Vita di città
«Le discariche abusive sono soltanto una parte del problema»
Lettera aperta del Segretario Uil Puglia al presidente Vendola
Trani - mercoledì 10 febbraio 2010
Lettera aperta del Segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola:
«Egregio Presidente, torniamo a scriverle su un argomento che abbiamo affrontato ripetutamente in passato, durante gli anni della legislatura che volge al termine. E' un argomento che in qualche modo le sta a cuore; e scriviamo anche per fare leva sulla sua sensibilità di ambientalista convinto ed in prima linea. Abbiamo avuto modo di apprezzare l'Intesa che ha siglato ieri con i rappresentanti dei corpi militari contando anche sull'indispensabile apporto scientifico offerto da Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'Ambiente) di Puglia. Abbiamo avuto modo di prendere visione dei numeri dell'accordo, sia in termini di investimento (1 milione e 400mila euro) sia in termini di lavoro fin qui svolto. E sono anche in questo caso numeri importanti: solo nel 2009 sono state scoperte e sequestrate in tutto il territorio regionale 663 discariche abusive, con oltre un milione e 400metri cubi di rifiuti scoperti; 179 discariche abusive scoperte e sequestrate nella provincia di Lecce, 151 a Brindisi, 139 a Bari, 106 a Taranto, 60 a Foggia e 28 nella provincia Bat.
Abbiamo anche apprezzato le sue parole, ovvero il fatto che "abbiamo quintuplicato gli interventi di confisca di discariche abusive che avvelenano il nostro territorio nelle quali si operano smaltimenti illeciti e abbiamo multato in maniera significativa tutti questi criminali ecologici. Soprattutto abbiamo lavorato per bloccare quel traffico transfrontaliero che rischiava di trasformare la Puglia nella grande discarica dei Balcani per i rifiuti speciali".
Bene, molto bene. Ma abbiamo il dovere di segnalarle che tutto questo riguarda solo una parte del problema. Non solo. Dobbiamo anche aggiungere che se non si interviene, risolvendola, anche sull'altra parte della questione, si corre il rischio di vanificare anche quanto di buono è stato già fatto e si potrà ancora fare con l'Intesa sottoscritta ieri. Non basta, signor Presidente, preoccuparsi del traffico trasfrontaliero, oppure della lotta alla criminalità organizzata, che ha fatto di questo settore un suo storico business: c'è anche quello tutto italiano che quotidianamente porta in Puglia i rifiuti di nove regioni del nostro stesso Paese. E se è vero che ci sono le autorizzazioni a consentire l'andirivieni di Tir, è altrettanto chiaro che anche questi possono trasportare rifiuti speciali. Ma da quello che si sa, non si tratta solo di rifiuti speciali. Si tratta, per buona parte, di rifiuti che sarebbero vietati al conferimento in Puglia. In sostanza, servirebbe – e per questo glielo chiediamo – un controllo sistematico dei tir che provengono da altre regioni. Bisognerebbe verificare il contenuto, l'origine del contenuto e dove vanno depositati. Il che consentirebbe già un grande risultato. Perché è abbastanza chiaro che diminuendo il flusso dei rifiuti in arrivo, inevitabilmente diminuirebbero anche le discariche abusive.
Ma purtroppo, signor Presidente, abbiamo verificato che questo fondamentale controllo non è parte dell'Intesa. D'altro canto, c'è il problema dei rifiuti conferiti nelle nostre discariche autorizzate, che andrebbero comunque controllati perché c'è chi sostiene che ci sono anche quelli non autorizzati e quindi nocivi e pericolosi. E qui si apre un altro fronte: i pugliesi vorrebbero sapere che fine fanno i rifiuti tossico-nocivi e pericolosi? Quali sono i siti di conferimento in Puglia? Come vede, signor Presidente, l'attività di controllo andrebbe allargata a 360°, perché le discariche abusive sono soltanto una parte del problema. Infine, pur riconoscendo il grande sforzo fatto in materia di smaltimento, riteniamo che il lavoro fin qui compiuto sia ancora incompleto. E' lontano l'obiettivo della raccolta differenziata al 55% che dovrebbe essere conseguito nel corso del 2010; la dotazione impiantistica è certamente migliorata, ma non basta. Si potrà fare meglio con gli impianti complessi aperti per il cosiddetto "cdr", il combustibile da rifiuti. Ma serve una programmazione coerente e un lavoro sinergico di tutte le istituzioni coinvolte. C'è poi il rafforzamento delle Ato (Autorità d'Ambito), per arrivare a trasformare i rifiuti in una utile risorsa. Insomma, il ciclo della raccolta deve aprirsi e chiudersi in ogni singolo ambito. Soltanto raggiungendo questi obiettivi si potrà ridurre la spesa media annua per lo smaltimento che attualmente è di 249 euro pro capite: 32 euro in più rispetto alla media nazionale con un 6,9% di incremento rispetto al 2007.
Solo così si potrà arrivare a debellare l'incivile e arcaica attività di smaltire i rifiuti nelle discariche. Tutto questo, signor Presidente, serve ad evitare che la Puglia diventi la pattumiera d'Italia e che i pugliesi siano costretti a perdere la battaglia dell'ambiente e dell'aria pulita che invece – come Lei ha più volte sottolineato – è un loro pieno e sacrosanto diritto».
