Cronaca
Lavori nel Comune: indagati Modugno e l'ex Guidotti
Nel mirino della procura l'appalto per la realizzazione della sede interforze di polizia giudiziaria. L'accusa: abuso di ufficio e falso ideologico
Trani - venerdì 22 marzo 2013
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Nuovi guai giudiziari per il comandante della polizia municipale, Antonio Modugno, e l'ex dirigente delle Finanze, Domenico Guidotti. Il pm Giuseppe Maralfa, al termine delle indagini dei carabinieri, contesta loro le accuse di abuso di ufficio e falso ideologico (commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico) in relazione all'appalto per la realizzazione della sede interforze di polizia giudiziaria, allestita nei vecchi uffici dei tributi del Comune. La struttura attualmente è vuota, ma è già stata rimessa a nuovo per ospitare gli agenti di polizia municipale e provinciale da applicare ai compiti di polizia giudiziaria della procura.
Il punto è che i lavori da 160mila euro, secondo la procura, sono stati aggiudicati senza una gara pubblica e un indirizzo della giunta comunale. L'inchiesta parte da una denuncia del compianto senatore di Forza Trani, Roberto Visibelli, e riguarda la determina 122 del marzo 2012, che affidava i lavori alla Di Gregorio snc. Il primo illecito consiste proprio nel fatto che i lavori siano stati affidati con una "procedura ristretta" tra cinque aziende locali, sebbene si trattasse di un contratto pubblico di rilevanza comunitaria in quanto di valore superiore a 130mila euro. I lavori, inoltre, venivano affidati senza stipulare alcun contratto di appalto. Inoltre, diversamente da quanto previsto da questa determina, gli interventi sono stati eseguiti al piano terra e non al secondo piano. La determina, poi, faceva riferimento all'ordinanza 8514/2012 dell'ex sindaco Giuseppe Tarantini, che avrebbe disposto "una diversa collocazione degli uffici comunali nonché l'urgente trasferimento degli stessi". In realtà, l'ordinanza citata prevedeva solo "il mero sgombero ad horas del locale a piano terra del palazzo di città".
Come se non bastasse, la determina affermava che "con decreto dell'autorità giudiziaria (Trani-Bari), agli atti d'ufficio, è stata autorizzata la costituzione di nuovi uffici interforze di polizia giudiziaria, da collocare al secondo piano del palazzo di città". E, invece, esiste solo un decreto del febbraio 2012 con cui il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, e il procuratore generale della Corte d'Appello di Bari, Antonio Pizzi, chiedevano l'applicazione dello stesso Modugno e di altri quattro ufficiali della polizia municipale di Trani alla sezione di polizia giudiziaria della procura.
Il punto è che i lavori da 160mila euro, secondo la procura, sono stati aggiudicati senza una gara pubblica e un indirizzo della giunta comunale. L'inchiesta parte da una denuncia del compianto senatore di Forza Trani, Roberto Visibelli, e riguarda la determina 122 del marzo 2012, che affidava i lavori alla Di Gregorio snc. Il primo illecito consiste proprio nel fatto che i lavori siano stati affidati con una "procedura ristretta" tra cinque aziende locali, sebbene si trattasse di un contratto pubblico di rilevanza comunitaria in quanto di valore superiore a 130mila euro. I lavori, inoltre, venivano affidati senza stipulare alcun contratto di appalto. Inoltre, diversamente da quanto previsto da questa determina, gli interventi sono stati eseguiti al piano terra e non al secondo piano. La determina, poi, faceva riferimento all'ordinanza 8514/2012 dell'ex sindaco Giuseppe Tarantini, che avrebbe disposto "una diversa collocazione degli uffici comunali nonché l'urgente trasferimento degli stessi". In realtà, l'ordinanza citata prevedeva solo "il mero sgombero ad horas del locale a piano terra del palazzo di città".
Come se non bastasse, la determina affermava che "con decreto dell'autorità giudiziaria (Trani-Bari), agli atti d'ufficio, è stata autorizzata la costituzione di nuovi uffici interforze di polizia giudiziaria, da collocare al secondo piano del palazzo di città". E, invece, esiste solo un decreto del febbraio 2012 con cui il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, e il procuratore generale della Corte d'Appello di Bari, Antonio Pizzi, chiedevano l'applicazione dello stesso Modugno e di altri quattro ufficiali della polizia municipale di Trani alla sezione di polizia giudiziaria della procura.