Speciale
Le novità del 2025 per il Mezzogiorno: l’intervista al dottor Giovanni Assi
Analisi delle nuove misure economiche e fiscali per le imprese e i lavoratori del Sud Italia
Trani - lunedì 13 gennaio 2025
10.15
Come ogni inizio anno analizziamo quelle che sono le principali novità per le aziende e per i lavoratori del Mezzogiorno e lo facciamo con uno dei massimi esperti della nostra regione in materia di lavoro: il dottor Assi, consulente del lavoro ed esperto in relazioni sindacali, con studio a Trani e Bari, oltre che a Roma, Napoli e Palermo, dirigente Confapi Puglia e già più volte relatore in commissione lavoro sia alla Camera che al Senato della Repubblica.
Gentile dottor Assi, come giudica le novità introdotte dall'ultima legge di bilancio 2025 per il Mezzogiorno?
«Se consideriamo il divario da sempre esistente tra il sud ed il resto del Paese, dove permangono inesorabilmente disparità economiche e sociali, possiamo certamente affermare che ci aspettavamo maggior coraggio, alla luce del fatto che è stata cancellata una delle misure che più di ogni altra negli ultimi anni ha contribuito a sostenere la competitività delle nostre imprese, a mantenere i livelli occupazionali e a rendere molto attrattivo il nostro territorio anche da parte di imprenditori provenienti da ogni parte d'Italia e non solo. Sto parlando della "Decontribuzione sud" che ha finito di produrre i suoi effetti per quasi 2 milioni di lavoratori al 31.12.2024».
Quali sono invece le principali opportunità per le imprese del Sud nel 2025?
«Una delle misure certamente più importanti per il nostro territorio è il rifinanziamento della ZES (Zona economica speciale) Unica per il Mezzogiorno che, unitamente al Fondo di Sviluppo e Coesione, rappresenta un treno in corsa sul quale il Sud deve assolutamente salire sfruttando al massimo le possibilità che potranno presentare queste risorse. Ad esempio la possibilità, prevista dalla "ZES Unica Mezzogiorno", per le nostre imprese che effettueranno investimenti nel periodo gennaio - novembre 2025 di usufruire di un importante credito di imposta, ma anche la quella di incrementare i livelli occupazionali con l'assunzione di particolari categorie di lavoratori, beneficiando di importanti sgravi contributivi, come annunciato qualche giorno fa dalla Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone. Altrettanto importante è la "Mini decontribuzione" del 25% per i lavoratori assunti a tempo indeterminato nella misura massima di 145 euro mensili di sgravio per le aziende, operativa per il momento solo per le imprese fino a 250 dipendenti».
Quali, invece, le principali misure per i lavoratori dipendenti?
«Certamente la Legge di bilancio concentra le sue maggiori attenzioni sul prosieguo della riforma fiscale ed in particolare sulla revisione del cuneo fiscale. Essa elimina il meccanismo previsto in busta paga fino a dicembre 2024 che prevedeva un esonero contributivo di 6 o 7 punti percentuali a vantaggio invece di un meccanismo fiscale che introduce per i redditi fino a ventimila euro di una cifra (bonus) aggiuntiva in busta paga che viene calcolata in misura percentuale sul reddito. Mentre per i redditi superiori a 20k e fino 32k vi è una detrazione aggiuntiva della misura di mille euro che va via via diminuendo fino ad azzerarsi per i redditi superiore ai 32k e fino ai 40k».
Gentile dottor Assi, come giudica le novità introdotte dall'ultima legge di bilancio 2025 per il Mezzogiorno?
«Se consideriamo il divario da sempre esistente tra il sud ed il resto del Paese, dove permangono inesorabilmente disparità economiche e sociali, possiamo certamente affermare che ci aspettavamo maggior coraggio, alla luce del fatto che è stata cancellata una delle misure che più di ogni altra negli ultimi anni ha contribuito a sostenere la competitività delle nostre imprese, a mantenere i livelli occupazionali e a rendere molto attrattivo il nostro territorio anche da parte di imprenditori provenienti da ogni parte d'Italia e non solo. Sto parlando della "Decontribuzione sud" che ha finito di produrre i suoi effetti per quasi 2 milioni di lavoratori al 31.12.2024».
Quali sono invece le principali opportunità per le imprese del Sud nel 2025?
«Una delle misure certamente più importanti per il nostro territorio è il rifinanziamento della ZES (Zona economica speciale) Unica per il Mezzogiorno che, unitamente al Fondo di Sviluppo e Coesione, rappresenta un treno in corsa sul quale il Sud deve assolutamente salire sfruttando al massimo le possibilità che potranno presentare queste risorse. Ad esempio la possibilità, prevista dalla "ZES Unica Mezzogiorno", per le nostre imprese che effettueranno investimenti nel periodo gennaio - novembre 2025 di usufruire di un importante credito di imposta, ma anche la quella di incrementare i livelli occupazionali con l'assunzione di particolari categorie di lavoratori, beneficiando di importanti sgravi contributivi, come annunciato qualche giorno fa dalla Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone. Altrettanto importante è la "Mini decontribuzione" del 25% per i lavoratori assunti a tempo indeterminato nella misura massima di 145 euro mensili di sgravio per le aziende, operativa per il momento solo per le imprese fino a 250 dipendenti».
Quali, invece, le principali misure per i lavoratori dipendenti?
«Certamente la Legge di bilancio concentra le sue maggiori attenzioni sul prosieguo della riforma fiscale ed in particolare sulla revisione del cuneo fiscale. Essa elimina il meccanismo previsto in busta paga fino a dicembre 2024 che prevedeva un esonero contributivo di 6 o 7 punti percentuali a vantaggio invece di un meccanismo fiscale che introduce per i redditi fino a ventimila euro di una cifra (bonus) aggiuntiva in busta paga che viene calcolata in misura percentuale sul reddito. Mentre per i redditi superiori a 20k e fino 32k vi è una detrazione aggiuntiva della misura di mille euro che va via via diminuendo fino ad azzerarsi per i redditi superiore ai 32k e fino ai 40k».