Vita di città
Mare in tempesta, Odissea per una famiglia tranese
Il racconto di chi era a bordo della nave della "Costa Concordia"
Trani - martedì 2 dicembre 2008
Tanta paura ma nessun danno. Una famiglia tranese racconta l'Odissea vissuta a bordo della nave della Costa Concordia, partita il 16 novembre dal porto di Civitavecchia e costretta ad affrontare il mare "forza dieci" durante la tappa Malta-Palermo. A causa del maltempo e delle onde, la nave, mentre cercava di entrare nel porto di Palermo, è stata spinta sopra il bacino galleggiante. Nella manovra, per via di una raffica di vento, è andato danneggiato il portellone di prua, un danno di "semplice carrozzeria" che ha allarmato i passeggeri, alla fine riparato in tempi di record e che non ha compromesso il cammino di ritorno verso Civitavecchia, avvenuto con otto ore di ritardo.
E veniamo al racconto dei protagonisti di casa nostra, quattro persone, due ragazzi e due adulti, sistemati a bordo della nave in due cabine separate. Il viaggio prevedeva la partenza da Civitecchia (16 novembre) e le tappe di Savona, Barcellona, Palma di Maiorca, Tunisi, Malta, Palermo, con ritorno a Civitavecchia il 23 novembre. Sette giorni densi che hanno riservato tanto spavento nelle utlime 48 ore di soggoriono a bordo della nave.
«La sera del 21 novembre - ci raccontano - siamo partiti da Malta alla volta di Palermo. Il mare era abbastanza mosso, nulla in confronto a quanto accaduto nel corso della notte». Verso le 4.30 la nave, la più grande ed imponente di tutta la flotta Costa, ha cominciato a ballare pericolosamente. «Ci siamo svegliati tutti di soprassalto. Il mare era diventato forza dieci, il vento soffiava alla velocità di 124 Km orari. Non si poteva camminare, gli ascensori erano andati per qualche minuto in tilt. Ci siamo riuniti tutti nella cabina sul ponte due, sperando che il mare si calmasse. Alcune onde erano arrivate sui nostri finestrini. Davvero un grande spavento».
Verso le 6.30 il botto. La nave, come da programma, riesce ad arrivare nel porto di Palermo, scortata da due motovedette pilota. Il vento però non aiuta il compito di manovra. L'imbarcazione stata spinta sopra il bacino galleggiante, danneggiando la prua nella parte alta. I passeggeri non si accorgono subito dello squarcio. Scendendo dalla nave per visitare la città siciliana vengono informati dell'accaduto e possono osservare con i propri occhi il danno. «A prima vista ci siamo preoccupati. Il personale della Costa è stato gentilissimo e si è messo a disposizione. Al servizio clienti ci hanno spiegato che il rientro non era affatto compromesso, che il danno sarebbe stato subito riparato e che non avrebbe messo a rischio la navigazione».
La partenza da Palermo per Civitavecchia era prevista per le 17 del 22 novembre. La nave è salpata da Palermo intorno all'1 di notte per motivi precuazionali e con la prua riparata. «Siamo rientrati senza difficoltà a Civitavecchia, la nave ha tenuto benissimo la navigazione nonostante il mare ancora agitato. Alla fine possiamo dire che è stata una bella vacanza, con un finale da brivido ma per fortuna senza conseguenze».
E veniamo al racconto dei protagonisti di casa nostra, quattro persone, due ragazzi e due adulti, sistemati a bordo della nave in due cabine separate. Il viaggio prevedeva la partenza da Civitecchia (16 novembre) e le tappe di Savona, Barcellona, Palma di Maiorca, Tunisi, Malta, Palermo, con ritorno a Civitavecchia il 23 novembre. Sette giorni densi che hanno riservato tanto spavento nelle utlime 48 ore di soggoriono a bordo della nave.
«La sera del 21 novembre - ci raccontano - siamo partiti da Malta alla volta di Palermo. Il mare era abbastanza mosso, nulla in confronto a quanto accaduto nel corso della notte». Verso le 4.30 la nave, la più grande ed imponente di tutta la flotta Costa, ha cominciato a ballare pericolosamente. «Ci siamo svegliati tutti di soprassalto. Il mare era diventato forza dieci, il vento soffiava alla velocità di 124 Km orari. Non si poteva camminare, gli ascensori erano andati per qualche minuto in tilt. Ci siamo riuniti tutti nella cabina sul ponte due, sperando che il mare si calmasse. Alcune onde erano arrivate sui nostri finestrini. Davvero un grande spavento».
Verso le 6.30 il botto. La nave, come da programma, riesce ad arrivare nel porto di Palermo, scortata da due motovedette pilota. Il vento però non aiuta il compito di manovra. L'imbarcazione stata spinta sopra il bacino galleggiante, danneggiando la prua nella parte alta. I passeggeri non si accorgono subito dello squarcio. Scendendo dalla nave per visitare la città siciliana vengono informati dell'accaduto e possono osservare con i propri occhi il danno. «A prima vista ci siamo preoccupati. Il personale della Costa è stato gentilissimo e si è messo a disposizione. Al servizio clienti ci hanno spiegato che il rientro non era affatto compromesso, che il danno sarebbe stato subito riparato e che non avrebbe messo a rischio la navigazione».
La partenza da Palermo per Civitavecchia era prevista per le 17 del 22 novembre. La nave è salpata da Palermo intorno all'1 di notte per motivi precuazionali e con la prua riparata. «Siamo rientrati senza difficoltà a Civitavecchia, la nave ha tenuto benissimo la navigazione nonostante il mare ancora agitato. Alla fine possiamo dire che è stata una bella vacanza, con un finale da brivido ma per fortuna senza conseguenze».