Politica
Laurora contro la rimodulazione del piano ospedaliero
Trani ne esce penalizzata. Per un punto nascita ci tolgono un reparto all’avanguardia
Trani - venerdì 16 febbraio 2007
Il consigliere regionale di Forza Italia, Carlo Laurora, esprime la propria contrarietà sull'ipotesi di rimoduzlazione del piano di riordino ospedaliero nella sesta provincia.
"In perfetta sintonia con il passato - dice Laurora - la sinistra pugliese annuncia le rivoluzioni sanitarie prima e durante le campagne elettorali, salvo poi fare ritirate spagnole quando c'è realmente da decidere. Con questa ipotesi di rimodulazione del piano di riordino, il nostro ospedale non può che essere equiparato ad un ambulatorio. Recuperiamo un punto nascita e non un reparto, di contro perdiamo ematologia ed il significato politico di questa sottrazione è molto più forte di quanto si pensi perché, in un ospedale, un reparto ad alta tecnologia come l'ematologia è assolutamente decisivo per i destini dello stesso. Ci vogliono togliere un reparto ad alta specializzazione e all'avanguardia, presente solo in altri quattro ospedali pubblici pugliesi. E non ci venissero a raccontare la favola dell'aver portato a Trani il reparto di ostetricia e ginecologia, primo perché non è così e poi perché l'unico ospedale che esce ridimensionato da questa rimodulazione è proprio il nostro. Anche in questo caso parlano le cifre destinate ai singoli stabilimenti ma anche le valutazioni tecniche adottate nelle scelte, in un piano di riordino da figli e figliastri in cui Trani recita il ruolo della Cenerentola. Adesso mi auguro che la sinistra tranese faccia la stessa levata di scudi che oppose 18 mesi fa a Raffaele Fitto. Il danno che si sta perpetrando al nostro ospedale è di quelli considerevoli. E l'attivazione di un punto nascita, non di un reparto né di una struttura complessa, non sono sufficienti a giustificare questo torto".
"In perfetta sintonia con il passato - dice Laurora - la sinistra pugliese annuncia le rivoluzioni sanitarie prima e durante le campagne elettorali, salvo poi fare ritirate spagnole quando c'è realmente da decidere. Con questa ipotesi di rimodulazione del piano di riordino, il nostro ospedale non può che essere equiparato ad un ambulatorio. Recuperiamo un punto nascita e non un reparto, di contro perdiamo ematologia ed il significato politico di questa sottrazione è molto più forte di quanto si pensi perché, in un ospedale, un reparto ad alta tecnologia come l'ematologia è assolutamente decisivo per i destini dello stesso. Ci vogliono togliere un reparto ad alta specializzazione e all'avanguardia, presente solo in altri quattro ospedali pubblici pugliesi. E non ci venissero a raccontare la favola dell'aver portato a Trani il reparto di ostetricia e ginecologia, primo perché non è così e poi perché l'unico ospedale che esce ridimensionato da questa rimodulazione è proprio il nostro. Anche in questo caso parlano le cifre destinate ai singoli stabilimenti ma anche le valutazioni tecniche adottate nelle scelte, in un piano di riordino da figli e figliastri in cui Trani recita il ruolo della Cenerentola. Adesso mi auguro che la sinistra tranese faccia la stessa levata di scudi che oppose 18 mesi fa a Raffaele Fitto. Il danno che si sta perpetrando al nostro ospedale è di quelli considerevoli. E l'attivazione di un punto nascita, non di un reparto né di una struttura complessa, non sono sufficienti a giustificare questo torto".