Politica
Monastero degli Agostiniani, quale destino?
Scrive il consigliere comunale Franco Caffarella
Trani - domenica 22 marzo 2009
Nota del consigliere Caffarella che sollecita una definizione del contenzioso Asl-Comune sulla proprietà dell'immobile di piazza Gradenigo "Monastero degli Agostiniani" di Trani: «L'approvazione del Piano della Salute da parte della Conferenza dei Sindaci della Asl Bat,con un rinnovato spirito di collaborazione da parte delle Istituzioni rappresentate, ha fatto a preludio alla scansione di numeri e dati da parte dell'Azienda Sanitaria Locale per un bilancio del 2008 e dei primi mesi de 2009. Nel prendere atto positivamente di un rinnovato impegno da parte della Asl nei confronti del nosocomio tranese, rilevo di non aver colto, forse per mia disattenzione, alcun tipo di accenno sulla risoluzione di annosi contenziosi giudiziari ancora presenti tra Asl e Comune di Trani.
Devo tornare su questo argomento da me sollevato con atti consiliari nel corso delle precedenti due consiliature, anche interessando del problema le precedenti dirigenze della Asl. Mi riferivo in particolar modo alle vicende legate alla funzionalità di immobili di prestigio presenti sul territorio tranese ed oggetto di un lungo contenzioso tra Comune di Trani e Asl per la rivendicata proprietà. In primis la struttura dell'ex Ospedale, già Convento degli Agostiniani,di piazza Gradenigo, che con l'ex Ospedaletto di via Imbriani ed alcuni terreni in contrada Ciminarella, sono stati l'oggetto della contesa giudiziaria accennata.
Com'è noto, il Dl 502/92 aveva stabilito che tutti i Comuni dovessero trasferire gli immobili appartenenti ai vecchi ospedali cittadini, successivamente divenuti ospedali di USL, alle allora istitiuite Asl. In merito, pur con le dovute precauzioni derivanti da una evidente cessione di immobili "ritenuti" sin ad allora Comunali, alle Asl, l'Amministrazione Comunale di Trani dell'epoca, deliberò,monitorando gli immobili ed ottemperando, parzialmente, con la restituzione dell'Ospedaletto. Nel contempo, se ben ricordo, veniva rimessa ad una valutazione dei rispettivi uffici legali la situazione di altri beni : i 2 terreni in contrada Ciminarella e per l'appunto l'immobile di Piazza Gradenigo e da parte della Asl si valutava anche la possibilità che- in cambio di un terreno comunale da destinare a sede di uffici sanitari - potesse essere assegnato al Comune di Trani il Monastero degli Agostiniani.
Fatto sta che ormai da quasi due lustri, è in piedi un contenzioso e non si comprende come mai, due istituzioni pubbliche presenti sul territorio, non riescano a definire, anche transattivamente, tale vicenda. Ed è evidente che la stessa Asl, anche laddove per davvero, ritenga di essere la proprietaria di questi beni, in particolare del Convento degli Agostiniani, non è intervenuta con alcun tipo di atto che possa preservarne la struttura, renderla funzionale a sue esigenze o quanto meno ad esigenze civiche. Insomma restituirlo comunque alla Città ed alla nuova provincia. Il rilievo è quanto mai attuale, considerato che, gli unici interventi realizzati sono stati finanziati per 490.000 euro con fondi del Ministero dei Beni Culturali, per lavori di consolidamento della struttura e recupero della facciata e da tempo si sono conclusi. Lo stato di abbandono generale dela struttura dall'interno sta però ora incidendo negativamente anche sui pochi lavori compiuti.
E' davvero paradossale poi apprendere che per sedi istituzionali legate agli Uffici la stessa Asl continui ad essere costretta a pagare un fitto a privati (vantando la proprietà di cotanto Palazzo in Trani) emulando la nuova provincia ove ( per la Prefettura a Barletta) lo Stato sarà costretto ad andare in fitto in strutture private abbisognevoli di manutenzione mentre sul territorio della Provincia esistono immobili, comunque pubblici, che al di là della proprietà a definirsi, potrebbero essere recuperate e destinate allo scopo.
