Eventi e cultura
Mare mosso, personale di pittura di Remo Croci nello chalet della Villa Comunale
Sarà visitabile dall'1 al 7 luglio
Trani - giovedì 29 giugno 2023
9.55
Dal 1 al 7 luglio, l'associazione culturale "L'ebanista" ospita nello chalet della Villa Comunale di Trani, una personale di pittura di Remo Croci: "Mare mosso". Titolo fortemente evocativo di un Mediterraneo, inteso come ventre della contemporaneità, cartina di tornasole dei cambiamenti climatici, luogo di transito – e di morte – per i numerosi migranti che di settimana in settimana decidono di attraversarlo, oltre ad essere scenario di tanta letteratura noir. Per questa ragione forse Croci ha deciso di lasciare – e con due anni di anticipo – quel giornalismo televisivo, che gli ha dato grande – e meritata – popolarità per dedicarsi alla pittura. Il Mare per l'artista rappresenta un crocevia psichico, oltre che fisico. Un flusso di energia indomabile e continuo, destinato a trasformarsi e a trascinare con sé quell'umanità di 'passaggio' odierna, alla continua ricerca di "In_Certi approdi" (titolo non a caso del suo primo catalogo), cioè di quella dimensione in cui esercitare ritmi di vita agognati, davvero autentici e vivere a ridosso della natura, contemplando i suoi ardenti, spettacolari fenomeni.
Croci sembra guardare ogni mattina il mare, cerca di coglierne le variazioni non per semplice descrittivismo, tutt'altro, ma per trovarci sempre l'anima dell'uomo. É attratto dall'assoluta immobilità del mare, che tuttavia è costantemente in movimento. Ne deriva – quadro dopo quadro – un percorso ossessivamente ossimorico, una continua ricerca che si muove sul precipizio dell'astrazione, restando tuttavia ben ancorata alla realtà, persino in quelle opere di "Mare mosso", dove la rarefazione è condotta all'estremo e il senso di vuoto diventa qualità principale. Nel dipingere il mare e il cielo, Croci è attratto dalla forza e dal colore di quell'impercettibile linea che divide la parte superiore dei suoi dipinti, il cielo, dalla parte inferiore, il mare. Una impercettibilità che consente però di "essere nel quadro", unico mezzo per rifuggire dalla impossibilità di agire.
Croci sembra guardare ogni mattina il mare, cerca di coglierne le variazioni non per semplice descrittivismo, tutt'altro, ma per trovarci sempre l'anima dell'uomo. É attratto dall'assoluta immobilità del mare, che tuttavia è costantemente in movimento. Ne deriva – quadro dopo quadro – un percorso ossessivamente ossimorico, una continua ricerca che si muove sul precipizio dell'astrazione, restando tuttavia ben ancorata alla realtà, persino in quelle opere di "Mare mosso", dove la rarefazione è condotta all'estremo e il senso di vuoto diventa qualità principale. Nel dipingere il mare e il cielo, Croci è attratto dalla forza e dal colore di quell'impercettibile linea che divide la parte superiore dei suoi dipinti, il cielo, dalla parte inferiore, il mare. Una impercettibilità che consente però di "essere nel quadro", unico mezzo per rifuggire dalla impossibilità di agire.