. Noi della Cgil Bat, invece, pretendiamo che l'esecutivo metta alle strette i datori di lavoro affinchè rispettino una volta per tutte le leggi in materia di sicurezza, le poche ancora in vigore dopo che il Governo ha smantellato letteralmente la 626, l'unica norma che si occupava di incolumità dei lavoratori. Preferiamo non commentare oltre certe scelte scellerate dei nostri amministratori. La Cgil Bat chiede la programmazione di un tavolo con le Istituzioni e le associazioni di categoria dei datori di lavoro per discutere e per trovare una soluzione che fermi questa vera e propria mattanza. Non possiamo continuare a parlare sempre e solo di tragica fatalità. Siamo convinti che fatti come quello accaduto a Trani o come quello che accadde qualche mese fa a San Ferdinando di Puglia siano destinati a ripetersi tristemente se non si interviene sull'adeguamento delle aziende alle leggi in materia di sicurezza e se non si punta sulla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori».
Luigi Antonucci
Segretario generale Cgil Bat
«Questa notizia mi ha riempito di tristezza e dolore. Mi sento molto vicina alla famiglia che ha perso un congiunto mentre compiva il
proprio dovere. Mi auguro solo che non ci siano responsabilità da parte di qualcuno in questo tragico episodio. E'assurdo perdere la
vita sul posto di lavoro e per questo è necessario rafforzare le politiche di prevenzione degli infortuni attraverso una stretta collaborazione tra aziende, sindacati, Inail, con una particolare attenzione alle piccole realtà imprenditoriali e a quella larga parte di lavoro nero che è ad altissimo rischio infortuni».
Gabriella Carlucci
Deputato e sindaco di Margherita di Savoia
«Come un fulmine a ciel sereno giunge ad Andria in Provincia la ferale notizia della seconda morte bianca del 2010; questa volta nella città di Trani a perdere la vita è stato Michele Sallustio, un giovane operaio di Margherita di Savoia, impegnato nel montaggio di alcuni pannelli fotovoltaici sul tetto di una marmeria, dal quale è precipitato rovinosamente al suolo, perdendo la vita. E pensare che soltanto la scorsa settimana è stato definito nella nostra Provincia, il primo protocollo d'intesa per la sicurezza sul lavoro, tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e quelle dei rappresentanti dei datori di lavoro e mentre già ci si apprestava a darne concreta applicazione, si registra purtroppo l'ennesimo triste episodio. Queste disgrazie ci gettano nello sconforto, vivendole ogni volta come una sconfitta morale, in quanto originate da condotte in barba al buon senso che generano l'insidia dell'imperizia sempre in agguato. Le mie più vive condoglianze, unitamente a quelle dell'intera amministrazione provinciale vanno alla famiglia di Michele Sallustio ed in particolar modo alla moglie ed ai due figlioli in tenera età. Presenzierò alle esequie».
Pompeo Camero
Assessore provinciale alle politiche del lavoro
«Questa mattina a Trani, città della pietra, si è consumata un'altra tragedia sul lavoro in un'azienda di marmi. Un'altra morte bianca. Che strano termine per definire queste catastrofi. Mi vien in mente la bara bianca che si usa per i bambini. Quando per disgrazia ti succede di vederla in effetti ti sembra più leggera portata a spalla. Povero Michele. Aveva già preparato l'albero ed il presepio per la sua famiglia. Aveva già posato i doni da scartare a natale. Lo immagino mentre stamattina salutava la sua compagna: "Vado a lavorare, che fortuna". Perché è morto Michele? Chissà quanti perché e quante certezze ora verranno fuori. Io vi scrivo perché non ho ne certezze ne domande da pormi o da porvi. Non è vero. Una domanda mi assale tra le lacrime: "La vita umana è il neo plusvalore del neo capitale?". Ma già so che mi accuserete di qualunquismo, opportunismo, partitismo, guevarismo eccetera eccetera eccetera. Ciao Michele. Buon Natale».
Rino Negrogno
Segreteria Federazione della Sinistra di Trani
«Non c'è pace nei cantieri di lavoro, non c'è rispetto per la vita e per il lavoro stesso. La notizia di questa mattina, dell'ennesima morte, il conto lo si è perso da tempo, mi lascia sgomento. Aveva 38 anni l'operaio di Margherita di Savoia, precipitato dal tetto di una segheria di Trani. Lascia due figli, piccoli, e sua moglie, all'antivigilia di Natale, lo ricorderanno per tutta la vita. I Carabinieri ora accerteranno e verificheranno le eventuali, presunte responsabilità. Ma nulla cambierà, è solo questione di tempo. Certo le verifiche e i controlli dovrebbero essere preventivi, ma chi deve farli, gli ispettori e gli altri addetti, sono a corto di fondi, per i tagli sulla sicurezza, proprio sulla sicurezza. E di chi? Dei dirigenti di azienda, dei manager, degli industriali, dei ricchi? No, degli operai, muratori, carpentieri, stipendiati, a volte neppure in regola. Tutta la mia vicinanza e il mio cordoglio alla famiglia di Michele Sallustio».
Franco Pastore
Consigliere regionale Sinistra e Libertà
«Desidero esprimere, a nome di tutto il sindacato, il sincero cordoglio ai familiari del lavoratore di 38 anni, Michele Sallustio, morto cadendo nel vuoto dall'altezza di 15 metri mentre sistemava dei pannelli fotovoltaici sul tetto della segheria di Trani. Intanto, mentre nella nuova provincia si consuma questa tragedia, il Governo finanzia una campagna pubblicitaria sul tema della sicurezza nei posti di lavoro, valanghe di spot televisivi e radiofonici che suscitano solo ilarità. Chiariamolo, si tratta di un riso amaro: lo spot invita i lavoratori a pretendere la sicurezza nell'esercizio delle loro mansioni. Noi della Cgil Bat, invece, pretendiamo che l'esecutivo metta alle strette i datori di lavoro affinchè rispettino una volta per tutte le leggi in materia di sicurezza, le poche ancora in vigore dopo che il Governo ha smantellato letteralmente la 626, l'unica norma che si occupava di incolumità dei lavoratori. Preferiamo non commentare oltre certe scelte scellerate dei nostri amministratori. La Cgil Bat chiede la programmazione di un tavolo con le Istituzioni e le associazioni di categoria dei datori di lavoro per discutere e per trovare una soluzione che fermi questa vera e propria mattanza. Non possiamo continuare a parlare sempre e solo di tragica fatalità. Siamo convinti che fatti come quello accaduto a Trani o come quello che accadde qualche mese fa a San Ferdinando di Puglia siano destinati a ripetersi tristemente se non si interviene sull'adeguamento delle aziende alle leggi in materia di sicurezza e se non si punta sulla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori».
Luigi Antonucci
Segretario generale Cgil Bat