La lotta agli sprechi della pubblica Amministrazione è bene che cominci ad interessarsi seriamente a vicende grottesche come quella dell'Ex Ospedale di piazza S.Agostino, un immobile che per posizione (è la porta di ingresso al centro storico), pregio storico ed architettonico ( per il contesto in cui si trova) non può continuare a restare alla mercè dell'incuria del tempo e degli uomini, nell'attesa degli esiti di una lunghissima vicenda giudiziaria, per chissà quanti altri anni ancora. Si approfitti dunque di questo rinnovato spirito di collaborazione istituzionale per cercare di risolvere una volta per tutte e soprattutto in tempi brevi anche questa questione.»
Franco Caffarella Consigliere Comunale (Indipendente)
Devo tornare su questo argomento da me sollevato con atti consiliari nel corso delle precedenti due consiliature, anche interessando del problema le precedenti dirigenze della Asl. Mi riferivo in particolar modo alle vicende legate alla funzionalità di immobili di prestigio presenti sul territorio tranese ed oggetto di un lungo contenzioso tra Comune di Trani e Asl per la rivendicata proprietà. In primis la struttura dell'ex Ospedale, già Convento degli Agostiniani,di piazza Gradenigo, che con l'ex Ospedaletto di via Imbriani ed alcuni terreni in contrada Ciminarella, sono stati l'oggetto della contesa giudiziaria accennata.
Com'è noto, il Dl 502/92 aveva stabilito che tutti i Comuni dovessero trasferire gli immobili appartenenti ai vecchi ospedali cittadini, successivamente divenuti ospedali di USL, alle allora istitiuite Asl. In merito, pur con le dovute precauzioni derivanti da una evidente cessione di immobili "ritenuti" sin ad allora Comunali, alle Asl, l'Amministrazione Comunale di Trani dell'epoca, deliberò,monitorando gli immobili ed ottemperando, parzialmente, con la restituzione dell'Ospedaletto. Nel contempo, se ben ricordo, veniva rimessa ad una valutazione dei rispettivi uffici legali la situazione di altri beni : i 2 terreni in contrada Ciminarella e per l'appunto l'immobile di Piazza Gradenigo e da parte della Asl si valutava anche la possibilità che- in cambio di un terreno comunale da destinare a sede di uffici sanitari - potesse essere assegnato al Comune di Trani il Monastero degli Agostiniani.
Fatto sta che ormai da quasi due lustri, è in piedi un contenzioso e non si comprende come mai, due istituzioni pubbliche presenti sul territorio, non riescano a definire, anche transattivamente, tale vicenda. Ed è evidente che la stessa Asl, anche laddove per davvero, ritenga di essere la proprietaria di questi beni, in particolare del Convento degli Agostiniani, non è intervenuta con alcun tipo di atto che possa preservarne la struttura, renderla funzionale a sue esigenze o quanto meno ad esigenze civiche. Insomma restituirlo comunque alla Città ed alla nuova provincia. Il rilievo è quanto mai attuale, considerato che, gli unici interventi realizzati sono stati finanziati per 490.000 euro con fondi del Ministero dei Beni Culturali, per lavori di consolidamento della struttura e recupero della facciata e da tempo si sono conclusi. Lo stato di abbandono generale dela struttura dall'interno sta però ora incidendo negativamente anche sui pochi lavori compiuti.
E' davvero paradossale poi apprendere che per sedi istituzionali legate agli Uffici la stessa Asl continui ad essere costretta a pagare un fitto a privati (vantando la proprietà di cotanto Palazzo in Trani) emulando la nuova provincia ove ( per la Prefettura a Barletta) lo Stato sarà costretto ad andare in fitto in strutture private abbisognevoli di manutenzione mentre sul territorio della Provincia esistono immobili, comunque pubblici, che al di là della proprietà a definirsi, potrebbero essere recuperate e destinate allo scopo.
La lotta agli sprechi della pubblica Amministrazione è bene che cominci ad interessarsi seriamente a vicende grottesche come quella dell'Ex Ospedale di piazza S.Agostino, un immobile che per posizione (è la porta di ingresso al centro storico), pregio storico ed architettonico ( per il contesto in cui si trova) non può continuare a restare alla mercè dell'incuria del tempo e degli uomini, nell'attesa degli esiti di una lunghissima vicenda giudiziaria, per chissà quanti altri anni ancora. Si approfitti dunque di questo rinnovato spirito di collaborazione istituzionale per cercare di risolvere una volta per tutte e soprattutto in tempi brevi anche questa questione.»
Franco Caffarella Consigliere Comunale (Indipendente)