«Egregio Presidente, torniamo a scriverle su un argomento che abbiamo affrontato ripetutamente in passato, durante gli anni della legislatura che volge al termine. E' un argomento che in qualche modo le sta a cuore; e scriviamo anche per fare leva sulla sua sensibilità di ambientalista convinto ed in prima linea. Abbiamo avuto modo di apprezzare l'Intesa che ha siglato ieri con i rappresentanti dei corpi militari contando anche sull'indispensabile apporto scientifico offerto da Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'Ambiente) di Puglia. Abbiamo avuto modo di prendere visione dei numeri dell'accordo, sia in termini di investimento (1 milione e 400mila euro) sia in termini di lavoro fin qui svolto. E sono anche in questo caso numeri importanti: solo nel 2009 sono state scoperte e sequestrate in tutto il territorio regionale 663 discariche abusive, con oltre un milione e 400metri cubi di rifiuti scoperti; 179 discariche abusive scoperte e sequestrate nella provincia di Lecce, 151 a Brindisi, 139 a Bari, 106 a Taranto, 60 a Foggia e 28 nella provincia Bat.
Abbiamo anche apprezzato le sue parole, ovvero il fatto che "abbiamo quintuplicato gli interventi di confisca di discariche abusive che avvelenano il nostro territorio nelle quali si operano smaltimenti illeciti e abbiamo multato in maniera significativa tutti questi criminali ecologici. Soprattutto abbiamo lavorato per bloccare quel traffico transfrontaliero che rischiava di trasformare la Puglia nella grande discarica dei Balcani per i rifiuti speciali".
Bene, molto bene. Ma abbiamo il dovere di segnalarle che tutto questo riguarda solo una parte del problema. Non solo. Dobbiamo anche aggiungere che se non si interviene, risolvendola, anche sull'altra parte della questione, si corre il rischio di vanificare anche quanto di buono è stato già fatto e si potrà ancora fare con l'Intesa sottoscritta ieri. Non basta, signor Presidente, preoccuparsi del traffico trasfrontaliero, oppure della lotta alla criminalità organizzata, che ha fatto di questo settore un suo storico business: c'è anche quello tutto italiano che quotidianamente porta in Puglia i rifiuti di nove regioni del nostro stesso Paese. E se è vero che ci sono le autorizzazioni a consentire l'andirivieni di Tir, è altrettanto chiaro che anche questi possono trasportare rifiuti speciali. Ma da quello che si sa, non si tratta solo di rifiuti speciali. Si tratta, per buona parte, di rifiuti che sarebbero vietati al conferimento in Puglia. In sostanza, servirebbe – e per questo glielo chiediamo – un controllo sistematico dei tir che provengono da altre regioni. Bisognerebbe verificare il contenuto, l'origine del contenuto e dove vanno depositati. Il che consentirebbe già un grande risultato. Perché è abbastanza chiaro che diminuendo il flusso dei rifiuti in arrivo, inevitabilmente diminuirebbero anche le discariche abusive.
Ma purtroppo, signor Presidente, abbiamo verificato che questo fondamentale controllo non è parte dell'Intesa. D'altro canto, c'è il problema dei rifiuti conferiti nelle nostre discariche autorizzate, che andrebbero comunque controllati perché c'è chi sostiene che ci sono anche quelli non autorizzati e quindi nocivi e pericolosi. E qui si apre un altro fronte: i pugliesi vorrebbero sapere che fine fanno i rifiuti tossico-nocivi e pericolosi? Quali sono i siti di conferimento in Puglia? Come vede, signor Presidente, l'attività di controllo andrebbe allargata a 360°, perché le discariche abusive sono soltanto una parte del problema. Infine, pur riconoscendo il grande sforzo fatto in materia di smaltimento, riteniamo che il lavoro fin qui compiuto sia ancora incompleto. E' lontano l'obiettivo della raccolta differenziata al 55% che dovrebbe essere conseguito nel corso del 2010; la dotazione impiantistica è certamente migliorata, ma non basta. Si potrà fare meglio con gli impianti complessi aperti per il cosiddetto "cdr", il combustibile da rifiuti. Ma serve una programmazione coerente e un lavoro sinergico di tutte le istituzioni coinvolte. C'è poi il rafforzamento delle Ato (Autorità d'Ambito), per arrivare a trasformare i rifiuti in una utile risorsa. Insomma, il ciclo della raccolta deve aprirsi e chiudersi in ogni singolo ambito. Soltanto raggiungendo questi obiettivi si potrà ridurre la spesa media annua per lo smaltimento che attualmente è di 249 euro pro capite: 32 euro in più rispetto alla media nazionale con un 6,9% di incremento rispetto al 2007.
Solo così si potrà arrivare a debellare l'incivile e arcaica attività di smaltire i rifiuti nelle discariche. Tutto questo, signor Presidente, serve ad evitare che la Puglia diventi la pattumiera d'Italia e che i pugliesi siano costretti a perdere la battaglia dell'ambiente e dell'aria pulita che invece – come Lei ha più volte sottolineato – è un loro pieno e sacrosanto diritto».