Politica
Merra: «Il sindaco tuteli i pazienti oncologici»
La nota della coordinatrice di Azione
Trani - giovedì 12 dicembre 2024
10.11
«Azione Trani - dichiara Raffaella Merra, coordinatrice di Azione Trani - chiede al sindaco Bottaro di fare un grande regalo di Natale, alto 18 metri, come l'albero in Piazza della Repubblica, ai malati oncologici di Trani e di tutta la Bat. Sarebbe un gran segno di civiltà e di sensibilità nei confronti di chi soffre di una malattia che riguarda tutti quanti indistintamente. Una richiesta che facciamo non a caso proprio al sindaco in quanto già in periodo COVID, "a suo dire", ha dimostrato capacità e determinazione nel saper affrontare una situazione di notevole emergenza sanitaria.
Purtroppo ognuno di noi è a rischio di vivere la triste esperienza di avere un malato oncologico in fase avanzata di malattia a casa e non più ricoverabile, come è giusto che sia. Pertanto ci si rivolge a chi è in grado di aiutare le famiglie in questo percorso. Per esperienza personale e riportataci da molti familiari di pazienti oncologici, si scopre che, al momento, sul territorio c'è un solo ente, Ant, che svolge questa attività in convenzione con la asl Bt.
Una assistenza deficitaria, vista la mole di lavoro, che costringe a rivolgersi ad un altro ente specializzato, l'Arges e grazie alla sua equipe si ha un aiuto in più. Nell'occasione siamo venuti a conoscenza dal dott. Vincenzo Falco, responsabile dell'associazione, che ad oggi non vi è traccia del nuovo bando di gara per l'affidamento del servizio di assistenza domiciliare oncologica in convenzione con la stessa azienda sanitaria, o meglio, di una apertura della direzione aziendale, per manifestazione di interesse, verso chi è in grado di fornire assistenza domiciliare a norma per la legge 38 dell'aprile 2010. Il rischio è che si vada verso una proroga del servizio in scadenza il 31 dicembre prossimo e nuovamente ad esclusivo appannaggio di un solo operatore, ovvero l'Ant.
Attualmente i malati oncologici sono in tutto 1.400 all'anno nella Bat e un'associazione soltanto non può coprire il fabbisogno giornaliero. L'Arges nonostante il servizio in convenzione sia stato sospeso il 16 settembre scorso continua ad operare sul territorio assistendo i malati oncologici con
infermieri e medici qualificati.
Il problema è che l'associazione è costretta a fare acquistare il materiale sanitario ai pazienti mentre così non sarebbe se fosse in convenzione. Arges infatti ha tutti i requisiti per partecipare al bando in quanto già faceva parte della stessa prima dello stop di settembre.
Il dott. Falco ha scritto più volte agli organi competenti, si è rivolto al direttore del dipartimento del benessere animale e della salute dott. Montanaro e alla Asl Bt, protocollando istanze, e ha informato anche il sindaco, ma nessuno ad oggi ha mai risposto. Un comportamento inaccettabile da organi istituzionali che dovrebbero invece garantire i servizi essenziali ai cittadini e le cure palliative ai malati di cancro. Così facendo a rimetterci non sono solo i pazienti oncologici, ma anche la sanità in quanto un ricovero ospedaliero costa molto di più che prestare le cure a domicilio, senza tralasciare il calore e l'amore che un paziente oncologico riceve stando a casa in famiglia.
Una richiesta, quella di bandire l'avviso pubblico e di non concedere una proroga ad una sola associazione, che da coordinatrice di Azione Trani sono certa che il sindaco, accoglierà con urgenza facendosi intermediario con Asl Bt e Regione per il bene dei cittadini e dell'intero territorio. La stessa urgenza con cui firmo' la chiusura del pronto soccorso e dell'intero ospedale. Altrettanto potrebbe fare per sollecitare il bando di gara e quindi avere più forze sanitarie sul territorio. Azione Trani e l'intera cittadinanza tranese attendono risposte concrete dal primo cittadino essendo lui la prima autorità sanitaria. Il suo silenzio significherebbe girare le spalle a chi con sofferenza ogni giorno combatte tra la vita e la morte».
Purtroppo ognuno di noi è a rischio di vivere la triste esperienza di avere un malato oncologico in fase avanzata di malattia a casa e non più ricoverabile, come è giusto che sia. Pertanto ci si rivolge a chi è in grado di aiutare le famiglie in questo percorso. Per esperienza personale e riportataci da molti familiari di pazienti oncologici, si scopre che, al momento, sul territorio c'è un solo ente, Ant, che svolge questa attività in convenzione con la asl Bt.
Una assistenza deficitaria, vista la mole di lavoro, che costringe a rivolgersi ad un altro ente specializzato, l'Arges e grazie alla sua equipe si ha un aiuto in più. Nell'occasione siamo venuti a conoscenza dal dott. Vincenzo Falco, responsabile dell'associazione, che ad oggi non vi è traccia del nuovo bando di gara per l'affidamento del servizio di assistenza domiciliare oncologica in convenzione con la stessa azienda sanitaria, o meglio, di una apertura della direzione aziendale, per manifestazione di interesse, verso chi è in grado di fornire assistenza domiciliare a norma per la legge 38 dell'aprile 2010. Il rischio è che si vada verso una proroga del servizio in scadenza il 31 dicembre prossimo e nuovamente ad esclusivo appannaggio di un solo operatore, ovvero l'Ant.
Attualmente i malati oncologici sono in tutto 1.400 all'anno nella Bat e un'associazione soltanto non può coprire il fabbisogno giornaliero. L'Arges nonostante il servizio in convenzione sia stato sospeso il 16 settembre scorso continua ad operare sul territorio assistendo i malati oncologici con
infermieri e medici qualificati.
Il problema è che l'associazione è costretta a fare acquistare il materiale sanitario ai pazienti mentre così non sarebbe se fosse in convenzione. Arges infatti ha tutti i requisiti per partecipare al bando in quanto già faceva parte della stessa prima dello stop di settembre.
Il dott. Falco ha scritto più volte agli organi competenti, si è rivolto al direttore del dipartimento del benessere animale e della salute dott. Montanaro e alla Asl Bt, protocollando istanze, e ha informato anche il sindaco, ma nessuno ad oggi ha mai risposto. Un comportamento inaccettabile da organi istituzionali che dovrebbero invece garantire i servizi essenziali ai cittadini e le cure palliative ai malati di cancro. Così facendo a rimetterci non sono solo i pazienti oncologici, ma anche la sanità in quanto un ricovero ospedaliero costa molto di più che prestare le cure a domicilio, senza tralasciare il calore e l'amore che un paziente oncologico riceve stando a casa in famiglia.
Una richiesta, quella di bandire l'avviso pubblico e di non concedere una proroga ad una sola associazione, che da coordinatrice di Azione Trani sono certa che il sindaco, accoglierà con urgenza facendosi intermediario con Asl Bt e Regione per il bene dei cittadini e dell'intero territorio. La stessa urgenza con cui firmo' la chiusura del pronto soccorso e dell'intero ospedale. Altrettanto potrebbe fare per sollecitare il bando di gara e quindi avere più forze sanitarie sul territorio. Azione Trani e l'intera cittadinanza tranese attendono risposte concrete dal primo cittadino essendo lui la prima autorità sanitaria. Il suo silenzio significherebbe girare le spalle a chi con sofferenza ogni giorno combatte tra la vita e la morte».