Vita di città
Maroni: Sinistra e Libertà prende le distanze dai contestatori
«Quanto è accaduto in piazza Mazzini, però, ci lascia perplessi»
Trani - venerdì 6 novembre 2009
Sulla contestazione all'indirizzo del ministro Maroni durante la suavisita a Trani, riceviamo una nota di Sinistra e Libertà:
«Siamo stati i primi promotori della contestazione al Ministro dell'Interno Roberto Maroni, ribadiamo, non per l'inaugurazione della sede di PG, di cui siamo ultrafelici, ma per le sue politiche da Ministro e da dirigente politico.
Attorno a quest'idea s'è aggregato un comitato vasto, comprendente soggetti politici ed associazioni tranesi e non tranesi, che ha organizzato il sit-in di Piazza S.Agostino. Un sit-in che, tutti insieme, abbiamo voluto pacifico, abbiamo voluto autorizzato, abbiamo voluto sui temi che avevamo concordato. Pagando anche un prezzo in termini di partecipazione, in quanto in molti non sono venuti, sapendo che si faceva a Piazza S.Agostino, lontani dal Ministro e dall'evento.
Questo sit-in s'è tenuto. Si è esaltata la confisca del bene mafioso, e si sono attaccate le politiche anti-meridionaliste, razziste (e contro la sicurezza), anticostituzionali, del Governo e della Lega. Riscuotendo anche il consenso dei cittadini presenti, che in più d'un occasione hanno riservato applausi agli oratori. Tutto regolarmente tenutosi dove previsto. Successivamente sono intervenuti altri gruppi, che non facevano parte del comitato e non condividevano la nostra piattaforma, che poi si sono distaccati dalla nostra manifestazione, e sono stati i protagonisti di ciò che è accaduto in Piazza Mazzini, in piena autonomia da noi.
Ciò detto, evidenziamo come quanto accaduto in Piazza Mazzini ci lasci quantomeno perplessi. Usare la forza con chi è colpevole di aver urlato qualcosa, non ci pare la maniera migliore di gestire le cose. Colmo dei colmi, quando tutto era finito, ed i gruppi che avevano contestato in Piazza Mazzini erano andati via, alcuni dei ragazzi del nostro gruppo, che erano scesi per conto loro in Piazza Mazzini per dare un'occhiata, si sono visti chiedere i documenti ed i dati. E ci rimane l'impressione che, se si fosse permesso di fare una manifestazione regolare in Piazza Mazzini, si sarebbe riusciti anche a gestire meglio il tutto. Ma tant'è».
Alessandro CerminaraAddetto stampa SL
«Siamo stati i primi promotori della contestazione al Ministro dell'Interno Roberto Maroni, ribadiamo, non per l'inaugurazione della sede di PG, di cui siamo ultrafelici, ma per le sue politiche da Ministro e da dirigente politico.
Attorno a quest'idea s'è aggregato un comitato vasto, comprendente soggetti politici ed associazioni tranesi e non tranesi, che ha organizzato il sit-in di Piazza S.Agostino. Un sit-in che, tutti insieme, abbiamo voluto pacifico, abbiamo voluto autorizzato, abbiamo voluto sui temi che avevamo concordato. Pagando anche un prezzo in termini di partecipazione, in quanto in molti non sono venuti, sapendo che si faceva a Piazza S.Agostino, lontani dal Ministro e dall'evento.
Questo sit-in s'è tenuto. Si è esaltata la confisca del bene mafioso, e si sono attaccate le politiche anti-meridionaliste, razziste (e contro la sicurezza), anticostituzionali, del Governo e della Lega. Riscuotendo anche il consenso dei cittadini presenti, che in più d'un occasione hanno riservato applausi agli oratori. Tutto regolarmente tenutosi dove previsto. Successivamente sono intervenuti altri gruppi, che non facevano parte del comitato e non condividevano la nostra piattaforma, che poi si sono distaccati dalla nostra manifestazione, e sono stati i protagonisti di ciò che è accaduto in Piazza Mazzini, in piena autonomia da noi.
Ciò detto, evidenziamo come quanto accaduto in Piazza Mazzini ci lasci quantomeno perplessi. Usare la forza con chi è colpevole di aver urlato qualcosa, non ci pare la maniera migliore di gestire le cose. Colmo dei colmi, quando tutto era finito, ed i gruppi che avevano contestato in Piazza Mazzini erano andati via, alcuni dei ragazzi del nostro gruppo, che erano scesi per conto loro in Piazza Mazzini per dare un'occhiata, si sono visti chiedere i documenti ed i dati. E ci rimane l'impressione che, se si fosse permesso di fare una manifestazione regolare in Piazza Mazzini, si sarebbe riusciti anche a gestire meglio il tutto. Ma tant'è».
Alessandro CerminaraAddetto stampa SL