Vita di città
Metti una cena con Maurizio Gasparri
Il presidente del Pdl al Senato intervistato in un ristorante di Trani
Trani - sabato 17 gennaio 2009
Ci sono tanti modi e tanti luoghi per fare politica. Uno di questi è a tavola, davanti ad un buon bicchiere di Negramaro e fra tante prelibatezze della nostra terra. Una tentazione irrinunciabile anche per Maurizio Gasparri, presidente del Pdl al Senato, avvistato sul porto di Trani, nel ristorante "Gallo", in compagnia del Senatore Francesco Amoruso e del consigliere regionale Sergio Silvestris. Una cena a tre, dai toni riservati, probabilmente per discutere di candidature alla provincia (Silvestris sarebbe fra i papabili per la corsa alla presidenza per il centrodestra).
Il direttore di Traniweb, Biagio Fanelli, ha colto l'occasione per fare una chiacchierata post cena, con Gasparri.
Prima il piacere, però, ossia il menu proposto dallo chef Mario Musci: favetta con funghi cardoncelli grigliati, polpo condito con pomodoro, cicoriella e crostone di pane caldo, un budino di pecorino e mandorla con seppioline grigliate. Infine un'orata al sale, tanto per gradire. A pancia piena, con il palato ampiamente soddisfatto, Gasparri ha concesso al direttore di Traniweb qualche battuta. «La politica fatta a tavola ha sempre un buon sapore soprattutto se si evitano incovenienti con le spine del pesce» dice raccontando di quella volta in cui un baccalà rischiò di metterlo ko in un ristorante di Bari. «A tavola si son prese decisioni storiche, ricordo quella di mettere Fini alla guida del Movimento sociale. A tavola, in queste ore, c'è stato anche il chiarimento fra Berlusconi e Fini».
Insomma, il cibo mette tutti d'accordo soprattutto dalle nostri parti. «In Puglia si mangia benissimo, consiglio a tutti di provare una macelleria spartana a Ginosa dove fanno, in un seminterrato, una carne buonissima».
Le svariate campagne elettorali, hanno fatto di Gasparri un attento conoscitore della realtà gastronomica regionale. Trani è fra i suoi posti preferiti anche se, in una delle ultime circostanze, hanno fatto di tutto per fargli perdere la pazienza. Storia di due anni fa, storia che Gasparri ricorda divertito, come fosse ieri.
«Vissi una serata degna del programma Scherzi a parte. Avevo una serie di incontri concomitanti nella Bat e mi prenotarono una camera d'albergo a Trani per la notte. A conclusione della giornata istituzionale e prima di tornare in albergo, cercai un ristorante nella zona del Castello, uno dei punti più belli d'Italia. Mi servirono subito dei frutti di mare crudi che rispedii al mittente perché non li mangio. Chiesi di poter cenare con una certa fretta perché ero stanchissimo. In tutta risposta, dovetti aspettare un'ora e mezza per mangiare un piattino di pasta e qualche antipasto. Piuttosto arrabbiato, tornai in albergo e scoprii che la camera che mi avevano prenotato era stata data ad un'altra coppia. Probabilmente, vista l'ora tarda, l'albergatore aveva ritenuto che la mia visita in Puglia fosse saltata e non aveva perso tempo per destinarla ad altri. Morale della favola, mi ritrovai digiuno e senza un posto dove andare a dormire. E voglio traalsciare il goffo tentativo di quelli dell'albergo di persuadere la coppia a lasciarmi la stanza in piena notte nonostante la mia contrarietà. Alla fine mi feci venire a prendere e andai da un'altra parte. L'episodio non macchia il giudizio su una città bellissima, accogliente e dove è sempre un piacere tornare». Anche per parlare di politica.
Il direttore di Traniweb, Biagio Fanelli, ha colto l'occasione per fare una chiacchierata post cena, con Gasparri.
Prima il piacere, però, ossia il menu proposto dallo chef Mario Musci: favetta con funghi cardoncelli grigliati, polpo condito con pomodoro, cicoriella e crostone di pane caldo, un budino di pecorino e mandorla con seppioline grigliate. Infine un'orata al sale, tanto per gradire. A pancia piena, con il palato ampiamente soddisfatto, Gasparri ha concesso al direttore di Traniweb qualche battuta. «La politica fatta a tavola ha sempre un buon sapore soprattutto se si evitano incovenienti con le spine del pesce» dice raccontando di quella volta in cui un baccalà rischiò di metterlo ko in un ristorante di Bari. «A tavola si son prese decisioni storiche, ricordo quella di mettere Fini alla guida del Movimento sociale. A tavola, in queste ore, c'è stato anche il chiarimento fra Berlusconi e Fini».
Insomma, il cibo mette tutti d'accordo soprattutto dalle nostri parti. «In Puglia si mangia benissimo, consiglio a tutti di provare una macelleria spartana a Ginosa dove fanno, in un seminterrato, una carne buonissima».
Le svariate campagne elettorali, hanno fatto di Gasparri un attento conoscitore della realtà gastronomica regionale. Trani è fra i suoi posti preferiti anche se, in una delle ultime circostanze, hanno fatto di tutto per fargli perdere la pazienza. Storia di due anni fa, storia che Gasparri ricorda divertito, come fosse ieri.
«Vissi una serata degna del programma Scherzi a parte. Avevo una serie di incontri concomitanti nella Bat e mi prenotarono una camera d'albergo a Trani per la notte. A conclusione della giornata istituzionale e prima di tornare in albergo, cercai un ristorante nella zona del Castello, uno dei punti più belli d'Italia. Mi servirono subito dei frutti di mare crudi che rispedii al mittente perché non li mangio. Chiesi di poter cenare con una certa fretta perché ero stanchissimo. In tutta risposta, dovetti aspettare un'ora e mezza per mangiare un piattino di pasta e qualche antipasto. Piuttosto arrabbiato, tornai in albergo e scoprii che la camera che mi avevano prenotato era stata data ad un'altra coppia. Probabilmente, vista l'ora tarda, l'albergatore aveva ritenuto che la mia visita in Puglia fosse saltata e non aveva perso tempo per destinarla ad altri. Morale della favola, mi ritrovai digiuno e senza un posto dove andare a dormire. E voglio traalsciare il goffo tentativo di quelli dell'albergo di persuadere la coppia a lasciarmi la stanza in piena notte nonostante la mia contrarietà. Alla fine mi feci venire a prendere e andai da un'altra parte. L'episodio non macchia il giudizio su una città bellissima, accogliente e dove è sempre un piacere tornare». Anche per parlare di politica.