Politica
Maffei rivendica le sedi della Provincia Bat a Barletta
A disposizione di Ventola l'ex Caserma Lamarmora e palazzo S. Domenico
Trani - martedì 6 ottobre 2009
In tema di immobili comunali da destinare a possibili sedi provinciali, il Sindaco di Barletta, ing. Nicola Maffei, in una lettera inviata in data 2 ottobre 2009 al Presidente della Provincia Barletta – Andria – Trani, Francesco Ventola e al Presidente della Commissione Provinciale per lo Statuto, Bernardo Lodispoto, ha dichiarato la disponibilità dell'ex Caserma Lamarmora e di palazzo San Domenico, ubicati rispettivamente in via Cialdini e all'angolo tra corso Garibaldi e via Cavour. Di seguito il testo integrale della comunicazione del Sindaco Maffei.
«Gentilissimo Presidente, con il procedere dei lavori afferenti alla definizione dello Statuto della Provincia Barletta Andria Trani si avvicina anche il momento delle decisioni forti, attese da questo territorio, e soprattutto della localizzazione della sede legale, della sede della Giunta, del Consiglio Provinciale, nonché quella dei vari Assessorati.
Sebbene con ritardo, rispetto alla richiesta formulatami sulla disponibilità d'immobili, con la presente porgo, all'attenzione Sua e del Consiglio tutto, alcune riflessioni in merito, unitamente a delle proposte.
Nel corso della lunga battaglia per il riconoscimento di questa nuova Provincia, la città di Barletta è quella che, storicamente, ha fatto sentire con maggiore determinazione, passione e convinzione le giuste rivendicazioni per la sua istituzione, dando seguito a ripetute, sistematiche, partecipate e, talvolta, incisive iniziative di lotta. Come ben sappiamo, ancora oggi, tutti noi auspichiamo il riconoscimento della sede legale che non faccia torto alla storia vissuta nella "contesa", troppo spesso ignorata e vanificata da situazioni contingenti o di nota provenienza. Ed è proprio a sostegno di questa, oserei dire legittima aspettativa, che sono pronto a mettere a disposizione gli immobili che possono consentire di ospitare degnamente la sede della nostra Provincia.
L'immobile che, nato nel 1500 come convento ha ospitato successivamente la Caserma Lamarmora e, poi, gli Uffici dell'Anagrafe e dello Stato Civile, costituisce sicuramente per consistenza e datazione storica la sede degna. L'immobile di notevole valore artistico e storico, posto su uno degli assi viari più importanti della Città, consta di superfici notevoli per complessivi mq 2.700 netti e pertinenze mq 1.700, distribuiti fra piano terra, primo e secondo piano, oltre alla vicinanza d'ampie zone a parcheggio. Né credo possa costituire remora il fatto che necessita di una serie di lavori utili a renderla fruibile e sicura sotto ogni punto di vista, atteso che la allocazione provvisoria presso l'Istituto Agrario di Andria non comporterebbe, in attesa della piena agibilità, aggravi di costo in quanto di proprietà della Provincia stessa.
Aggiungo che nelle more della definizione degli interventi su tale compendio immobiliare potrebbero in brevissimo tempo rendersi disponibili gli uffici del complesso San Domenico, già sede del Museo Civico cittadino ed oggi occupati dal Parco Letterario non più operativo ed in liquidazione, nella centrale Via Garibaldi, sicuramente utili per l'URP provinciale e per alcuni assessorati. Auspicando condivisione nella formulazione dello Statuto per quanto attiene la sede legale che, laddove non definibile in sede consiliare, potrebbe trovare accoglienza in via subordinata in una possibile consultazione referendaria estesa alle popolazioni della Provincia, rinnovo gli auguri di buon lavoro».
«Gentilissimo Presidente, con il procedere dei lavori afferenti alla definizione dello Statuto della Provincia Barletta Andria Trani si avvicina anche il momento delle decisioni forti, attese da questo territorio, e soprattutto della localizzazione della sede legale, della sede della Giunta, del Consiglio Provinciale, nonché quella dei vari Assessorati.
Sebbene con ritardo, rispetto alla richiesta formulatami sulla disponibilità d'immobili, con la presente porgo, all'attenzione Sua e del Consiglio tutto, alcune riflessioni in merito, unitamente a delle proposte.
Nel corso della lunga battaglia per il riconoscimento di questa nuova Provincia, la città di Barletta è quella che, storicamente, ha fatto sentire con maggiore determinazione, passione e convinzione le giuste rivendicazioni per la sua istituzione, dando seguito a ripetute, sistematiche, partecipate e, talvolta, incisive iniziative di lotta. Come ben sappiamo, ancora oggi, tutti noi auspichiamo il riconoscimento della sede legale che non faccia torto alla storia vissuta nella "contesa", troppo spesso ignorata e vanificata da situazioni contingenti o di nota provenienza. Ed è proprio a sostegno di questa, oserei dire legittima aspettativa, che sono pronto a mettere a disposizione gli immobili che possono consentire di ospitare degnamente la sede della nostra Provincia.
L'immobile che, nato nel 1500 come convento ha ospitato successivamente la Caserma Lamarmora e, poi, gli Uffici dell'Anagrafe e dello Stato Civile, costituisce sicuramente per consistenza e datazione storica la sede degna. L'immobile di notevole valore artistico e storico, posto su uno degli assi viari più importanti della Città, consta di superfici notevoli per complessivi mq 2.700 netti e pertinenze mq 1.700, distribuiti fra piano terra, primo e secondo piano, oltre alla vicinanza d'ampie zone a parcheggio. Né credo possa costituire remora il fatto che necessita di una serie di lavori utili a renderla fruibile e sicura sotto ogni punto di vista, atteso che la allocazione provvisoria presso l'Istituto Agrario di Andria non comporterebbe, in attesa della piena agibilità, aggravi di costo in quanto di proprietà della Provincia stessa.
Aggiungo che nelle more della definizione degli interventi su tale compendio immobiliare potrebbero in brevissimo tempo rendersi disponibili gli uffici del complesso San Domenico, già sede del Museo Civico cittadino ed oggi occupati dal Parco Letterario non più operativo ed in liquidazione, nella centrale Via Garibaldi, sicuramente utili per l'URP provinciale e per alcuni assessorati. Auspicando condivisione nella formulazione dello Statuto per quanto attiene la sede legale che, laddove non definibile in sede consiliare, potrebbe trovare accoglienza in via subordinata in una possibile consultazione referendaria estesa alle popolazioni della Provincia, rinnovo gli auguri di buon lavoro».