Territorio
Mare pulito, «Facciamoci le analisi da soli»
I Verdi suggeriscono un’iniziativa di monitoraggio con la Provincia. «Istituire un registro cittadino dei dati di balneabilità»
Trani - giovedì 26 luglio 2012
11.37
«Perché piuttosto che sperperare denari pubblici per iniziative di dubbia valenza, Trani non utilizza la Provincia Bat per farsi capofila di un'iniziativa di monitoraggio ambientale delle acque del mare?». La proposta è di Michele Di Gregorio (segretario cittadino dei Verdi) e Franco Laurora (consigliere comunale). Il partito si dice anche disponibile «ad organizzare, come già fatto in passato, una colletta cittadina, allo scopo di provvedere autonomamente e per tutto l'anno ai prelievi necessari per sapere con sicurezza lo stato di salute del mare».
Giunti nel pieno dell'estate, i Verdi contestano il solito balletto di notizie riguardanti la salute del mare, diventato oggetto di indagini giudiziarie e fonte di preoccupazione dei tanti bagnanti che frequentano le spiagge tranesi. «Da circa vent'anni e insieme alla Legambiente - scrivono Di Gregorio e Laurora - abbiamo cercato di dare il nostro contributo concreto. In particolare, occupandoci del litorale di via Barletta, massacrato dagli scarichi di lavorazione del marmo, e degli accessi al mare della costa Sud con un'infinità di denunce alla procura, finite chissà dove. Adesso, assistiamo al balletto dei dati sulla balneabilità delle acque con l'Agenzia regionale per l'ambiente. Ma, come al solito, nessuno di coloro che hanno amministrato e che continuano ad amministrare questa città e che hanno la possibilità di destinare i soldi pubblici, in tutti questi anni, ha voluto adottare un nostro antico suggerimento».
«Considerato che la nostra città si definisce turistica - concludono i due esponenti dei Verdi - perché non si è mai proceduto a istituire un nostro registro dei dati di balneabilità sulla base di campionamenti periodici ed autonomi rispetto a quelli dell'Arpa? Con tanti soldi buttati al vento, è possibile che non si trovino capitoli si spesa che prevedano i campionamenti del mare per tutto l'anno e per tutta la costa, seguendo i protocolli previsti dalle leggi in materia? Alla stessa maniera, così come si è fatto autonomamente tante volte, perché non si provvede ad analizzare periodicamente ed autonomamente i livelli di inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico?».
Giunti nel pieno dell'estate, i Verdi contestano il solito balletto di notizie riguardanti la salute del mare, diventato oggetto di indagini giudiziarie e fonte di preoccupazione dei tanti bagnanti che frequentano le spiagge tranesi. «Da circa vent'anni e insieme alla Legambiente - scrivono Di Gregorio e Laurora - abbiamo cercato di dare il nostro contributo concreto. In particolare, occupandoci del litorale di via Barletta, massacrato dagli scarichi di lavorazione del marmo, e degli accessi al mare della costa Sud con un'infinità di denunce alla procura, finite chissà dove. Adesso, assistiamo al balletto dei dati sulla balneabilità delle acque con l'Agenzia regionale per l'ambiente. Ma, come al solito, nessuno di coloro che hanno amministrato e che continuano ad amministrare questa città e che hanno la possibilità di destinare i soldi pubblici, in tutti questi anni, ha voluto adottare un nostro antico suggerimento».
«Considerato che la nostra città si definisce turistica - concludono i due esponenti dei Verdi - perché non si è mai proceduto a istituire un nostro registro dei dati di balneabilità sulla base di campionamenti periodici ed autonomi rispetto a quelli dell'Arpa? Con tanti soldi buttati al vento, è possibile che non si trovino capitoli si spesa che prevedano i campionamenti del mare per tutto l'anno e per tutta la costa, seguendo i protocolli previsti dalle leggi in materia? Alla stessa maniera, così come si è fatto autonomamente tante volte, perché non si provvede ad analizzare periodicamente ed autonomamente i livelli di inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico?».