Vita di città
Luci accese per l'Addolorata, Riva Destra difende i lavoratori
Loconte: «Si indaghi sul perché dello stato di agitazione invece di rimproverarli»
Trani - sabato 26 marzo 2016
8.01 Comunicato Stampa
La decisione dei dipendenti Amet, criticati dal sindaco Amedeo Bottaro per aver deciso di non spegnere le luci in concomitanza con l'uscita della statua dell'Addolorata, continua a far discutere.
«Riva Destra - dice in una nota il coordinatore Antonio Loconte - esprime la propria vicinanza e solidarietà ai dipendenti Amet, protagonisti, loro malgrado, di un pubblico rimprovero da parte del sindaco e dei vertici aziendali: i lavoratori, da mesi in stato di agitazione, sono stati accusati di aver "rifiutato di adempiere alle richieste dell'amministrazione in merito allo spegnimento e accensione delle luci nei pressi della Chiesa di Santa Teresa". I toni dell'attacco, apparsi subito pesanti, hanno coinvolto, senza distinzione alcuna, tutti i lavoratori dell'azienda».
«Il perenne stato di agitazione dei dipendenti, sui cui motivi nessuno si è preoccupato di indagare, non ha impedito - ricorda Loconte - negli anni scorsi il servizio straordinario di "spegnimento e accensione", anche perché lo stesso servizio veniva correttamente disposto o con una ordinanza sindacale ad hoc o con un semplice ordine di servizio dei vertici Amet. Poiché il "rifiuto" di adempiere ad una determinata richiesta presuppone che la stessa sia stata formulata, ci si chiede, allora, se sia stata effettivamente emessa l'ordinanza sindacale ovvero se sia stato emesso apposito ordine di servizio da parte dei vertici Amet».
«L'auspicio - conclude Loconte - è che il sindaco, in qualità di socio unico, anziché ammonire pubblicamente i lavoratori si preoccupi per l'avvenire di risolvere i problemi che hanno portato allo "stato di agitazione" e si premuri di rispondere al nostro quesito protocollato in Comune riguardo l'eventuale incompatibilità dell'incarico affidato all'ad Danisi».
«Riva Destra - dice in una nota il coordinatore Antonio Loconte - esprime la propria vicinanza e solidarietà ai dipendenti Amet, protagonisti, loro malgrado, di un pubblico rimprovero da parte del sindaco e dei vertici aziendali: i lavoratori, da mesi in stato di agitazione, sono stati accusati di aver "rifiutato di adempiere alle richieste dell'amministrazione in merito allo spegnimento e accensione delle luci nei pressi della Chiesa di Santa Teresa". I toni dell'attacco, apparsi subito pesanti, hanno coinvolto, senza distinzione alcuna, tutti i lavoratori dell'azienda».
«Il perenne stato di agitazione dei dipendenti, sui cui motivi nessuno si è preoccupato di indagare, non ha impedito - ricorda Loconte - negli anni scorsi il servizio straordinario di "spegnimento e accensione", anche perché lo stesso servizio veniva correttamente disposto o con una ordinanza sindacale ad hoc o con un semplice ordine di servizio dei vertici Amet. Poiché il "rifiuto" di adempiere ad una determinata richiesta presuppone che la stessa sia stata formulata, ci si chiede, allora, se sia stata effettivamente emessa l'ordinanza sindacale ovvero se sia stato emesso apposito ordine di servizio da parte dei vertici Amet».
«L'auspicio - conclude Loconte - è che il sindaco, in qualità di socio unico, anziché ammonire pubblicamente i lavoratori si preoccupi per l'avvenire di risolvere i problemi che hanno portato allo "stato di agitazione" e si premuri di rispondere al nostro quesito protocollato in Comune riguardo l'eventuale incompatibilità dell'incarico affidato all'ad Danisi».