Politica
Microsoft e Autodesk contro Amet, usati software senza licenza e azienda condannata a pagare
Loconte e Sotero denunciano un nuovo "caso" nella Municipalizzata
Trani - giovedì 25 gennaio 2018
7.22 Comunicato Stampa
«Avreste mai pensato che un'azienda pubblica potesse incorrere in una condotta illecita per aver installato e utilizzato programmi software in assenza di regolare licenza?». A porre questo interrogativo sono Antonio Loconte e Fabrizio Sotero della Rete Civica "Solo con Trani" che puntano i riflettori su Amet s.p.a.
«Avreste mai pensato che due colossi statunitensi come Microsoft Corporation e Autodesk Inc. potessero agire in giudizio contro l'A.M.E.T. per rivendicare i loro diritti? Sembra assurdo, ma tutto ciò è accaduto realmente in A.M.E.T. s.p.a. Il Tribunale di Bari, a seguito dell'azione intrapresa da Microsoft e Autodesk, ha condannato A.M.E.T. s.p.a. al risarcimento di oltre 150.000,00 euro e al pagamento delle spese di lite. I tentativi dell'Azienda di contenere i danni causati da tale "malefatta", limitando l'esborso derivante dalla condanna, si sono tradotti in una transazione intervenuta con le due società americane. A.M.E.T. s.p.a., alla luce della sentenza che ha accertato l'illecito, si è impegnata a versare nelle casse di Microsoft e Autodesk un ingente somma per chiudere definitivamente la questione e porre la classica "pezza a colori" su una vicenda alquanto squallida. A corollario della catastrofe prodotta dall'uso illegittimo di programmi privi di licenza - continuano Loconte e Sotero - si aggiungono le spese legali, le spese di consulenza CTP e le spese per "regolarizzare" le licenze dei software: un giochetto di migliaia di euro che grava sulle casse dell'Azienda Pubblica, quindi dei poveri cittadini!!!
Ci chiediamo se il Sindaco sia a conoscenza di questa triste vicenda che interessa da vicino le sorti di un'Azienda in forte crisi; ci chiediamo, altresì, se siano state accertate le eventuali responsabilità di chi, al momento dell'illecito, ricopriva l'Ufficio Sistemi Informativi. L'attuale CdA ha il dovere di costituirsi parte civile contro i responsabili dell'illecito per recuperare le ingenti somme che A.M.E.T. s.p.a. ha dovuto erogare a Microsoft e Autodesk per evitare che, ancora una volta, le vere vittime di questa vicenda siano i poveri cittadini.
Auspichiamo - concludono Loconte e Sotero - che tale triste vicenda non cada nel dimenticatoio come la questione-Iaculli, nei cui confronti attendiamo ancora notizie circa l'eventuale azione di responsabilità da parte del Sindaco».
«Avreste mai pensato che due colossi statunitensi come Microsoft Corporation e Autodesk Inc. potessero agire in giudizio contro l'A.M.E.T. per rivendicare i loro diritti? Sembra assurdo, ma tutto ciò è accaduto realmente in A.M.E.T. s.p.a. Il Tribunale di Bari, a seguito dell'azione intrapresa da Microsoft e Autodesk, ha condannato A.M.E.T. s.p.a. al risarcimento di oltre 150.000,00 euro e al pagamento delle spese di lite. I tentativi dell'Azienda di contenere i danni causati da tale "malefatta", limitando l'esborso derivante dalla condanna, si sono tradotti in una transazione intervenuta con le due società americane. A.M.E.T. s.p.a., alla luce della sentenza che ha accertato l'illecito, si è impegnata a versare nelle casse di Microsoft e Autodesk un ingente somma per chiudere definitivamente la questione e porre la classica "pezza a colori" su una vicenda alquanto squallida. A corollario della catastrofe prodotta dall'uso illegittimo di programmi privi di licenza - continuano Loconte e Sotero - si aggiungono le spese legali, le spese di consulenza CTP e le spese per "regolarizzare" le licenze dei software: un giochetto di migliaia di euro che grava sulle casse dell'Azienda Pubblica, quindi dei poveri cittadini!!!
Ci chiediamo se il Sindaco sia a conoscenza di questa triste vicenda che interessa da vicino le sorti di un'Azienda in forte crisi; ci chiediamo, altresì, se siano state accertate le eventuali responsabilità di chi, al momento dell'illecito, ricopriva l'Ufficio Sistemi Informativi. L'attuale CdA ha il dovere di costituirsi parte civile contro i responsabili dell'illecito per recuperare le ingenti somme che A.M.E.T. s.p.a. ha dovuto erogare a Microsoft e Autodesk per evitare che, ancora una volta, le vere vittime di questa vicenda siano i poveri cittadini.
Auspichiamo - concludono Loconte e Sotero - che tale triste vicenda non cada nel dimenticatoio come la questione-Iaculli, nei cui confronti attendiamo ancora notizie circa l'eventuale azione di responsabilità da parte del Sindaco».