Associazioni
Legambiente Puglia parte civile nei processi su reati ambientali
Operazioni "Apocalisse" e "Black River"
Trani - giovedì 12 febbraio 2009
In questi giorni, ha avuto inizio presso il Tribunale di Trani il processo relativo all'indagine denominata "Operazione Apocalisse" a carico di numerosi proprietari terrieri e imprenditori agricoli operanti nell'ambito del territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Agli imputati è stata contestata la distruzione di centinaia di ettari di terreno destinati a pascolo ed aree boschive, e alla violazione dei vincoli ambientale e paesaggistico, a seguito di operazioni di dissodamento e frantumazione della pietra caratteristica del territorio murgiano. Le imputazioni riguardano, oltre lo spietramento, anche la frode nei confronti della Comunità Europea per la riscossione di contributi destinati agli agricoltori operanti nelle aree svantaggiate e finalizzati alla conservazione del territorio e delle colture tradizionali. Sia in merito ai reati ambientali che all'illecita percezione di contributi comunitari è stata ammessa la costituzione di parte civile di Legambiente Puglia, essendo stata ritenuta rilevante la sua attività a difesa degli interessi collettivi di tutela e conservazione dell'ambiente naturale, sia per la rilevanza dell'attività svolta da lungo tempo dall'Associazione per l'istituzione del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Inoltre, alcune settimane fa, la prima sezione del Tribunale Penale di Foggia ha accolto la costituzione di parte civile di Legambiente Puglia nel processo relativo all'operazione denominata "Black River", contro tredici imputati di concorso in disastro ambientale per avere realizzato una discarica abusiva nei pressi del torrente Cervaro, in agro del Comune di Castelluccio dei Sauri, con materiale contaminato da sostanze pericolose e da percolato di discarica.
Le dimensioni della discarica sono state paragonate, dal consulente della Procura della Repubblica, all'ampiezza di otto campi di calcio e all'altezza di un palazzo di dieci piani e le 500.000 tonnellate di rifiuti hanno invaso il territorio deviando il fiume Cervaro. Inoltre, erano presenti ingenti quantità di rifiuti tossici che avrebbero dovuto essere accolti in siti idonei al loro smaltimento e trattamento ma che, per risparmiare 2 milioni e mezzo di euro, sono stati destinati ad un'area sottoposta a vincolo paesaggistico, trasformata, per questo, in discarica abusiva nel Comune di Castelluccio dei Sauri. Le sostanze inquinanti scovate (idrocarburi, solventi e metalli pesanti) hanno inquinato il terreno del sito, per non parlare dei danni alla salute se si pensa agli usi irrigui dell'acqua del torrente. La richiesta per i danni patrimoniali e non patrimoniali avanzata da Legambiente Puglia è di 300 milioni di euro.
«Siamo soddisfatti – dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia – della ammissione di parte civile in due importanti processi che riguardano le aggressioni che per anni hanno segnato e deturpato il territorio dell'Alta Murgia e il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti in Capitanata. Aumentare i controlli sul territorio è quanto mai imprescindibile, in una Puglia in cui aumentano i reati ambientali, le persone denunciate ed i sequestri effettuati».
Agli imputati è stata contestata la distruzione di centinaia di ettari di terreno destinati a pascolo ed aree boschive, e alla violazione dei vincoli ambientale e paesaggistico, a seguito di operazioni di dissodamento e frantumazione della pietra caratteristica del territorio murgiano. Le imputazioni riguardano, oltre lo spietramento, anche la frode nei confronti della Comunità Europea per la riscossione di contributi destinati agli agricoltori operanti nelle aree svantaggiate e finalizzati alla conservazione del territorio e delle colture tradizionali. Sia in merito ai reati ambientali che all'illecita percezione di contributi comunitari è stata ammessa la costituzione di parte civile di Legambiente Puglia, essendo stata ritenuta rilevante la sua attività a difesa degli interessi collettivi di tutela e conservazione dell'ambiente naturale, sia per la rilevanza dell'attività svolta da lungo tempo dall'Associazione per l'istituzione del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Inoltre, alcune settimane fa, la prima sezione del Tribunale Penale di Foggia ha accolto la costituzione di parte civile di Legambiente Puglia nel processo relativo all'operazione denominata "Black River", contro tredici imputati di concorso in disastro ambientale per avere realizzato una discarica abusiva nei pressi del torrente Cervaro, in agro del Comune di Castelluccio dei Sauri, con materiale contaminato da sostanze pericolose e da percolato di discarica.
Le dimensioni della discarica sono state paragonate, dal consulente della Procura della Repubblica, all'ampiezza di otto campi di calcio e all'altezza di un palazzo di dieci piani e le 500.000 tonnellate di rifiuti hanno invaso il territorio deviando il fiume Cervaro. Inoltre, erano presenti ingenti quantità di rifiuti tossici che avrebbero dovuto essere accolti in siti idonei al loro smaltimento e trattamento ma che, per risparmiare 2 milioni e mezzo di euro, sono stati destinati ad un'area sottoposta a vincolo paesaggistico, trasformata, per questo, in discarica abusiva nel Comune di Castelluccio dei Sauri. Le sostanze inquinanti scovate (idrocarburi, solventi e metalli pesanti) hanno inquinato il terreno del sito, per non parlare dei danni alla salute se si pensa agli usi irrigui dell'acqua del torrente. La richiesta per i danni patrimoniali e non patrimoniali avanzata da Legambiente Puglia è di 300 milioni di euro.
«Siamo soddisfatti – dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia – della ammissione di parte civile in due importanti processi che riguardano le aggressioni che per anni hanno segnato e deturpato il territorio dell'Alta Murgia e il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti in Capitanata. Aumentare i controlli sul territorio è quanto mai imprescindibile, in una Puglia in cui aumentano i reati ambientali, le persone denunciate ed i sequestri effettuati».