Ambiente
Legambiente Trani: "Un flop nella gestione del verde pubblico"
"Situazione drammatica" dicono i dati del dossier "Città più verdi di Puglia" di Legambiente Puglia
Trani - venerdì 18 marzo 2022
15.00
Si è svolta a Bari la presentazione del Dossier "Città più verdi di Puglia", a cura di Legambiente Puglia, documento che descrive quanto i comuni pugliesi adottino tutti gli strumenti previsti dalla normativa vigente in materia di verde pubblico (legge 10/2013 - "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" e Criteri Ambientali Minimi nella manutenzione e gestione del verde pubblicati nel 2020).
"Dal dossier emerge - si legge in una nota di Legambiente - per Trani una situazione drammatica. Ultima tra i capoluoghi di provincia, vede l'attribuzione di soli 45 punti contro i 127 della prima in classifica (Taranto), posizionandosi quindi al 33° posto della classifica dei 56 comuni aderenti. Non ci stupiamo di tale risultato visti anche i dati del censimento del verde pubblico della città pubblicati a inizio anno: 125.736.56 mq di verde pubblico per un totale di 2,29 mq di verde pubblico per abitante, contro la media nazionale di 31 mq/abitante.
Dai dati si evince che solo lo 0,1 % del nostro territorio è ricoperto da alberi, valore che molto si discosta dall'obiettivo UE al 2030 per la biodiversità e le foreste, che prevede di tutelare almeno il 30 % del territorio forestale anche nelle città.
E la situazione sta per peggiorare. Il censimento, infatti, identifica numerosi alberi essiccati, da abbattere o espiantare, nonché la presenza diffusa di specie infestanti/invasive.
Ma ciò non basta! Il punteggio attribuito alla nostra città ha visto anche l'applicazione di due penalità. Risultano totalmente assenti due degli strumenti di gestione obbligatori previsti dalle norme: bilancio arboreo; piantumazione di un albero per ogni nato o bambino adottato e comunicazione alla famiglia. Ancora mancante anche il regolamento del verde pubblico e privato in città".
A tal proposito, "sono ormai mesi che Legambiente Trani e tutta la consulta ambientale chiedono un'accelerazione nella redazione del regolamento del verde urbano, ma nessuna novità è al momento pervenuta.
Inoltre, negli interventi di manutenzione del verde comunale è ancora largamente utilizzata la tecnica della capitozzatura, estremamente dannosa per il patrimonio arboreo, e risulta ancora inesistente un piano per la sostituzione degli alberi abbattuti e invia di abbattimento con l'identificazione di aree destinate alla piantumazione di nuove alberature, a cui potremmo contribuire anche come Terzo Settore, così come avvenuto per l'area della costa nord, in particolare nei pressi della Vasca di Boccadoro dove, negli ultimi anni, molti alberi sono stati piantati e curati dai volontari.
Chiediamo quindi all'amministrazione di assumere una reale attenzione green nella gestione della città di Trani, per conformarsi alle norme di riferimento regionali, nazionali ed internazionali ma, soprattutto, per incrementare la qualità di vita dei propri cittadini, e chiediamo di farlo ora.
Dedichiamo un estratto di questo Dossier alla nostra amministrazione comunale, ai gestori del verde urbano, ai tecnici del settore o chi in tale settore si fregia di farne parte: un decalogo di 10 punti da seguire, a nostro dire, alla lettera.
(Per i nostri amministratori)
"Io non capitozzo perché" testo di Francesco Ferrini:
la capitozzatura causa uno stress fortissimo e riduce la durata della vita degli alberi;
espongo gli alberi all'attacco dei parassiti;
riduco i benefici degli alberi sull'inquinamento e l'effetto mitigante del clima;
riduco la stabilità strutturale degli alberi;
un albero capitozzato richiederà una gestione costante, avrà una maggiore propensione al cedimento di parti della chioma e aumenterà il rischio che cada su qualcuno;
riduco il valore degli immobili e provoco un danno alla comunità;
è antieconomico per l'amministrazione che dirigo;
è antiestetico in quanto distruggo la forma naturale degli alberi;
ho a cuore i miei cittadini e coloro che verranno dopo di me;
mi sono informato leggendo quello che dicono i tecnici certificati e la ricerca e ho capito perché non lo devo fare".
