Politica
Immobili abbandonati, interrogazione della lista Florio
I consiglieri chiedono lo sgombero da rom e tossicodipendenti con la messa in sicurezza delle aree
Trani - domenica 10 aprile 2016
9.26 Comunicato Stampa
Il gruppo consiliare della Lista Florio ha inviato una interrogazione al presidente del consiglio di Trani, al sindaco e all'assessore alle Finanze per verificare alcuni immobili lasciati al totale abbandono. Ecco di seguito l'intervento dei consiglieri comunali Antonio Florio, Raffaella Merra e Nicola Lapi:
«Da svariati decenni l'edificio che un tempo ospitava l'ex Caserma dei Carabinieri, sito sul Lungomare Cristoforo Colombo, si presenta in totale stato di abbandono, come anche l'edificio sito in Via Verdi Civ. 26 confinante con Via Falcone mediante l'attraversamento del cavalcaferrovia di Via delle Forze Armate ed alcuni edifici all'inizio di Via Barletta, con evidente e continua azione di devastazione e degrado, giusta documentazione fotografica che si allega alla presente interrogazione.
L'immagine di questo stato di degrado, di sporcizia, dell'abbandono e della devastazione di questi edifici è facilmente appurabile passando semplicemente dall'esterno degli stessi, da dove provengono, specialmente da quello sito sul Lungomare C. Colombo e di Via Verdi, odori nauseabondi, dando una immagine totalmente desolata e attualmente occupata da diversi extracomunitari (per lo più rom) e da tossicodipendenti, sia durante il giorno che durante la notte. Ad aggravare questa desolante situazione vi è la denuncia che giornalmente i nostri concittadini ci rappresentano.
Pertanto, da Amministratori Pubblici ma ancora prima da cittadini, chiediamo un tempestivo intervento, ognuno per la propria competenza, al fine di verificare quanto da noi denunciato, sia su questa situazione di disinteresse e di abbandono, certamente non più tollerabile da parte dei cittadini di questi quartieri, quanto sul grave rischio ecologico-ambientale. Sia all'interno che all'esterno di queste due strutture sono presenti materiali presumibilmente tossici e infiammabili, oltre a cumuli di siringhe usate dai tossicodipendenti e ancora montagne di rifiuti organici, in evidente stato di putrefazione, e solidi urbani. I piazzali esterni si presentano con piante secche, con terreno arido e con la folta vegetazione di erbacea di tipo infestante facilmente incendiabile specialmente nel periodo estivo.
Pur sapendo che trattasi di proprietà private, Lei, Sig. Sindaco, quale prima Autorità Sanitaria, deve immediatamente e con urgenza procedere alla emissione di un ordinanza che tuteli la salute e l'incolumità pubblica, visto che la situazione di igiene, di pulizia e di sicurezza pubblica all'esterno e all'interno dei suddetti immobili, è ormai sotto gli occhi di tutti e non permette ancora rinvii e/o inutili attese.
Si chiede pertanto di verificare con la massima sollecitudine quanto qui esposto, affinchè si possa ordinare un sopralluogo da parte dell'Ufficiale Sanitario, procedendo per quanto di competenza del Sig. Sindaco; all'emissione in via d'urgenza di un ordinanza sindacale di sgombero dei rom, dei tossicodipendenti e di messa in sicurezza delle intere aree. In caso contrario, i sottoscritti si vedranno costretti loro malgrado a presentare personalmente un esposto alla Procura di Trani, al fine di appurare eventuali responsabilità».
«Da svariati decenni l'edificio che un tempo ospitava l'ex Caserma dei Carabinieri, sito sul Lungomare Cristoforo Colombo, si presenta in totale stato di abbandono, come anche l'edificio sito in Via Verdi Civ. 26 confinante con Via Falcone mediante l'attraversamento del cavalcaferrovia di Via delle Forze Armate ed alcuni edifici all'inizio di Via Barletta, con evidente e continua azione di devastazione e degrado, giusta documentazione fotografica che si allega alla presente interrogazione.
L'immagine di questo stato di degrado, di sporcizia, dell'abbandono e della devastazione di questi edifici è facilmente appurabile passando semplicemente dall'esterno degli stessi, da dove provengono, specialmente da quello sito sul Lungomare C. Colombo e di Via Verdi, odori nauseabondi, dando una immagine totalmente desolata e attualmente occupata da diversi extracomunitari (per lo più rom) e da tossicodipendenti, sia durante il giorno che durante la notte. Ad aggravare questa desolante situazione vi è la denuncia che giornalmente i nostri concittadini ci rappresentano.
Pertanto, da Amministratori Pubblici ma ancora prima da cittadini, chiediamo un tempestivo intervento, ognuno per la propria competenza, al fine di verificare quanto da noi denunciato, sia su questa situazione di disinteresse e di abbandono, certamente non più tollerabile da parte dei cittadini di questi quartieri, quanto sul grave rischio ecologico-ambientale. Sia all'interno che all'esterno di queste due strutture sono presenti materiali presumibilmente tossici e infiammabili, oltre a cumuli di siringhe usate dai tossicodipendenti e ancora montagne di rifiuti organici, in evidente stato di putrefazione, e solidi urbani. I piazzali esterni si presentano con piante secche, con terreno arido e con la folta vegetazione di erbacea di tipo infestante facilmente incendiabile specialmente nel periodo estivo.
Pur sapendo che trattasi di proprietà private, Lei, Sig. Sindaco, quale prima Autorità Sanitaria, deve immediatamente e con urgenza procedere alla emissione di un ordinanza che tuteli la salute e l'incolumità pubblica, visto che la situazione di igiene, di pulizia e di sicurezza pubblica all'esterno e all'interno dei suddetti immobili, è ormai sotto gli occhi di tutti e non permette ancora rinvii e/o inutili attese.
Si chiede pertanto di verificare con la massima sollecitudine quanto qui esposto, affinchè si possa ordinare un sopralluogo da parte dell'Ufficiale Sanitario, procedendo per quanto di competenza del Sig. Sindaco; all'emissione in via d'urgenza di un ordinanza sindacale di sgombero dei rom, dei tossicodipendenti e di messa in sicurezza delle intere aree. In caso contrario, i sottoscritti si vedranno costretti loro malgrado a presentare personalmente un esposto alla Procura di Trani, al fine di appurare eventuali responsabilità».