Matteo Renzi
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Matteo Renzi a Trani: «Il Pd? L'unica alternativa possibile»

L'ex premier al Polo museale per presentare il suo libro "Avanti"

Da una parte la protesta di Alternativa Comunista, dall'altra un Matteo Renzi in forma smagliante. Stamattina, nel palazzo del Polo museale, l'ex premier e attuale segretario nazionale dei Dem ha presentato il suo libro "Avanti. Perché l'Italia non si ferma". Il tutto mentre fuori gli attivisti di Alternativa Comunista e una delegazione di lavoratori della Transcom (che stanno per essere trasferiti da Bari a Lecce) manifestavano il loro dissenso verso le politiche dell'ex Governo Renzi e di quello attuale.

«Nel libro - ha subito spiegato Renzi, alla folta platea del Polo museale - ho voluto raccontare nel dettaglio come sono andate le cose, i retroscena di episodi politici del suo governo. Per esempio se come nasce il 'stai sereno'". «Essere di sinistra non vuol dire cantare 'Bella ciao' fuori di qui. Vuol dire approvare lo Ius soli, fare la legge sul 'Dopo di noi' e quella sull'autismo», ha rimarcato.

«Il Pd è l'unica alternativa", ha detto. «Salvini ha detto che in Corea del Nord si è sentito con un senso di comunità, come a casa sua. Ci viene da chiedere cosa succede a casa sua. Sulla politica estera sono molto preparati i politici dei Cinquestelle. Di Battista ha detto che Napoleone ha combattuto ad Auschwitz».

«Nel libro ho messo una serie di puntini sulle i", ha proseguito. «Nel 2011 tutti davano per finita l'Italia. Oggi ha posti di lavoro in più, ma non bastano ancora». Renzi ha sostenuto che «indipendentemente da cosa non ha funzionato nel mio Governo, Macron lavora con il 32 per cento. Noi siamo andati via con il 41 per cento. Ora, non possiamo lasciare il Paese a chi voleva portarla fuori dall'euro». «Dobbiamo abbassare le tasse, ma farle pagare a tutti, modello canone Rai», ha aggiunto. «Con l'austerity di Mario Monti si sono tagliati debiti, ma si è fermata la crescita». E in merito al cosiddetto 'bonus Renzi', ha sottolineato che "non c'è stato alcun accordo sindacale che ha dato 80 euro netti in busta paga».

Renzi candidato premier? «Il Pd ha fatto le primarie per scegliere il candidato premier. Il senso di questo giro non è tanto quello di buttarla sulle persone, ma di ragionare delle idee, dei risultati concreti». E' quanto poi Renzi ha detto parlando con i cronisti, ai quali peraltro in apertura di presentazione si era detto vicino (facendo dei distinguo rispetto a Grillo e ricordando Giancarlo Siani, ucciso 32 anni fa). «C'è chi dice - ha proseguito - che si poteva fare meglio. Si può sempre fare meglio. Ma cosa propongono gli altri a cominciare da Salvini e Grillo? Vogliono forse togliere gli 80 euro? Vogliono forse licenziare 100mila insegnanti della 'Buona scuola'? Vogliono forse togliere e aumentare le tasse? Riportare il canone Rai a oltre 100 euro, levare la 14esima ai pensionati, eliminare i sussidi per il lavoro e gli incentivi dati sul Fisco? Parliamo di cose concrete, che riguardano i cittadini». «Credo che questo viaggio che oggi ha toccato la meraviglia e la bellezza di Trani - ha concluso - serve più che ragionare di persone e dibattito tipico della politica. Stiamo ascoltando, discutendo e parlando in mezzo alla gente, alle persone, in luoghi peraltro bellissimi».

In merito alle questioni voto e legge elettorale, l'ex premier ha detto che oggi «nessuno ha posto il problema della legge elettorale, perché quando stai in mezzo alla gente parli di chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, di chi ha un malato di Alzheimer in casa». «Sempre di più - ha sottolineato - abbiamo numeri diversi sulla demenza senile e sulla non autosufficienza. Ti parlano di come deve funzionare il sistema sanitario, ti parlano di cose vere e problemi veri. Certo la legge elettorale è una cosa che il Parlamento affronterà, speriamo che ci siano i numeri». «Quello che per me è fondamentale oggi - ha ribadito - è discutere di questioni concrete. Si voterà alla fine della legislatura, l'altra volta si è votato nel febbraio 2013. Quando il presidente della Repubblica scioglierà le camere, si tornerà a votare nel 2018».

«Per me è importante che questi mesi li passiamo non a litigare sulle poltrone, ma a discutere concretamente su questioni che riguardano i cittadini, questioni vere non ideologiche. Su queste il Pd è la forza più credibile», ha detto senza mezzi termini Matteo Renzi a margine della presentazione del suo libro. «La nostra squadra, in cui ci sono io, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, i ministri e tanti amministratori locali e consiglieri regionali - ha aggiunto - è una squadra che ha da fare. Noi discutiamo di questioni vere, gli altri parlano».

In particolare «sulla polizia e sulle forze dell'ordine i governi di destra hanno chiuso il rubinetto, hanno smesso di dare i soldi». «Lo dico - ha rimarcato - in Puglia, terra dalla quale proviene la maggioranza di persone (rispetto al numero complessivo di cittadini) che lavorano nel l'esercito e nelle forze dell'ordine. Noi abbiamo messo un miliardo di euro sullo sblocco del contratto, sulla operazione degli 80 euro, sullo scatto e rinnovi contrattuali. Noi i soldi li abbiamo messi, altri - ha concluso - hanno messo soltanto le chiacchiere e credo che questo sia chiaro ai cittadini».

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