"Dal dossier emerge - si legge in una nota di Legambiente - per Trani una situazione drammatica. Ultima tra i capoluoghi di provincia, vede l'attribuzione di soli 45 punti contro i 127 della prima in classifica (Taranto), posizionandosi quindi al 33° posto della classifica dei 56 comuni aderenti. Non ci stupiamo di tale risultato visti anche i dati del censimento del verde pubblico della città pubblicati a inizio anno: 125.736.56 mq di verde pubblico per un totale di 2,29 mq di verde pubblico per abitante, contro la media nazionale di 31 mq/abitante.
Dai dati si evince che solo lo 0,1 % del nostro territorio è ricoperto da alberi, valore che molto si discosta dall'obiettivo UE al 2030 per la biodiversità e le foreste, che prevede di tutelare almeno il 30 % del territorio forestale anche nelle città.
E la situazione sta per peggiorare. Il censimento, infatti, identifica numerosi alberi essiccati, da abbattere o espiantare, nonché la presenza diffusa di specie infestanti/invasive.
Ma ciò non basta! Il punteggio attribuito alla nostra città ha visto anche l'applicazione di due penalità. Risultano totalmente assenti due degli strumenti di gestione obbligatori previsti dalle norme: bilancio arboreo; piantumazione di un albero per ogni nato o bambino adottato e comunicazione alla famiglia. Ancora mancante anche il regolamento del verde pubblico e privato in città".
A tal proposito, "sono ormai mesi che Legambiente Trani e tutta la consulta ambientale chiedono un'accelerazione nella redazione del regolamento del verde urbano, ma nessuna novità è al momento pervenuta.
Inoltre, negli interventi di manutenzione del verde comunale è ancora largamente utilizzata la tecnica della capitozzatura, estremamente dannosa per il patrimonio arboreo, e risulta ancora inesistente un piano per la sostituzione degli alberi abbattuti e invia di abbattimento con l'identificazione di aree destinate alla piantumazione di nuove alberature, a cui potremmo contribuire anche come Terzo Settore, così come avvenuto per l'area della costa nord, in particolare nei pressi della Vasca di Boccadoro dove, negli ultimi anni, molti alberi sono stati piantati e curati dai volontari.
Chiediamo quindi all'amministrazione di assumere una reale attenzione green nella gestione della città di Trani, per conformarsi alle norme di riferimento regionali, nazionali ed internazionali ma, soprattutto, per incrementare la qualità di vita dei propri cittadini, e chiediamo di farlo ora.
Dedichiamo un estratto di questo Dossier alla nostra amministrazione comunale, ai gestori del verde urbano, ai tecnici del settore o chi in tale settore si fregia di farne parte: un decalogo di 10 punti da seguire, a nostro dire, alla lettera.
(Per i nostri amministratori)
"Io non capitozzo perché" testo di Francesco Ferrini:
la capitozzatura causa uno stress fortissimo e riduce la durata della vita degli alberi;
espongo gli alberi all'attacco dei parassiti;
riduco i benefici degli alberi sull'inquinamento e l'effetto mitigante del clima;
riduco la stabilità strutturale degli alberi;
un albero capitozzato richiederà una gestione costante, avrà una maggiore propensione al cedimento di parti della chioma e aumenterà il rischio che cada su qualcuno;
riduco il valore degli immobili e provoco un danno alla comunità;
è antieconomico per l'amministrazione che dirigo;
è antiestetico in quanto distruggo la forma naturale degli alberi;
ho a cuore i miei cittadini e coloro che verranno dopo di me;
mi sono informato leggendo quello che dicono i tecnici certificati e la ricerca e ho capito perché non lo devo fare".